lunedì 16 aprile 2012

MI ASCOLTI, O DIO?

Mai nella vita ti ho parlato ma oggi voglio salutarti.
Tu sai che dalla mia più tenera infanzia mi hanno detto che non esistevi – e io, stupido, c’ho creduto.
Mai avevo preso coscienza della bellezza del creato.
Oggi, improvvisamente, vedendo le profondità dell’infinito – questo cielo stellato sulla mia testa – gli occhi mi si sono aperti. Meravigliato, ho capito la sua luce.
Come ho potuto essere così crudelmente ingannato?
Non so, Signore, se tu mi tendi la mano ma lascia che ti confidi questo miracolo e certamente capirai: dal fondo di questo terribile inferno, la luce è sgorgata in me e ti ho visto.
Non so dirti di più, se non la gioia di conoscerti.
A mezzanotte dovremo sferrare l’attacco. Ma io non ho paura: tu ci guardi.
Ascolta, ecco il segnale. Che fare? Stavo bene con te.
Voglio dirti ancora che, come sai, la battaglia sarà pericolosa.
Può darsi che questa notte io bussi alla tua porta.
Anche se non sono mai stato tuo amico, mi permetterai di entrare?
Però non piango, vedi cosa mi succede: i miei occhi si sono aperti.
Perdonami, mio Dio.
Parto e sento che non ritornerò ma … quale miracolo … non temo più la
morte.

(biglietto trovato in tasca a un soldato russo durante la II guerra mondiale)

lunedì 9 aprile 2012

LE LENZUOLA E LA FINESTRA

Una giovane coppia di sposi novelli andó ad abitare in una zona molto tranquilla della città.
Una mattina, mentre bevevano il caffé, la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra, che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria.
"Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina!
Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo.
Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!".
Il marito guardò e rimase zitto.
La stessa scena e lo stesso commento si ripeterono varie volte, mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento.
Dopo un mese, la donna si meravigliò nel vedere che la vicina stendeva le sue lenzuola pulitissime, e disse al marito:
"Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato!
Chi le avrà fatto vedere come si fa?"
Il marito le rispose:

"Nessuno le ha fatto vedere; semplicemente questa mattina, io mi sono alzato più presto e, mentre tu ti truccavi, ho pulito i vetri della nostra finestra!".
Così è nella vita!
Tutto dipende dalla pulizia della finestra attraverso cui osserviamo i fatti.
Prima di criticare, probabilmente sarà necessario osservare
se abbiamo pulito a fondo il nostro cuore per poter vedere meglio.
Allora vedremo più nitidamente la pulizia del cuore del vicino!

venerdì 6 aprile 2012

VIA CRUCIS DEL BAMBINO


Quella della Via Crucis è una preghiera che, nella religione Cattolica, si usa recitare nei venerdì di Quaresima, soprattutto il Venerdì Santo e alla quale sono legate delle indulgenze.
Ho trovato, e pubblico, questa dedicata a tutti dolori che possono attraversare la vita dei bambini e che offre tantissimi spunti di riflessione.

1 STAZIONE: Gesù è condannato a morte.

I BAMBINI NON NATI.
Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal vangelo secondo Matteo (27,24) Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla e disse: "Non sono responsabile di questo sangue".
È tristemente famoso il gesto di Pilato che ha scaricato sugli altri la responsabilità di fronte alla vita o alla morte dell'Innocente. Anche oggi accade che milioni di bambini siano uccisi e a portarli al luogo della morte sono proprio i loro genitori, il più delle volte le loro stesse mamme! E noi? Possiamo "lavarcene le mani" come Pilato, mettendo a tacere la nostra coscienza in nome della cultura dominante, della gravità delle situazioni per­sonali, dell'intoccabilità delle scelte di ciascuno, e - nascondendo perfino a noi stessi la responsabilità di ciò che facciamo - non vogliamo neppure lonta­namente considerare le ragioni di chi non ha voce e la volontà di Dio? Così "tagliamo le ali" a chi è chiamato a portare sulla terra gli innumere­voli lineamenti del Suo volto e l'infinita ricchezza del suo amore. Gloria.

2 STAZIONE: Gesù è caricato della croce.

I BAMBINI SFRUTTATI.
Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal vangelo secondo Giovanni (19,17) Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota.
Ti hanno messo addosso la croce, quando sei stato usato, perché provve­dessi cibo sicuro ai tuoi genitori, tendendo una mano ai passanti. Ti hanno messo addosso la croce fin da quando eri in braccio alla mam­ma e sei stato costretto a mendicare, agli incroci delle strade, alle porte delle chiese. Ti hanno messo addosso la croce perché le miserie familiari e sociali del­la nazione dove sei nato ti costringono ai lavori pesanti, senza riposo e senza profitto. Ti hanno messo addosso la croce, la vanità e le aspettative egoistiche di quei genitori che ti costringono a raggiungere dei primati che non ami e non desideri. Siete i bambini immolati dall'egoismo di chi dovrebbe amarvi. Vi hanno messo la croce addosso: non avete tempo per giocare, non avete la libertà di ridere e gridare la vostra gioia. Gloria.

3 STAZIONE: Gesù cade la primà volta sotto la croce.

LE FAMIGLIE DIVISE.
Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal libro del profeta Isaia (49, 1.16) Si dimentica forse una donna del suo bambino così da non commuoversi per il frutto del suo grembo? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, lo ti ho disegnato sulle palme delle mie mani.
Ci sono bambini che ogni volta che inciampano e cadono, rivivono il dramma della caduta originaria che li ha sottratti agli affetti più cari: e qual­siasi esperienza di dolore diventa seme di nuovo dolore. Sono i bambini senza padre e senza nome, pieni di vergogna e di doman­de; i bambini divisi tra due cuori separati. Sono sempre loro a subire le con­seguenze di leggi ingiuste che troppo spesso non guardano alla realtà e par­teggiano superficialmente per la madre. Sono loro, i bambini, che nella cadu­ta di una famiglia ormai debole si rialzano e troppe volte non trovano più accanto a loro un padre, per una logica di egoismo. Gesù li vuole ai primi posti nella Via Crucis perché ci decidiamo ad impe­gnarci a donare loro affetto e protezione, perché ci mettiamo in gioco per aiutarli a rialzarsi e a camminare con fiducia e speranza incontro alla vita. Gloria.

4 STAZIONE: Gesù incontra sua madre.

LE MADRI ADDOLORATE.
Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal vangelo secondo Luca (2, 34-36) Simeone parlò a Maria, sua madre, dicendo: E anche a te una spada trafiggerà l'anima.
O Maria, il Padre ha legato un'infinita gioia alla tua maternità, unica e irripetibile, e ad essa ha legato un'immensa sofferenza. Gesù è il più bello tra gli uomini e tu, o Maria, di fronte alla sua passione, sei la più afflitta tra le donne. Tu perciò, Addolorata, puoi comprendere tante mamme infelici come te, che sono cadute nella desolazione e vanno dietro ai loro figli sventurati, ammutolite o piangenti per il dolore. Soccorri tu, Maria, esperta nell'amore sofferente, queste madri addolorate. Vieni in aiuto alla nostra povertà e incapacità di consolarle e di soccorrerle quando le incontriamo lungo la loro straziante "via crucis". Vieni o Madre, almeno tu, non farle attendere. Gloria.

5 STAZIONE: Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la croce.

I PAPÀ DEI BAMBINI SOFFERENTI.
Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal vangelo secondo Marco (15, 2 1) Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veni­va dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce.
Se Simone non fosse stato padre, probabilmente si sarebbe ribellato alla prepotenza dei soldati. Ma c'erano due figli a casa ad attenderlo e non poteva certo lasciarli soli. Così fanno tanti papà nel mondo che per amore dei loro figli, si lasciano caricare di pesi mai sognati, spesso senza nemmeno immagi­nare che, così facendo, aiutano il Signore a portare la croce. Ti preghiamo o Signore, fa' che ogni bambino possa scoprire il Volto del Padre tuo e Padre nostro, negli infiniti gesti di un padre paziente e generoso. Gloria.

6 STAZIONE: Gesù confortato dalla Veronica.

COLORO CHE AIUTANO I BAMBINI.
Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi (13,4-7) La carità è paziente, è benigna la carità, non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira... Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
Una donna, mossa dalla compassione, osa sfidare soldati e folla, rischiando la vita e la reputazione, e nel gesto umile scopre il volto dell'amore. Quante veroniche, Signore, si prendono cura dei bambini. E quale prezio­sissimo conforto danno a essi nell'ora della pena, quale insostituibile soste­gno lungo il cammino dell'educazione! Oggi però la cura dei bambini è diventata un lavoro come gli altri; con lunghi tempi di preparazione dove tra le qualità principali non brilla al primo posto la carità, che è paziente, è beni­gna e non si adira, e tutto crede, tutto spera, tutto copre. E così ci sono delle veroniche, agitate da tutte le tensioni che affliggono gli ambienti di lavoro. E molti bimbi devono ripetere il tuo lamento: "Ho atteso compassione, ma invano; consolatori, e  non ne ho trovati". Signore, apri i nostri occhi ad ammirare nei bambini l'impronta di Colui che tutto ha rivestito di bellezza, perché la nostra carità si faccia inventiva e ci suggerisca gesti concreti di misericordia e di solidarietà. Gloria.

7 STAZIONE: Gesù cade per la seconda volta.

I BAMBINI MALTRATTATI
Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal vangelo secondo Giovanni (18, 22-23) Una delle guardie diede uno schiaffo a Gesù dicendo: "Così rispondi al sommo sacerdote?". Rispose Gesù: "Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male, ma se ho parlato bene, perché mi percuoti.
Gesù cade sulla nostra terra, schiacciato dal rifiuto del suo amore. Così anche molti bambini: 'chi è che li sta percuotendo e torturando? Non guardie, non iniqui tribunali, ma i parenti fidati, i familiari, spesso quegli stessi genitori, consacrati alla loro protezione. Forse non sanno quello che fanno; e scarica­no sopra i bambini le percosse che hanno ricevuto, sul corpo e soprattutto sul cuore. Signore, guarisci e crea l'amore che ci manca, perché impariamo da te a saper accogliere ogni bambino con attenzione e delicatezza. Gloria.

8 STAZIONE: Gesù incontra le donne di Gerusalemme.

I BAMBINI NON EDUCATI

Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Luca (23, 27-28) Lo seguiva una grande folla di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù voltatosi verso le donne disse: "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma su voi stesse e sui vostri figli, perché se trattano così il legno verde, cosa sarà di quello secco?"
Rumore, fatica, sofferenza fisica e morale, eppure Gesù nota quelle donne, sente il loro pianto e trova la forza per avvicinarle e arrivano le sue sorpren­denti parole che non sono un rimprovero, ma una provocazione. Per capirla, bisognerebbe fare la verifica, prendendo per modello quel Bambino che cre­sceva in età, sapienza e grazia, davanti a Dio e davanti alla gente. E potremmo capire se i nostri figli sono stati allenati a gustare la verità e gli ideali e a tra­durli in opere di grazia. O se invece li abbiamo impegnati solo in ciò che conta per il mondo, seppel­lendo sotto mucchi di cose futili, interessi e traguardi sostanziali. Eviteremo il pianto sconsolato che segue il fallimento dei figli, se la fede sincera che abbiamo in Dio farà di noi veri educatori. Gloria.

  9 STAZIONE: Gesù cade per la terza volta.

I BAMBINI NON ACCETTATI

Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal Libro del profeta Isaia (53, 5) Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci da salvezza, si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe sia­mo stati guariti.
Ancora a terra. Sconfitto, umiliato, abbattuto. Sorgente della nostra salvezza, Egli feconda con il suo sangue la nostra terra arida dove ci sono bambini che non riescono a capire perché a casa i genitori non vogliono loro bene. Forse non sono nati al tempo giusto, con il corpo ed il carattere giusto. Forse han­no dato loro dei problemi e non sono stati perdonati. Hanno ragione, non gli manca nulla: vestono e mangiano come tutti gli altri bambini e frequenta­no le medesimi scuole. Però non li accarezzano mai con le mani e soprattutto con gli occhi, né li fanno giocare sulle ginocchia. Non vengono castigati più degli altri, ma quando si permettono di sbagliare vengono colpiti da parole di ghiaccio, sempre le stesse; e fanno tanto male. Gloria.

10 STAZIONE: Gesù è spogliato delle vesti.

I BAMBINI SCANDALIZZATI

Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo (27, 33-34) Giunti ad un luogo detto Golgota gli diedero da bere vino mescolato con fiele, ma egli assaggiatolo, non volle bere. Dopo si spartirono le sue vesti.
Questo spogliamento arrivato al suo momento più brutale, è iniziato dal pri­mo istante in cui il Figlio di Dio si è incarnato e, umiliando se stesso, si è fat­to uomo. Quel corpo che Maria ha accolto con immenso amore e curato con tenero rispetto, che ha avvolto in fasce nella notte di Betlemme, ora è li, spo­gliato, sotto gli occhi di tutti: fragile e nudo rivela tutte le piaghe inflitte da noi carnefici che egli ha chiamato "amici". E noi che saremo suoi amici, sia­mo stati capaci di profanare perfino l'innocenza dei bambini. E se purtroppo la cronaca impietosa ci riporta le storie di bambini insidiati nel santuario del­la casa, violentati nelle strade e nelle scuole o dati in pasto a persone senza scrupoli, è proprio colpa delle grosse droghe: la lussuria, il denaro e la violen­za. E piangono, piangono i bambini, umiliati e offesi dai grandi. Maria, Vergi­ne immacolata, apri i nostri occhi perché coltiviamo pensieri, sguardi e gesti di bontà, di benevolenza, di compassione e comprensione. Gloria.

11 STAZIONE: Gesù è crocifisso.

I BAMBINI HANDICAPPATI

Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Luca (22, 33) Quando giunsero al luogo detto Calvario, là crocifissero lui e i due malfat­tori.
Quei chiodi, strumento di tortura per l'Agnello indifeso, fissano, o Gesù, le tue braccia sul legno della croce: braccia aperte per tutti, per accogliere me e ciascuno nel tuo Cuore, incandescente d'amore. Maria, la spada di dolore tra­figge la tua anima sempre più profondamente, al ritmo di quei colpi che inchiodano tuo figlio. Ma stai lì, ai piedi della croce, presenza silenziosa che incoraggia e sostiene. Se dei bambini stanno sulla croce, sono i bambini han­dicappati, i bambini malformati che i genitori non riescono ad accettare o devono nascondere.... il nostro posto sia vicino a loro, come tua Madre fu vici­na a te. Maria, apri i nostri occhi che non vogliono vedere lo scandalo della cro­ce ed aiutaci a riconoscerla strumento di salvezza, anche nella nostra vita. Gloria.

12 STAZIONE: Gesù muore in croce.

LA MORTE DEI BAMBINI

Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni (19, 30) Dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse. “Tutto è compiuto”! E chinato il capo consegnò lo spirito.
Gesù tocca il fondo della sofferenza e può dire in verità: "Tutto è compiuto". Sì, ci ha dato tutto, proprio tutto: anche sua Madre e la sua vita, il suo Spiri­to. Gesù è sempre e soltanto dono di sé, fino in fondo. Signore, quando chi­nasti il capo nell'ultimo "sì", hai compiuto pienamente la volontà del Padre, ma per noi sarà sempre difficile chinare il capo quando muore un bimbo. Siamo sicuri che solo nel tuo Regno si compie quanto avevamo sognato per loro. Con quale doloroso stupore, Maria, tu assisti all'incredibile morte di colui che è la Vita, l'Amore! E acconsenti, come a Nazareth, accettando anche di divenire Madre nostra, Madre di tutte le genti e Madre della Chiesa. Per sempre! 0 Maria, segno del volto materno di Dio, apri i nostri occhi per guar­dare il Crocifisso con fiducia e riconoscenza. Gloria.

13 STAZIONE: Gesù è deposto dalla croce.

I GENITORI DEI BAMBINI MORTI

Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni (19, 26) Gesù, allora, vedendo sua madre e lì accanto il discepolo che amava, disse alla Madre: "Donna, ecco tuo figlio!"
Finalmente è possibile un gesto di pietà per quel corpo amato, che ha patito ogni sorta di violenze. In tutto simile agli uomini, Gesù è morto ed ora, stac­cato dalla croce, è deposto nelle braccia della Madre. O Maria, a te affidiamo tutte le mamme e i papà che hanno un bambino morto fra le braccia: possano dire "sì". Guardino a te, che sei modello di pazienza e docilità. Aprici il cuore, Vergine fedele, perché impariamo da te a perseverare umilmente nel cammi­no della volontà di Dio. Gloria.

14 STAZIONE: Gesù viene sepolto.

I SEPOLCRI DEI BAMBINI

Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Luca (cfr 24,1-6) Le donne si recarono di buon mattino alla tomba portando con sé gli aro­mi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolala via dal sepolcro, ed ecco apparire due uomini in vesti folgoranti che dissero, "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto"!
Tutto sembra finito, irrimediabilmente finito. Ma, come il chicco di grano caduto in terra, Gesù deve attendere, prima di germogliare a Vita Nuova. Maria, tu che sei stata beata perché hai creduto, apri i nostri occhi, illumina la nostra mente, rafforza la nostra volontà, perché possiamo lasciarci plasma­re da Gesù, per fare così in tutto la volontà del Padre. Donaci la speranza che gli angeli hanno messo nel cuore delle donne il gior­no di Pasqua: "Non è qui, è risorto!". Fa' che tutti i bambini che hai già chia­mato nel tuo regno, dal cielo ci accompagnino, perché solo a chi è come loro appartiene il regno dei cieli. Gloria.

martedì 3 aprile 2012

ABBASSATI E SERVI



E viene il tempo in cui
devi abbassarti,
accettare di metterti in ginocchio
e, cinto di un grembiule,
lavare i piedi.
Senti che ripugna,
i piedi sanno di sudore e di fatica
e strade calpestate.
E il tuo gesto spinge a derisione o ribellione,
turba il cuore e la mente
dei benpensanti,
di coloro che stanno in alto,
di chi è avvezzo al primo posto.
Ma tu sai che è l’unica tua via,
è la possibilità di esprimere
un amore che a parole
suona vuoto e arido.
E’ l’unica possibilità per te di vivere
e attraversare la carne dell’altro
e offrirgli occasioni di vita.
In questo nostro oggi,
se vuoi disegnare il futuro
e ridare la speranza
ai tanti dai sogni rubati,
cinto di un grembiule
abbassati ai loro piedi
e servi.

V. Sibilio