mercoledì 29 agosto 2012

LA PIù BELLA PREGHIERA?





























CHIEDI CHE TUTTI ABBIANO,
ALMENO,
QUANTO HAI TU.



domenica 26 agosto 2012

IL TUO CUORE LO PORTO CON ME

Il tuo cuore lo porto con me.
Lo porto nel mio.
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me,

la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
perché il mio fato sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo, perché il mio,
il più bello, il più vero sei tu.
tu sei quel che luna sempre fu
e quel che un sole sempre canterà sei tu
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli
e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,
che cresce più alto
di quanto l'anima spera,
e la mente nasconde.,
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.

Edward Estlin

giovedì 23 agosto 2012

LE PUSSY RIOT E LA LIBERTà DI ESPRESSIONE

La notizia è di questi giorni. 
Le Pussy Riot sono state condannate per l'intrusione e lo spettacolo nella cattedrale di Mosca.
Sono favorevole alla loro condanna, non sono d'accordo con quanti si stanno mobilitando per la loro liberazione.
Se si ottenesse la loro liberazione sarebbe un precedente che aprirebbe la strada ad altre manifestazioni del genere. 
Ognuno di noi si sentirebbe autorizzato a fare quello che vuole in nome della libertà di espressione e il mondo andrebbe verso il caos totale dell'ingovernabilità

Riporto qui un link col quale concordo pienamente.

le-pussy-riot-e-la-casa-delle-liberta

martedì 21 agosto 2012

E MENTRE...



...viene dichiarato lo stato di calamità naturale a causa della siccità, l'uomo continua a sperperare acqua.
Rubinetti che perdono o lasciati inutilmente aperti mentre si fanno altre attività, docce e bagni forse troppo frequenti, piscine private e acquapark.
Già. proprio così, in una nazione come l'Italia circondata dal mare osiamo aggiungere ai già consistenti sprechi di acqua potabile, quello di piscine e acquapark, alla faccia di chi muore di sete o non può irrigare i campi.  

sabato 18 agosto 2012

IL CHIODO E LA PARETE




Un bambino prese un foglio di carta, i colori, la matita disegnò la propria famiglia.
C'erano tutti mamma, papà, i fratellini, persino i nonni, il gatto e il cane.
Andò da suo padre, che aveva finito di imbiancare una parete e che se ne stava lì ad ammirava soddisfatto il proprio lavoro, e gli mostrò il disegno.
Poi gli chiese di appenderlo proprio lì, su quella bella parete appena imbiancata.
L'uomo rifiutò,  il chiodo avrebbe lasciato un brutto segno su quella bella parete, non voleva sciuparla con un buco.
Così riuscì a salvare la parete dal chiodo, ma quel chiodo andò a conficcarsi sul cuore del bambino e gli procurò una grossa ferita.
Furono appesi altri quadri. Trascorsero gli anni e la parete mantenne intatta la propria bellezza ancora per un qualche tempo. Il bambino divenne un uomo ma nel suo cuore restò sempre la ferita che quel chiodo gli aveva procurato.  

venerdì 17 agosto 2012

BASTA POCO


Basta uno spillo raccolto per terra con amore 
per salvare un’anima



Santa Teresa di Lisieux

giovedì 16 agosto 2012

L'INTERVENTO NELL'UTERO MATERNO



La foto è di un bimbo di 21 settimane, Samuel Arnas, a cui fu diagnosticata la spina bifida, una malformazione che non lascia speranza di sopravvivenza, almeno di ricorrere ad un intervento intrauterino.
Il dr. Bruner, dopo numerose ricerche effettuate nel centro medico universitario di Vanderbilt, a Nashville, nel Tennessee, annunciò che avrebbe potuto compiere tale intervento, con il bimbo ancor

a nell'utero materno.
Durante l'intervento il chirurgo fece un normale taglio cesareo, estrasse l'utero e vi praticò una piccola incisione attraverso la quale operare il piccolo Samuel.
Il Dr. Bruner stava completando l'intervento, che era andato bene, quando Samuel, attraverso il taglio praticato, sporse la sua piccolissima manina e si attaccò al dito del medico stupefatto.
Il New York Times intitolò la foto "Hand of Hope"!
Il prestigioso chirurgo disse di aver vissuto il momento più emozionante della sua vita, quando la manina si Samuel prese il suo dito quasi per ringraziarlo del dono della vita che gli avava fatto.
Egli rimase impietrito per vari secondi, durante i quali Samuel continuava a tenergli il dito, dando così la possibilità all'équipe di scattare le fotografie.
La madre di Samuel dichiarò di aver pianto per alcuni giorni dopo aver visto le incredibili foto.

mercoledì 15 agosto 2012

FAME D'AMORE

La peggiore malattia oggi 
e’ il non sentirsi desiderati 
ne’ amati, il sentirsi abbandonati.
Vi sono molte persone al mondo 
che muoiono di fame, 

ma un numero ancora maggiore 
muore per mancanza d’amore.
Ognuno ha bisogno di amore
Ognuno deve sapere 
di essere desiderato, di essere amato, 
e di essere importante per Dio.
Vi e’ fame d’amore
e vi e’ fame di Dio.


Madre Teresa di Calcutta

martedì 14 agosto 2012

LA FRETTA E LA PACE

Tutto il mondo oggi sembra avere fretta. 
Tutti sembrano correre come pazzi 
dietro a uno sviluppo e a un arricchimento maggiori, 
di modo che, da una parte, 
i figli sembrano avere molto poco tempo per i genitori, 
e allo stesso tempo ai genitori 
manca il tempo per i figli e per se stessi. 
Così è proprio dal focolare domestico 
che si mette in moto la rottura della pace nel mondo. 

Madre Teresa di Calcutta

lunedì 13 agosto 2012

I GIORNI PERDUTI



Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa, Ernst Kazirra, rincasando, avvistò da lontano un uomo che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina secondaria del muro di cinta, e caricava la cassa su di un camion.
Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito. Allora lo inseguì in auto. E il camion fece una lunga strada, fino all'estrema periferia della città, fermandosi sul ciglio di un vallone.
Kazirra scese dall'auto e andò a vedere. Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e, fatti pochi passi, la scaraventò nel botro, che era ingombro di migliaia e migliaia di casse uguali.
Si avvicinò all'uomo e gli chiese: -Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco. Cosa c'era dentro? E cosa sono tutte queste casse?
Quello lo guardò e sorrise: - Ne ho ancora sul camion, da buttare. Non sai? Sono i giorni.
- Che giorni?
- I giorni tuoi.
- I miei giorni?
- I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Li aspettavi, vero? Sono venuti. Che ne hai fatto? Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso?
Kazirra guardò. Formavano un mucchio immenso. Scese giù per la scarpata e ne aprì uno.
C'era dentro una strada d'autunno, e in fondo Graziella, la sua fidanzata, che se n'andava per sempre. E lui neppure la chiamava.
Ne aprì un secondo. C'era una camera d'ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava. Ma lui era in giro per affari.
Ne aprì un terzo. Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk, il fedele mastino, che lo attendeva da due anni, ridotto pelle e ossa. E lui non si sognava di tornare.
Si sentì prendere da una certa cosa qui, alla bocca dello stomaco. Lo scaricatore stava dritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere.
- Signore! - gridò Kazirra. - Mi ascolti. Lasci che mi porti almeno questi tre giorni. La supplico. Almeno questi tre. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole.
Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare un punto irrangiungibile, come per dire che era troppo tardi e che nessun rimedio era più possibile. Poi svanì nell'aria, e all'istante scomparve anche il gigantesco cumulo delle casse misteriose. E l'ombra della notte scendeva.

domenica 12 agosto 2012

RIMANERE A TERRA

I pescatori sanno che il mare è pericoloso 
e le tempeste terribili, 
ma non hanno mai considerato quei pericoli 
ragioni sufficienti per rimanere a terra.


Vincent van Gogh

giovedì 9 agosto 2012

CONOSCERE LA FAME

Credo che nessuno di noi conosca la fame....
ma un giorno me la insegnò una bambina.
La trovai per strada,
mi accorsi che aveva fame
e le diedi un pezzo di pane,

ma lei ne mangiava una briciola per volta.
Io le dissi di mangiarlo serenamente,
ma lei mi rispose:
"Ho paura,
perché quando finirà
io avrò di nuovo fame".


Madre Teresa di Calcutta

lunedì 6 agosto 2012

QUANTO PESA UNA LACRIMA?

Le lacrime di un bambino viziato pesano 

meno del vento,

una lacrima di un bambino che soffre pesa 

più del mondo.

mercoledì 1 agosto 2012

MORIRE SI MA NON UCCIDERE

Ci sono cose per cui sono disposto a morire, ma non ce ne è nessuna 
per cui sarei disposto ad uccidere.

Gandhi