giovedì 29 marzo 2012

QUANDO LA VITA CI DIVIDERà

Quante parole non dette, nella vita di ciascuno di noi,
parole che quando è troppo tardi ci tornano in mente.
Quante situazioni abbiamo lasciato sfuggire di mano per orgoglio
o per mancanza di coraggio.
Se potessimo tornare indietro….
si sente spesso questa frase
che è come un macigno che pesa sul cuore.
Finche’ abbiamo accanto le persone che amiamo,
dobbiamo avere il coraggio
di mostrare i nostri sentimenti.
E' la cosa più bella,
che unisce e riempie il cuore di gioia.
Quando la vita ci dividerà
non avremo il rimpianto per non aver detto
ti voglio bene.

martedì 27 marzo 2012

LE STRADE DELL'ANIMA

C’è chi fugge spaventato dall’amore
per paura di soffrire.
C’è chi invece gioca tutte le sue carte
e si fa del male pur di raggiungerlo.
Chi guarda la vita in modi ristretti,

chi invece riesce ad aprire le porte
a tutte le sue bellezze e complessità.
C’è chi cerca un destino facile e tranquillo,

chi invece decide che la strada più difficile
deve far parte della sua vita.
Chi ascolta solo le sue parole e il suo cuore,

chi invece riesce a capire e scaldare
tutti i cuori che gli stanno intorno.
Chi vuole raggiungere i suoi obbiettivi a tutti i costi,

c’è invece che al primo fallimento rinuncia ad andare avanti.
Esistono quelli che non ci amano e non ci vogliono vedere,

chi invece desidera passare più tempo con noi e ci ama alla follia.
C’è chi piange la notte ed il giorno,

facendo colare centinaia di lacrime,
chi invece le lacrime le distrugge con un sorriso.
Esiste chi ha paura del mondo e si sente triste,

chi invece della paura ne fa carburante per correre,
e fa della tristezza acqua per vivere.

Ejay Ivan Lac

lunedì 26 marzo 2012

VIVERE CON LENTEZZA

Cresce in molti l’esigenza di non correre sempre, di prendersi il tempo per fare le cose che piacciono di più, che danno un senso alla vita.
Uscendo dai ritmi frenetici che è soprattutto il lavoro a imporre, come recita il celebre motto latino: “festina lente”, affrettati piano, che vale anche oggi.
Perché di vivere con lentezza c’è un gran bisogno.
I primi effetti per chi rallenta davvero sono:
1) la fine del continuo lamentarsi
2) la fine del continuo criticare
3) l'abbassamento dei livelli di rabbia/irritazione
4) la rinascita della capicità di accettare e apprezzare il nostro presente
5) la rinascita di una vita più corale
6) la riscoperta dell'allegria
7) la riscoperta della gentilezza
8) la riscoperta del rispetto
9) la riscoperta della nostra relazione con l'ambiente
10) la riscoperta del senso di gratitudine
11) la nascita della fiducia nel futuro malgrado le pessime condizioni del presente.


"Nel nostro quotidiano, ad alzare il livello dello stress, a volte, è solo il nostro modo di parlare, di respirare o di pensare troppo veloce e affrettato.
In questo caso occorre creare il post-it più adatto alla situazione, fermarsi a riflettere e trovare quelle piccole e personali azioni che, nel tempo, possono portare a buoni risultati.
La cosa migliore è che ognuno elabori, con un'abbondante dose di ironia, i propri comandamenti, pronto a rinnovarli ogni tanto e magari disponibile a condividerli con gli altri."

dal libro "Vivere con lentezza" di Bruno Contigiani

domenica 25 marzo 2012

VERI MIRACOLI

Ogni persona che incontri sta lottando con i propri problemi.
Sii gentile con lei.
Non potrai risolverli al suo posto ma la tua gentilezza
forse la incoraggerà a non rinunciare.
La tua gentilezza può essere il miracolo che stava aspettando.
Spesso, senza saperlo, facciamo veri miracoli.

Gustav Birth

COSA VALE DI PIù?

Vale milioni di volte di più la vita di un solo essere umano,
che tutte le proprietà dell'uomo più ricco della terra.
Ernesto Che Guevara

sabato 24 marzo 2012

LA CADUCITà DELLA VITA

La morte improvvisa di qualcuno che abbiamo conosciuto ci porta a riflettere sulla caducità della vita e su come essa dovrebbe essere vissuta.
Poi, tornati al nostro solito tran-tran quotidiano, dimentichiamo e ci lasciamo sfuggire l'occasione di migliorare noi stessi e la nostra vita.

giovedì 22 marzo 2012

SPAZIO

Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch'io lanci un urlo inumano,
quell'urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.

Alda Merini

LI' C'E' AMORE

Mi piace la gente che sa ascoltare
il vento sulla propria pelle,
sentire gli odori delle cose,
catturarne l’anima.
Quelli che hanno la carne
a contatto con la carne del mondo.
Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza,
lì c’è sensibilità...
Lì c’è ancora amore.

Alda Merini

sabato 17 marzo 2012

IL TEMPO DELL'AMORE

Il tempo è molto lento per coloro che aspettano...
Molto veloce per coloro che hanno paura...
Molto lungo per chi si lamenta...
Molto breve per quelli che festeggiano.
Ma, per tutti quelli che amano, il tempo è eternità.

W. Shakespeare

giovedì 15 marzo 2012

SOLO TU PUOI SCEGLIERE TRA BENE E MALE

Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le hai scelte e nemmeno le vorresti, ma arrivano e dopo non sei più uguale.
A quel punto le soluzioni sono due:
o scappi cercando di lasciartele alle spalle o ti fermi e le affronti.
Qualsiasi soluzione tu scelga ti cambia,
e tu hai solo la possibilità di scegliere se in bene o in male.

Giorgio Faletti

domenica 4 marzo 2012

4 MARZO 1943 - 4 MARZO 2012


LUCIO DALLA
Nasce il 4 marzo 1943. Il 4 marzo 2012 viene celebrato il suo funerale.
La sua morte improvvisa ci ha sconcertati.
E’ stata un’occasione per riflettere sulla caducità della vita. Finite le esequie si torna al solito corri-corri della vita di tutti i giorni e al “meglio non pensarci”.
Mi piace ricordarlo con un collage che inizia con questa nota dell'Agenzia SIR:
“Addolorati” per la scomparsa di un “amico di tutta la comunità monastica” che da oltre 65 anni custodisce la basilica di Santo Stefano, a Bologna. A parlare al SIR è don Idelfonso Chessa, monaco benedettino, da circa un anno “confessore fisso” di Lucio Dalla, stroncato da un infarto questa mattina a Montreux, in Svizzera, dove si trovava in tour. Il cantautore aveva nella basilica di Santo Stefano, a pochi passi dalla sua casa bolognese, uno dei punti di riferimento della propria fede. “Era uno dei luoghi dove si ritirava a pregare in silenzio”, ricorda don Chessa. E quando i benedettini lanciarono un appello per il restauro del complesso monumentale, l’artista “rispose con uno spettacolo e finanziando direttamente il restauro di uno dei più importanti dipinti”. La sua, racconta il monaco, “era la fede di un uomo che, nonostante il successo, aveva fragilità personali vissute con dolore, sperimentava la fatica del vivere”. Ma proprio nella fede “trovava una forza straordinaria, che gli permetteva di andare avanti con una certa leggerezza”. Dom Chessa legge - con commozione - “Inri”, brano di Dalla cantato con Marco Alemanno: “Tra mille mondi te ne vai e splendi / O appeso in croce in un garage / Io non ho dubbi tu esisti e splendi / Con quel viso da ragazzo con la barba senza età / Ci guardi e splendi / Di cercarti io non smetterò / Mi senti? Mi senti? / Sono tuo figlio anch’io, Dio…”. “Un testo straordinario - dice don Chessa -, è una sorta di testamento, summa della sua dimensione religiosa”. Il monaco ritorna poi con la memoria al suo primo incontro con Lucio Dalla, diversi anni fa. “Ero professo semplice, non ancora sacerdote. Nella basilica del crocifisso (una delle chiese che compongono il complesso di Santo Stefano, ndr) vedevo un uomo curvo su una panca, che pregava sottovoce e, quando qualcuno entrava, si guardava con circospezione, quasi timoroso di farsi riconoscere. C’era penombra, e non sapevo chi fosse. Poi, quando ha alzato la testa, l’ho riconosciuto, mi si è avvicinato e ha cominciato a parlarmi dei suoi dubbi, della sua fatica”. Da quel primo incontro è nata una familiarità tra il giovane monaco e l’artista. Poi i due si sono persi di vista per diverso tempo, fino a quando è partita la campagna per il restauro della basilica e lui “subito si è reso disponibile”. “Questo non è solo il cuore di Bologna, ma il mio cuore”, diceva. Il religioso ha sentito l’ultima volta Dalla telefonicamente venerdì scorso: parlavano della tournee e dei lavori della basilica. Oggi la notizia, che “ci ha addolorati, ma credo - conclude don Chessa - che ora lui abbia la possibilità di avere le risposte che cercava”.

 
Prosegue col video di quella che è, probabilmente, la più bella canzone d’amore mai scritta.
Prescinde dalla banalizzazione del sesso, e racconta l’ampiezza, l'altezza, la profondità, la bellezza di come, sempre, dovrebbe essere vissuta la sessualità umana.
Un vero inno d’amore e di speranza: Futura.
 


E termina con una sua citazione:
“Oggi forse non riesco ad essere ironico come una volta. Il mio obiettivo quando lavoravo con Roversi, era quello di dividere la gente. Adesso la mia soddisfazione è quella di vederla unita. Cerco di capire perché la gente mi vuole bene e sento il dovere di indignarmi per problemi che riguardano più loro che me. Mi emoziona la vita, ma in fondo sono nato per essere solo.”


"Io credo nell’amore l’amore che si muove dal cuore
Che ti esce dalle mani che cammina sotto i tuoi piedi
L’amore misterioso anche dei cani e degli altri fratelli
animali. L’amore silenzioso dei pesci che ci aspettano nel mare
L’amore di chi ci ama e non ci vuol lasciare.
Io ti cercherò anche da così lontano.
Vedi io credo, io credo che è l’Amore che ci salverà."

Per chi vuole sapere qualcosa di più ecco due link:



http://www.bergamonews.it/cultura-e-spettacolo/lucio-la-fede-e-lamicizia-con-padre-pio-157629