sabato 20 novembre 2010

CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DEL FANCIULLO


1.     Il bambino (o bambina) è ogni essere umano fino a 18 anni.
2.     Gli Stati devono rispettare, nel loro territorio, i diritti di tutti bambini handicappati, ricchi e poveri, maschi e femmine, di diverse razze, di religione diversa, etc..
3.     Tutti coloro che comandano devono proteggere il bambino e assicurargli le cure necessarie per il suo benessere.
4.     Ogni Stato deve attuare questa convenzione con il massimo impegno per mezzo di leggi, finanziamenti ed altri interventi. In caso di necessità, gli Stati più poveri dovranno essere aiutati da quelli ricchi.
5.     Gli Stati devono rispettare chi si occupa del bambino.
6.     Il bambino ha diritto alla vita. Gli Stati devono aiutarlo a crescere.
7.     Quando nasce, un bambino ha diritto ad avere un nome, ad essere registrato e avere l’affetto dei genitori.
8.     Il bambino ha diritto al proprio nome, alla propria nazionalità e a rimanere sempre in relazione con la sua famiglia.
9.     Il bambino non può essere separato, contro la sua volontà, dai genitori. La legge può decidere diversamente quando il bambino viene maltrattato. Il bambino separato dai genitori deve mantenere i contatti con essi. Quando la separazione avviene per azioni di uno Stato (carcerazioni dei genitori, deportazione, ecc.) il bambino deve essere informato del luogo dove si trovano i suoi genitori.
10.  Il bambino ha diritto ad andare in qualsiasi Stato per unirsi ai genitori. Se i genitori abitano in Stati diversi, il bambino ha diritto di mantenersi in contatto con loro.
11.  Il bambino non può essere portato in un altro Stato illecitamente.
12.  Il bambino deve poter esprimere la propria opinione su tutte le cose che lo riguardano. Quando si prendono decisioni che lo interessano, prima, deve essere ascoltato.
13.  Il bambino ha diritto di esprimersi liberamente con la parola, lo scritto, il disegno, la stampa, ecc..
14.  Gli Stati devono rispettare il diritto del bambino alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
15.  Il bambino ha diritto alla libertà di associazione e di riunione pacifica.
16. Il bambino deve essere rispettato nella sua vita privata. Nessuno può entrare a casa sua, leggere la sua corrispondenza o parlare male di lui.
17.  Il bambino ha diritto a conoscere tutte le informazioni utili al suo benessere.
18.  I genitori (o i tutor legali) devono curare l’educazione e lo sviluppo del bambino. Lo Stato li deve aiutare rendendo più facile il loro compito.
19.  Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di violenza.
20.  Lo Stato deve assistere il bambino che non può stare con la sua famiglia affidandolo a qualcuno. Chi si occupa del bambino deve rispettare le sue abitudini.
21.  Gli Stati devono permettere l’adozione nell’interesse del bambino. L’adozione deve essere autorizzata dalle autorità con il consenso dei parenti del bambino.
22.  Gli Stati devono cercare di unire alla sua famiglia il bambino separato e, se non ha famiglia, lo Stato lo deve proteggere come qualsiasi altro bambino.
23.  Il bambino svantaggiato fisicamente e mentalmente deve vivere una vita completa e soddisfacente. Gli Stati devono garantire l’assistenza gratuita se i genitori o i tutori sono poveri. Inoltre bisogna fornire al bambino occasioni di divertimento.
24.  Il bambino deve poter vivere in salute anche con l’aiuto della medicina. Gli Stati devono garantire questo diritto con diverse iniziative tra cui:
-          combattere le malattie e la malnutrizione fornendo cibi nutritivi e acqua potabile.
-          assistere le madri prima e dopo il parto.
-          informare tutti i cittadini sull’importanza dell’allattamento al seno e sull’igiene.
-          aiutare i genitori a prevenire le malattie e a limitare le nascite.
25.  Il bambino che è stato curato deve essere controllato periodicamente.
26.  Ogni bambino deve essere assistito in caso di necessità, di malattia o necessità economica tenendo conto delle possibilità dei genitori o dei tutori.
27.  Ogni bambino ha diritto a vivere bene. Gli Stati devono aiutare le famiglie a nutrirlo, a vestirlo, ad avere una casa, anche quando il padre si trova in un altro Stato.
28.  Il bambino ha diritto all’istruzione.
29.  L’educazione del bambino deve sviluppare tutte le sue capacità; rispettare i diritti umani e le libertà; rispettare i genitori, la lingua e la cultura del paese in cui egli vive; preparare il bambino ad andare d’accordo con tutti; rispettare l’ambiente naturale.
30.  Il bambino che ha una lingua o una religione diversa, ha il diritto di unirsi con altri del suo gruppo per partecipare ai riti e parlare la propria lingua.
31.  Il bambino ha il diritto di giocare, di riposarsi e di svagarsi.
32.  Il bambino non deve essere costretto a fare dei lavori pesanti o rischiosi per la sua salute.
33.  Gli Stati devono proteggere il bambino contro le droghe ed evitare che sia impiegato nel commercio della droga.
34.  Gli Stati devono proteggere il bambino dallo sfruttamento sessuale.
35.  Gli Stati devono mettersi d’accordo per evitare il rapimento, la vendetta o il traffico di bambini.
36.  Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di sfruttamento.
37.  Nessun bambino deve essere sottoposto a tortura o punizioni crudeli. Se un bambino deve andare in prigione deve essere per un motivo molto grave e per un breve periodo. In carcere deve essere rispettato, deve mantenere i contatti con la famiglia e deve essere tenuto separato da carcerati adulti.
38.  In caso di guerra il bambino non deve essere chiamato a partecipare se non ha almeno 15 anni.
39.  Se il bambino è vittima della guerra, tortura o sfruttamento deve essere aiutato a recuperare la sua salute.
40.  Il bambino che non osserva la legge deve essere trattato in modo da rispettare la sua dignità. Gli Stati devono garantire:
-          che nessun bambino sia punito per cose non punite dalla legge dello Stato;
-         che il bambino accusato sia assistito da un avvocato e sia ritenuto innocente finché non è condannato;
-          che la sua causa sia definita velocemente;
-          che se giudicato colpevole abbia il diritto alla revisione della sentenza;
-          che se parla un’altra lingua abbia l’assistenza di un interprete.