lunedì 16 aprile 2012

MI ASCOLTI, O DIO?

Mai nella vita ti ho parlato ma oggi voglio salutarti.
Tu sai che dalla mia più tenera infanzia mi hanno detto che non esistevi – e io, stupido, c’ho creduto.
Mai avevo preso coscienza della bellezza del creato.
Oggi, improvvisamente, vedendo le profondità dell’infinito – questo cielo stellato sulla mia testa – gli occhi mi si sono aperti. Meravigliato, ho capito la sua luce.
Come ho potuto essere così crudelmente ingannato?
Non so, Signore, se tu mi tendi la mano ma lascia che ti confidi questo miracolo e certamente capirai: dal fondo di questo terribile inferno, la luce è sgorgata in me e ti ho visto.
Non so dirti di più, se non la gioia di conoscerti.
A mezzanotte dovremo sferrare l’attacco. Ma io non ho paura: tu ci guardi.
Ascolta, ecco il segnale. Che fare? Stavo bene con te.
Voglio dirti ancora che, come sai, la battaglia sarà pericolosa.
Può darsi che questa notte io bussi alla tua porta.
Anche se non sono mai stato tuo amico, mi permetterai di entrare?
Però non piango, vedi cosa mi succede: i miei occhi si sono aperti.
Perdonami, mio Dio.
Parto e sento che non ritornerò ma … quale miracolo … non temo più la
morte.

(biglietto trovato in tasca a un soldato russo durante la II guerra mondiale)

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