domenica 31 luglio 2011

DOPO UN PO' IMPARI....

Dopo un po' impari la sottile differenza
tra tenere una mano e incatenare un'anima.
E impari che l'amore non e' appoggiarsi a qualcuno
e la compagnia non e' una sicurezza.
E inizi a imparare che i baci non sono contratti
e i doni non sono promesse.
E cominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta e con gli occhi aperti
e la grazia di un adulto,
non con il dolore di un bambino.
E impari a costruire le tue strade oggi
perché il terreno di domani
e' troppo incerto per fare piani.
E impari che il sole scotta se ne prendi troppo
perciò pianta il tuo giardino
e decora la tua anima
invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori.
E impari che puoi davvero sopportare,
che sei forte davvero,
che vali davvero.

Osho

sabato 30 luglio 2011

SE CREDI....

Non permettere mai a niente e a nessuno di fermarti.
Cammina a testa alta.
Non pensare che una missione, una strada,
una decisione è troppo grande per te.
Per quanto lungo possa essere un viaggio,
se credi che sia quello giusto, intraprendilo.

Siba Shakib - La bambina che non esisteva

venerdì 29 luglio 2011

LA FIDUCIA E' UNA COSA SERIA

Come si perde la fiducia? Si perde pian piano, lentamente, con piccole, quasi invisibili, delusioni.
Ho visto un bambino piangere perché, cadendo, si era sbucciato un ginocchio, i genitori, premurosi, cercarono subito di medicarlo, ma il bambino, che aveva ancora il ginocchio dolorante, non voleva che glielo toccassero. Così, mentre la madre cercava di distrarlo, il padre, inaspettatamente, posò sulla sbucciatura una garza con un disinfettante. Il bambino cominciò a piangere più forte, era stato tradito. Più che per il dolore, da quel momento, pianse ancor di più per la delusione di essere stato ingannato dai propri genitori.
Azioni come questa, pian piano, lentamente, causano sfiducia. E pian piano, lentamente si arriva al punto di non fidarsi più di nessuno, neanche di sé stessi. La fiducia è un valore importante nella vita, che va coltivato fin da piccoli. Chi ha fiducia riesce ad avere buone relazioni con gli altri, più tranquillità, più sicurezza, maggiori possibilità di riuscire in ogni campo. Perderla significa non riuscire a realizzare sé stessi.
Questo breve esempio è significativo poiché:
-          in assoluta buona fede, i genitori hanno fatto un gesto che ha procurato una lesione maggiore della piccola sbucciatura, e che poteva essere evitato. Aspettando che il bambino si tranquillizzasse avrebbero potuto convincerlo a lasciarsi toccare e medicare il ginocchio. Il bambino avrebbe percepito che la propria opinione valeva qualcosa, che era stato ascoltato e avrebbe capito che la medicazione è una buona cosa. La prossima volta sarebbe stato lui stesso a chiederla.
-          dà chiaramente l’idea di come sia facile commettere errori, che sommati ad altri, quali promesse non mantenute, derisioni apparentemente innocenti, critiche negative sui gusti personali o sulle persone, bugiemancanza di rispetto per le opinioni degli altri, sotterfugi, rischiano di procurare danni irreversibili.
Un atteggiamento basato sulla prudenza e l’umiltà non può che portare risultati migliori nel difficile compito di genitore o di educatore. 
Concediamoci, prima di agire, una breve, anche brevissima se il tempo non lo consente, riflessione su quanto ci accingiamo a fare e consideriamo che la nostra azione potrebbe anche essere sbagliata. Ascoltiamo cosa  ha da dire in proposito chi deve riceverla e accordiamo quanto può essere accettabile

mercoledì 27 luglio 2011

IL SEGRETO DI STELLA

Ho pensato: devo essere migliore, allora, forse mi vorranno bene...

Amata? Certo che sono stata amata. Su questo non potevo avere dubbi. La mamma me lo diceva di continuo: io ti voglio tanto, tanto bene, e tuo padre ti pensa ogni momento. Su questo non potevo avere dubbi. Il papà non c’era mai, ma mi pensava; la mamma era sempre nervosa, ma mi voleva bene

“Me la ricordo mentre me lo diceva con quelle due rughe in mezzo agli occhi. Sembrava preoccupata. Da che cosa non t’ho mai saputo. Io cercavo i suoi abbracci, lei mi teneva un pò ma senza stringere. Cercavo una conferma nel suo sguardo, ma lei guardava altrove.
La mamma ti vuole tanto bene – io non capivo, non sentivo il calore...”

“Ho pensato: devo essere migliore; più brava, buona, attenta. Stavo in silenzio per non disturbare, la musica soltanto con le cuffie, a scuola tutti ottimo e distinto, nella mia camera sempre tutto in ordine..”.
La guardavo di nascosto per capire. La mamma qualche volta non mangiava, lei e papà non parlavano mai. Una volta ho visto che piangeva e l’ho abbracciata forte. Lei si è tirata indietro. - Va tutto bene - ha detto. E’ solo un po’ di polvere nell’occhio. Ho pensato che era colpa mia.

A tredici anni mi è cresciuto il seno. Odiavo quella cosa che mi scoppiava addosso. Mi guardavi e mi sentivo un mostro. Quando uscivo mi fasciavo stretta stretta, quasi non respiravo. Non volevo che la gente mi vedesse.
Delle prime mestruazioni nessuno mi aveva detto nulla. Ho sentito una fitta nella pancia e poi ho pensato di morire. La paura mi ha lasciata senza fiato. Non ho mangiato niente. Mi piaceva quel buco nella pancia, sentivo solo quello e non pensavo a nulla.., ancora non pensavo a dimagrire.

“A quattordici anni sono stata male, una febbre che non scendeva mai. La mamma mi metteva l’asciugamano freddo sulla fronte. Il papà mi portava i giornaletti. Sudavo, tremavo e non mangiavo, I dottori scuotevano la testa. La mamma mi faceva le spremute. Un giorno, tra i fumi della febbre, ho visto lei e il papà che si abbracciavano…  Era la prima volta. Ero contenta.

“In primavera sono tornata a scuola, le compagne mi hanno fatto festa. La mamma mi preparava il cestino con la colazione. Ero magra, anche il seno si era un po’ sgonfiato e nello specchio mi sembravo più carina”.

“Nel cestino c’erano frutta e yogurt e un panino ogni volta diverso… il primo che ho deciso: adesso basta! Era pieno di prosciutto e mozzarella. L’ho sbriciolato nella fontana della piazza, i pesci erano impazziti dalla gioia. Ancora adesso, se ci vado a fare un giro, ti giuro che mi vengono vicino! L’ho fatto tutti i giorni, per un anno. Il ripieno lo regalavo ai gatti...” 

“Ecco quello è stato il primo gesto. Per un anno è andato tutto bene, poi però non sono stata troppo brava. Qualche volta la fame era terribile e mangiavo tutto quello che trovavo: pane, formaggio, frutta, scatolette... Una volta, mi vergogno a dirlo, ho mangiato pure la pasta cruda. Mangiavo e vomitavo. Poi andavo a correre nel parco. Nessuno si è accorto mai di nulla. Mi si era gonfiato tutto il collo, i denti sono diventati neri. Ero brutta, così alla fine ho smesso...”

“Mamma e papà si sono separati. Adesso va un po’ meglio ma non tanto. Lo vedi, no? Sono ancora troppo grassa... No, non mi dire niente: sono grassa. No, non è colpa proprio di nessuno, cioè, se c’è una colpa è solo mia, che non riesco a essere più brava. Però se insisto.., io ce la posso fare a essere migliore... a dimagrire ancora.”

(Tratto da MISSIONE SALUTE edito dal Ministero della Salute nell’anno 2002. Questa testimonianza è stata raccolta nell’autunno del 1998, all’epoca S.G. aveva 19 anni, 1,71 di altezza, 41 chili di peso - all’inizio del 1999 è scesa sotto i 40 chili ed è stata ricoverata per gravi disturbi renali provocati da un eccesso di diuretici. Attualmente è in psicoterapia).

Questa storia, vera, dimostra come la mancanza di amore in famiglia e di attenzione verso i figli producano danni, il più delle volte, irreparabili.

L'AUTORITà

L'autorità quando è razionale si fonda sulla competenza, e aiuta a crescere coloro che a essa si appoggiano. L'autorità quando è invece irrazionale si basa sul potere e serve a sfruttare la persona che a essa è asservita. Gran parte dei membri di una società burocratica, gerarchicamente organizzata qual è appunto la nostra, esercita autorità, con l'eccezione di coloro che appartengono all'infimo livello sociale, e che sono soltanto oggetto di autorità. Nelle società più primitive viene esercitata dalla persona generalmente riconosciuta come competente: su quali doti si basi la competenza, dipende in larga misura dalle circostanze specifiche, ma generalmente nel novero devono rientrare esperienza, saggezza, generosità, abilità, «presenza» e coraggio. Presso molte di queste tribù, non esiste autorità permanente. Quando accade che le qualità su cui si fonda scompaiono o impallidiscono, l'autorità stessa ha fine. Secondo la modalità dell'essere l'autorità non è fondata soltanto sulla competenza dell'individuo per quanto riguarda l'assolvimento di certe funzioni sociali, ma anche, e nella stessa misura, sulla vera essenza di una personalità pervenuta a un alto grado di crescita e integrazione. Persone del genere irradiano autorità e non sono costrette a impartire ordini, a minacciare, a corrompere; si tratta di individui altamente sviluppati i quali dimostrano, con ciò che sono - e non principalmente con ciò che fanno o dicono -, quello che gli uomini possono essere. Il bambino, che ha bisogno di quest'autorità secondo la modalità dell'essere, reagisce a essa con grande entusiasmo, mentre si ribella alle pressioni o all'indifferenza di individui che, con il loro stesso comportamento, dimostrano di non aver compiuto a loro volta lo sforzo che pretendono dal figlio che cresce. In seguito alla formazione di società basate su un ordine gerarchico assai più ampio e complesso di quelle primitive, l'autorità basata sulla competenza cede il passo all'autorità basata sul rango sociale. Con questo, non si vuole dire che l'autorità esistente sia per forza di cose incompetente, ma soltanto che la competenza non costituisce un elemento essenziale dell'autorità. In gran parte delle società vaste e gerarchicamente organizzate si verifica il processo di alienazione dell'autorità, nel senso che la competenza iniziale, effettiva o presunta, viene trasferita all'uniforme o al titolo dell'autorità. Se questa veste la divisa appropriata o si fregia del titolo adeguato, tale segno esteriore di competenza prende il posto della competenza effettiva e delle relative qualità. Il fatto che la gente scambi uniformi e titoli per le effettive qualità della competenza non è qualcosa che accade di per sé. Coloro che possiedono questi simboli di autorità e coloro che ne beneficiano devono attutire il modo di pensare realistico, vale a dire critico, dei loro subordinati, e far sì che credano alla finzione. Chiunque si soffermi a riflettere su quanto s'è detto, si renderà conto delle macchinazioni della propaganda, dei metodi cui si fa ricorso per togliere di mezzo il giudizio critico, di come la mente, mediante il ricorso a cliché, venga addormentata e sottomessa, di come la gente sia resa ottusa perché diventi dipendente e perda la capacità di prestar fede ai propri occhi e alla propria capacità di giudizio. Si è così resi ciechi alla realtà dalla finzione in cui si crede. 

tratto da “Avere o essere?” di Erich Fromm

ASCOLTARE


Ascoltare significa “udire con attenzione”, quindi, prestare attenzione a ciò che viene detto. Attenzione che spesso, purtroppo, manca, poiché, presi dai nostri pregiudizi, dalle nostre preoccupazioni, dalla fretta, dalla nostra presunzione, tendiamo a liquidare tutto e tutti con sbrigative obiezioni.
Ascoltare significa:
- farsi spiegare bene ciò che il nostro interlocutore voleva dire, se non lo abbiamo capito,
- lasciare esprimere liberamente il nostro interlocutore, senza rifiuti a priori,
- rispettare l’opinione degli altri, anche se diversa dalla nostra,
- esaminare la possibilità di mettere in pratica eventuali suggerimenti e consigli,
- scendere dal nostro piedistallo per raccogliere anche il più piccolo dei sussurri con la consapevolezza che anche l’ultimo arrivato, quello che noi non pensavamo neppure che potesse conoscere qualcosa, può possedere la verità.

martedì 26 luglio 2011

SENZA OMBRA DI DUBBIO


L’uomo pensa sempre di essere maestro in tutto. Ha fatto delle esperienze e delle conquiste durante la sua vita che lo hanno portato ad avere alcune convinzioni che lui crede certe e indiscutibili.
Così, quando qualcuno gli propone soluzioni che lui non conosce, difende le sue opinioni, qualunque esse siano, a spada tratta, senza neanche porsi il dubbio che quelle sue idee potrebbero essere sbagliate.
Se poi l’uomo in questione è addirittura un uomo di potere, un maestro, un genitore, un superiore allora ancor di più pretende il diritto di avere sempre ragione.
E così vediamo come un giovane studente, un nuovo dipendente, un bambino si trovino spesso costretti a dover mettere da parte le loro straordinarie intuizioni a favore di illogiche e improbabili verità.
L’auspicio è che genitori, maestri, superiori, potenti si mettano in ascolto di chi; pur non sapendo, pur non avendo vissuto le stesse esperienze dell’interlocutore (e forse proprio per quello); ha già dentro di sé certezze e verità. Soprattutto i genitori e i maestri sappiano ascoltare i bambini che nel loro cuore racchiudono già tutte le verità.
Li invito a leggere anche il post che riporta un pensiero di Erich Fromm sullautorità e una breve riflessione sul significato della parola ascoltare e dedico loro la bellissima "Dotti medici e sapienti" di Edoardo Bennato


sabato 23 luglio 2011

LA DEMOCRAZIA

La democrazia esiste laddove non c’è 
nessuno così ricco da comperare un altro
e nessuno così povero da vendersi.

Jean Jacques Rousseau

IL MODO DI VIVERE

Sono i particolari del modo in cui è vissuto ed è morto
che differenziano un uomo da un altro.

Ernest Hemingway

LA REGOLA D'ORO

La regola d’oro del comportamento è la tolleranza reciproca,
perché noi non penseremo mai tutti allo stesso modo
ma non vedremo altro che una parte della verità, e da differenti punti di vista.

Mahatma Gandhi

NON VIVETE INVANO

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano.
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena...o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.

Emily Dickinson

PARTI UGUALI

Non c'è nulla che sia più ingiusto
quanto far parti uguali fra disuguali.

Lorenzo Milani

LA MORTE DELLA DEMOCRAZIA

La morte della democrazia non sarà opera di un assassino in agguato.
Più probabilmente sarà una lenta estinzione causata da apatia, indifferenza e denutrizione.

Robert M. Hutchins

CURIOSITà E CONOSCENZA

Sii sempre curioso!
Perchè non sarà la conoscenza a conquistare te,
ma tu a conquistare lei.

S.Back

MORIRE DA STOLTI

La vera scelta non e' tra nonviolenza e violenza ma tra nonviolenza e non esistenza...
Se non riusciremo a vivere come fratelli moriremo tutti come stolti.
Martin Luther King

IL GIORNO IN CUI

Il giorno in cui il bambino comprende che gli adulti sono imperfetti, diventa un adolescente;
il giorno in cui li perdona, diventa un adulto;
il giorno in cui perdona se stesso, diviene saggio.

A. Nowlan

QUANDO SI HA FAME

Il mio bambino non piange, non ride,
ha gli occhi asciutti dalla indifferenza.
Quando si ha fame, quando il vuoto ti circonda...
Anche le emozioni ti abbandonano...

PAROLE ISPIRATE DA UN' INTERVISTA DI UNA MADRE CHE VIVE NELLA FAVELAS A RIO.
" Per non disabituare il figlio a mangiare...prepara del brodo dove galleggia un pezzo di cartone"

A. Zito

venerdì 22 luglio 2011

DAL BLOG DONNA MODERNA

Ecco alcuni semplici suggerimenti che Maria Rita Parsi dà ai genitori

1 consiglio:
AVERE CURA DI SE’

Fermarsi ogni tanto e chiedersi “Come sto? Come va la mia vita? Sono felice?”è importante perché permette di acquisire un inestimabile  patrimonio di conoscenza di sè stessi che poi si potrà trasmettere ai figli. Essere realizzati come persone significa per i figli avere qualcuno su cui contare.

2 consiglio:
COLTIVARE IL RAPPORTO DI COPPIA

Questo è un bene prezioso che va coltivato sotto l’aspetto sentimentale, affettivo e sessuale.
Ne nascerà un fiore il cui profumo è quello di un rapporto costruito su basi vere, solide e condivise.
Ma se la coppia non ce la fa il “lutto” deve essere rielaborato con i figli garantendo, poi, una consapevole bi-genitorialità e trovando anche altre figure di riferimento.

3 consiglio:
MANTENERE I RAPPORTI CON I NONNI

I nonni rappresentano le radici e con loro  l’autostima nei bambini cresce a dismisura.
E’ quindi fondamentale e importante che i nipoti abbiano rapporti con i nonni, anche quando tra questi e i genitori (o tra le rispettive famiglie) ci sono dei conflitti.

4 consiglio:
COLTIVARE LE AMICIZIE
I bimbi hanno bisogno di tessere e mantenere rapporti di amicizia tra loro, è un sentimento diffuso che si sviluppa subito come l’amore per i genitori.
Invitare degli amichetti a casa, ritrovarli in luoghi comuni e passare del tempo con loro alimenta da un lato la possibilità (e le capacità) da grandi di un contatto diretto con le altre persone, dall’altro canto diminuisce la dipendenza dal branco, tipica dell’età adolescenziale e che, nelle accezioni più esasperate, può creare climi potenzialmente pericolosi.

5 consiglio:
ALLEVARE UN ANIMALE.

Ogni bambino dovrebbe poter crescere con un animale perché nelle capacità di contatto con esso, nella disponibilità a “condividerlo” con altri, nel rispettarlo come essere vivente, si possono capire meglio gli stati d’animo del bambino e prevenire alcuni comportamenti scorretti (come la crudeltà).


Inoltre
Tra i ragazzi la sensazione più diffusa è che tutto passi senza lasciare traccia, compresa la loro vita. E' un sentimento diffuso da una società che vede le persone come "MERCE" da comprare, usare e vendere, di fatto privandole della loro autostima e perciò della proprio libertà.

Per accrescere l’autostima il primo passo fondamentale è:
Essere ascoltati
Perciò, GENITORI, ricordiamoci di ascoltare.

VOLGARITà & Co.


Ci sono film, frasi, battute, mail, immagini, link, video, in cui la dignità dell’uomo e il rispetto per la donna sono voluti andare via, tanto quello che vi si esprime  è vergognoso.
Ancora più vergognoso è il fatto che le donne, che fanno battaglie per l’autodeterminazione l’emancipazione i diritti, tacciono; non sentono la necessità di ribellarsi a queste oscenità che ledono la loro immagine.
Il culmine della vergogna viene toccato, però, quando questi film, frasi, mail, immagini, link, video, vengono condivise e commentate da uomini che dimenticano che anche la propria madre, la propria sorella, la propria moglie, la propria figlia è una donna.
Uomini che dimenticano che anche la propria madre, la propria sorella, la propria moglie, la propria figlia è stata o sarà la fidanzata, la ex o la moglie di qualcuno.
Uomini che non capiscono che, offendendo una donna, offendono anche la propria madre, la propria sorella, la propria moglie, la propria figlia. Che non si accorgono che, così facendo, perdono la propria dignità.

mercoledì 20 luglio 2011

L'ELEMENTO FONDAMENTALE

Apprendere che nella battaglia della vita si può facilmente vincere l'odio con l'amore, la menzogna con la verità, la violenza con l'abnegazione dovrebbe essere un elemento fondamentale nell'educazione di un bambino.

Mahatma Gandhi

lunedì 18 luglio 2011

MENTRE...

Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri,
non dimenticare il cibo delle colombe.
Mentre fai le tue guerre, pensa agli altri,
non dimenticare coloro che richiedono la pace.
Mentre paghi la bolletta dell' acqua, pensa agli altri,
coloro che mungono le nuvole.
Mentre stai per tornare a casa, casa tua, pensa agli altri,
non dimenticare i popoli delle tende.
Mentre dormi contando i pianeti, pensa agli altri,
coloro che non trovano un posto per dormire.
Mentre liberi te stesso con le metafore, pensa agli altri,
coloro che hanno perso il diritto di esprimersi.
Mentre pensi agli altri, quelli lontani, pensa a te stesso,
e di': magari fossi una candela in mezzo al buio.

da Kazahri al-Lawzi aw Ab' ad (Come il fiore di mandorlo o più lontano)
Mahmud Darwish, poeta palestinese (1941-2008)

PROVERBIO CINESE

Semina pensieri e mieterai azioni
semina azioni e mieterai abitudini,
semina abitudini e mieterai un destino.

Proverbio Cinese

LA POLEMICA

La polemica è spesso una guerra di parole 
che non ha come obiettivo l'emergere 
delle proprie buone ragioni 
quanto il solo abbattimento dell'interlocutore.

A. Gulli



domenica 17 luglio 2011

ATTENTI AI CANI

Io non rubo e l'uomo sì, eppure nei negozi c'è scritto: 
Vietato l'ingresso ai cani. 
Io non bestemmio e l'uomo sì, eppure in Chiesa è scritto: 
Vietato l'ingresso ai cani.
Io non baro e non do scandalo, l'uomo sì, eppure in Parlamento è scritto: 
Vietato l'ingresso ai cani. 
Io non ho mai fatto una guerra e l'uomo tante, eppure è d'uso la scritta: 
Attenti ai cani
Io non chiedo tangenti in cambio del mio "operato", l'uomo sì,
 eppure mi tocca andare in giro con il guinzaglio, museruola 
e la paura di Essere Abbandonato....
se si vuole offendere un uomo si dice che "sei un cane"....
....mah....sono sempre più confuso . . .




A TUTTI I BAMBINI

E’ faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E’ piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.

Janusk Korczak

L'ERRORE

Un uomo che ha commesso un errore e non lo ha riparato, 
ha commesso un altro errore.

Confucio

L'ISOLA DEI SENTIMENTI

C'era una volta un'isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini: 
il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere... così come tutti gli altri, incluso l'Amore.
Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l'isola stava per sprofondare, allora prepararono tutte le loro navi e partirono, solo l'Amore volle aspettare fino all'ultimo momento.
Quando l'isola fu sul punto di sprofondare, l'Amore decise di chiedere aiuto.
La Ricchezza passò vicino all'Amore su una barca lussuosissima e l'Amore le disse:
«Ricchezza, mi puoi portare con te?»
«Non posso, c'é molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te.»
Allora l'Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto:
«Tristezza ti prego, lasciami venire con te»,
«Oh Amore» rispose la Tristezza, «sono così triste che ho bisogno di stare da sola».
Anche il Buon Umore passò di fianco all'Amore, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando.
All'improvviso una voce disse:
«Vieni Amore, ti prendo con me».
Era un vecchio che aveva parlato.
L'Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando arrivarono sulla terra ferma, il vecchio se ne andò.
L'Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere:
«Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato?»
«E’ stato il Tempo» rispose il Sapere.
«Il Tempo?» si interrogò l'Amore, «Perché mai il Tempo mi ha aiutato?».
Il Sapere pieno di saggezza rispose:
«Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l'Amore sia importante nella vita» 

IL LEONE ERBIVORO

C’era una volta un leone erbivoro che non mangiava la carne, ma solo foglie e vegetali che trovava nella savana.
Un giorno il leone andò dalla tartaruga, la più saggia della giungla e chiede: ”Perché non mangio carne come i miei simili?” e la tartaruga risponde: ”perché tu da piccolo hai perso i genitori, e siccome non sapevi dove andare ti ha trovato una gazzella, e ti ha insegnato a mangiare l’erba”.
Il leone andò a casa triste e con le lacrime agli occhi. Passò la notte a pensare a quello che gli aveva detto la tartaruga, e non chiuse occhio.
La mattina seguente il leone fece colazione come al solito con foglie e arbusti, andò da un suo amico, la lepre, e per dimenticare le parole della tartaruga, giocarono un po’.
Giocarono a correre, a saltare e ad andare sull’altalena, ma niente funzionò.
Il leone ringraziò il suo amico per averlo aiutato e se ne andò a casa, di nuovo triste.
Il giorno dopo, il leone andò ancora dalla tartaruga per farsi suggerire qualcosa.
La tartaruga disse: ”Devi accettarti così come sei”. Il leone non capì subito, ma poi ha capito che non importa essere uguali agli altri ma restare così come si è, restare erbivoro e accettare quello che siamo noi, noi animali di tutto il mondo.
Così il leone felice di aver capito tutto tornò a casa e continuò a mangiare erba, vegetali e arbusti.

Angelo Ametrano

DIO

Dio non si può mai spiegare con discorsi, 
né si può contemplare con gli occhi, 
ma è visto da quelli di cui è scritto: 
beati i puri di cuore perché vedranno Dio. 


San Girolamo

LA SPERANZA

La speranza non è l’ottimismo.
La speranza non è la convinzione
che ciò che stiamo facendo avrà successo.
La speranza è la certezza
che ciò che stiamo facendo ha un significato.

TROVA IL TEMPO

Trova il tempo di riflettere,
è la fonte della forza.
Trova il tempo di giocare,
è il segreto della giovinezza.
Trova il tempo di leggere,
è la base del sapere.
Trova il tempo d’esser gentile,
è la strada della felicità.
Trova il tempo di sognare,
è il sentiero che porta alle stelle.
Trova il tempo d’esser contento,
è la musica dell’anima.
Trova il tempo di amare,
è la vera gioia di vivere.


Madre Teresa di Calcutta

sabato 16 luglio 2011

I TUOI SOGNI





I tuoi sogni, i tuoi desideri, non lasciarteli mai portare via. 
Per invidia, per gelosia o solo perché loro non sono capaci, 
molti cercheranno di demolirli. 
Ma tu, se non ti lascerai indebolire, li realizzerai.

IL CAMBIAMENTO è POSSIBILE

Dal bellissimo film
UN SOGNO PER DOMANI.

Se ognuno di noi.......

LE BUGIE


Le bugie hanno davvero le gambe corte. 
Non fanno in tempo ad uscire dalla nostra bocca che subito vengono prese e riconosciute da chi ci ascolta. 
A volte, chi vede una bugia, finge, sbagliando, di non accorgersi, per non umiliare chi l’ha detta. 
E chi l’ha detta, pensando di averla fatta franca, continuerà  
a dirne ancora.
Ma nessuno, pur fingendo di sì, gli crederà più. 

LO SPIRITO DI CONTRADDIZIONE

Lo spirito di contraddizione è quella cosa che ti fa dire di no quando sai che dovresti dire di sì e di sì quando pensi sia meglio dire di no. 
Lo spirito di contraddizione solitamente viene usato per non sottomettersi al parere di un altro, anche se quel parere coincide col tuo, o semplicemente per ferire qualcuno, arriva a farti contraddire ciò che tu stesso avevi affermato poco prima.
Lo spirito di contraddizione finisce col fare del male soltanto a chi lo pratica. 

lunedì 4 luglio 2011

IL DOLORE


Le cose dolorose sono causate da uomini che, con la loro presunzione, si allontanano dalla via tracciata da Dio, pensando di potere fare meglio di Dio o pensando di fare, così, meglio i propri interessi.

E allora, quando in un terremoto muoiono centinaia di persone sotto le macerie forse è solo perché i costruttori hanno pensato di risparmiare sui materiali, quando qualcuno soffre o muore di fame forse è solo perchè qualcun'altro sta mangiando più del necessario o sta spendendo in cose del tutto inutili, quando un figlio uccide sè stesso o qualcun altro è perchè i genitori non hanno saputo educarlo all'amore.
La strada tracciata da Dio vuole invece che ognuno di noi pensi che ogni propria azione, anche la più piccola, ha riflessi nell’ambiente che lo circonda.
Se tutti pensassimo soltanto a questo e basassimo la nostra vita sull’unico insegnamento di Dio, che è l’amore, sarebbe tutto più facile e meno doloroso.

sabato 2 luglio 2011

IL GUERRIERO DELLA LUCE

Ogni guerriero della luce 
ha avuto paura di affrontare un combattimento.
Ogni guerriero della luce 

ha tradito e mentito in passato.
Ogni guerriero della luce 

ha imboccato un cammino che non era il suo.
Ogni guerriero della luce 

ha sofferto per cose prive di importanza.
Ogni guerriero della luce 

ha pensato di non essere guerriero della luce.
Ogni guerriero della luce 

ha mancato ai suoi doveri spirituali.
Ogni guerriero della luce 

ha detto “sì” quando avrebbe dovuto dire “no”.
Ogni guerriero della luce 

ha ferito qualcuno che amava.

Perciò è un guerriero della luce:
perché ha passato queste esperienze,
e non ha perduto la speranza di essere migliore.

Paulo Coelho