domenica 23 febbraio 2014

DALL'OMOSESSUALITA' SI ESCE?

Nessuna delle teorie eziologiche (cioè, relative alle cause) è fino ad oggi riuscita a raggiungere un grado di affidabilità scientifica tale da potere escludere tutte le altre, e quindi tale da potere mettere d'accordo almeno la maggior parte degli studiosi. Resta il fatto che uno studio condotto sui gemelli identici dal Dott. Neil Whitehead, ricercatore scientifico per il governo della Nuova Zelanda, per le Nazioni Unite e la International Atomic Energy Agency, fa il punto della situazione: i gemelli identici hanno lo stesso codice genetico, sono allevati in condizioni prenatali identiche, perciò se l’omosessualità fosse causata da fattori genetici o condizioni prenatali e uno dei due fosse gay, anche l’altro gemello dovrebbe esserlo. Ma gli studi scientifici rivelano che le cose vanno diversamente.
Visto che i gemelli identici sono sempre geneticamente identici, l’omosessualità non può essere dovuta a fattori genetici. “Nessuno nasce gay”, conclude Whitehead. Ciò che produce l’omosessualità, perciò, deve essere dovuto a fattori post nascita, come ad esempio le differenti reazioni personali a eventi o circostanze che hanno un diverso impatto sui due gemelli.

Il primo studio approfondito su gemelli identici è stato effettuato in Australia nel 1991, seguito da un altro negli Stati Uniti nel 1997. Nel 2002 Bearman e Brueckner hanno pubblicato uno studio effettuato su 5.552 coppie di gemelli degli Stati Uniti. L’attrazione per persone dello stesso sesso (Same-sex attraction) tra gemelli identici era comune solo al 7,7% per i maschi e al 5,3% per le femmine. Nella stessa ricerca si parla dei cambiamenti di orientamento sessuale. E i due autori osservano che la maggior parte di questi cambiamenti, non terapeutici ma accaduti “naturally” durante la vita, sono rivolti verso un’esclusiva eterosessualità (il 3% della popolazione eterosessuale sostiene di essere stata in passato anche bisessuale o omosessuale). Il numero delle persone che hanno cambiato il loro orientamento sessuale verso un’esclusiva eterosessualità è più alto dell’attuale numero di bisessuali e omosessuali messi insieme. In altre parole “Gli ex gay superano per numero gli attuali gay”.
Alcuni sostengono che non esistono persone omosessuali, ma solo atti omosessuali. In pratica è un comportamento appreso ed acquisito, frutto della volontà del singolo individuo. Alessandro Cecchi Paone, tanto per fare un esempio noto, non è nato omosessuale lo è diventato (?) da adulto, addirittura dopo essere stato sposato per sette anni con una donna. Per meglio dire, ha fatto questa scelta da adulto, forse è stata semplicemente la conseguenza di un’esperienza sessuale diversa. Questo esempio ci porta a pensare che sono scelte causate dal vizio o da influssi esterni che inducono le persone a rinunciare alla bisessualità, che è la manifestazione naturale della sessualità nell’essere umano perché ha una struttura e un fine che è quello della procreazione. Una omosessualità che non può raggiungere questo fine sbaglia. E’ contraria alla natura dell’uomo. È un errore che bisogna cercare di correggere come si può. Molti casi di omosessualità si possono ricuperare e normalizzare con un trattamento adeguato. Non è offesa, è stima. Quando una persona ha un difetto, il vero amico è colui che glielo dice. Ne va anche della felicità della persona omosessuale che non si sentirà mai completa. Due uomini non possono mai essere complementari per una naturale inadeguatezza anatomica, ma anche per un’inadeguatezza psicologica: l’omosessualità è l’incontro fra due individui con lo stesso tipo di deficit. La mascolinità rimane l’ideale degli omosessuali che cercano nel partner la parte d’identità maschile mancante. Questo conduce inevitabilmente alla delusione e alla continua ricerca di un nuovo partner.
A dimostrazione che è possibile tornare indietro dall'omosessualità riporto alcuni link che raccontano alcune storie vere.
Alla fine, si tratta soltanto di guarire dalle ferite che abbiamo raccolto durante la nostra vita.
Joseph Nicolosi spiega che l’omosessualità è un problema dello sviluppo, quasi sempre il risultato di rapporti familiari problematici.
In particolare riguardo all’omosessualità maschile dice che nella storia dell’uomo il passaggio del maschio dall’infanzia all’età adulta era caratterizzato dalla sfida di un rito d’iniziazione. Ogni rito era incentrato su tre concetti chiave: identificarsi troppo a lungo con la madre rappresentava una minaccia per la mascolinità del ragazzo, la mascolinità è una conquista, non un dato di fatto, la mascolinità è il risultato di una vera lotta e di un riconoscimento-accettazione da parte dei maschi adulti. L’omosessualità, ricorda Nicolosi, è il sintomo di un fallimento del proprio processo d’iniziazione.
Un punto fondamentale del processo di crescita è la riappacificazione con il padre. Il paziente deve capire che il danno più grave non è stato arrecato tanto dal padre, ma da lui stesso con il suo atteggiamento di "distacco difensivo". Perdonare veramente il padre significa accettarlo per quello che è, compresa la sua incapacità di dare amore. Perdonare veramente è come un’esperienza di morte: significa far morire la fantasia di ricevere amore dal proprio padre, significa, paradossalmente, fare da padre al proprio padre, dargli quanto avremmo voluto ricevere. La compassione è l’ultimo stadio del perdono e nasce spesso quando si capisce che dietro a un padre inadeguato vi è l’ombra di un nonno inadeguato — cioè di un padre-ombra — che si ripete per generazioni.
L’omosessualità non è il desiderio di unione con l’altro, ma piuttosto il desiderio di appropriarsi di quelle qualità dell’altro di cui ci si sente carenti, così come avviene del resto nella coppia eterosessuale in cui ci si completa a vicenda. Anche i ricercatori gay David P. McWhirter e Andrew M. Mattison riconoscono nel desiderio omosessuale l’esigenza di rimediare a deficit del processo di formazione dell’identità.
Infine permettetemi un paio di link soltanto per riportare delle storie vere e sconsigliare le adozioni da parte di coppie gay.

e per sapere cosa dice chi è stato allevato da una coppia gay
FONTI:


venerdì 21 febbraio 2014

LA CHIMICA DELL'AMORE

Il chimico che riuscirà ad estrarre 
dagli elementi del suo cuore
la compassione, il rispetto
il desiderio, la pazienza, il rimpianto,
la sorpresa e il perdono
per riunirli in un unico composto,
avrà creato quell'atomo chiamato 
Amore.

Kahlil Gibran 

giovedì 20 febbraio 2014

A PASQUA NON MANGIARE AGNELLO O CAPRETTO

Tra le comunità cristiane più antiche, l'agnello era rappresentato sulle spalle del pastore e simboleggiava l'anima salvata da Cristo. 
La sua uccisione per Pasqua non ha alcun fondamento nella tradizione cristiana, semmai ha radici nel Vecchio Testamento. 
È un rito cruento, in forte contraddizione col concetto di Resurrezione, che porta con sé il rinnovamento della fede e della speranza. 
È un rito non necessario in una società, la nostra, già impregnata di violenza e di morte, che serve soltanto a soddisfare gli interessi dell'industria alimentare.

VIVERE ONESTAMENTE

La disperazione più grave
che possa impadronirsi 
di una società è il dubbio
che vivere onestamente
sia inutile.

Corrado Alvaro 

SUCCESSO O MERITO?

E' una cosa ben schifosa il successo,
la sua falsa somiglianza con il merito
inganna gli uomini.

Victor Hugo

lunedì 17 febbraio 2014

POLITICA E ONESTA'

Di fronte a tali episodi,
a uomini siffatti 
che si occupano di politica,
a tali leggi e costumi,
quanto più, col passare degli anni,
riflettevo, tanto più 
mi sembrava difficile 
dedicarmi alla politica 
mantenendomi onesto.

Platone 


venerdì 14 febbraio 2014

NON CANCELLIAMO MAI L'ESPERIENZA DEL PASSATO

Il cancro è una delle malattie che determina più morti sul nostro pianeta. Tantissimi i soldi per la ricerca medica, cercando di trovare una cura definitiva. Una delle tante cure è quella nota come "erba magica", per lo più ignorata dalla comunità medica, ma che in realtà distrugge fino al 98% delle cellule cancerogene in sole 16 ore.

Secondo quanto riporta Spirit Science and Metaphysic questa tecnica veniva usata nella medicina cinese e il solo utilizzo dell'erba, chiamata Artemisia Annua, riduceva le cellule tumorali del polmone del 28% e, in combinazione con il ferro, sconfiggeva il cancro.

In passato l'artemisinina è stata utilizzata come un potente rimedio antimalarico ma ora è dimostrato che questa cura è efficace anche nella lotta contro il cancro. Questo perché quando si aggiunge del ferro alle cellule tumorali infettate, attacca selettivamente le cellule "cattive", e lascia quelle "buone" intatte.

Gli scienziati che seguono le ricerche, condotte presso l'Università della California, hanno dichiarato: "In generale i nostri risultati mostrano che l'artemisinina ferma il fattore di trascrizione 'E2F1' e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro".

Utilizzando una varietà resistente alle radiazioni delle cellule del cancro al seno (che aveva anche una elevata propensione per l'accumulo di ferro) l'artemisinina si è dimostrata avere un tasso di uccisione del cancro del 75% dopo appena 8 ore, e uno del quasi 100% dopo appena 24 ore.



Fonte: http://notizie.virgilio.it/cronaca/l-erba-magica-he-distrugge-18-delle-cellule-tumorali-in-16-ore.html?fb_action_ids=725267420825778&fb_action_types=og.recommends&fb_ref=fb-recommend&fb_source=other_multiline&action_object_map=%5B224927787712142%5D&action_type_map=%5B%22og.recommends%22%5D&action_ref_map=%5B%22fb-recommend%22%5D

PER VENIRE QUI E' NECESSARIO REALIZZARE MOLTE COSE. CERCA DI AIUTARE PIU' PERSONE

Morire, ma solo apparentemente e poi svegliarsi in obitorio. Uno choc per una ragazza ventenne della Costa Rica “deceduta” durante un rischioso intervento chirurgico. Ancor di più se la studentessa di informatica ricorda ogni cosa: “ho vissuto nell’aldilà, poi sono tornata nel mio corpo”. Una storia che ha dell’incredibile ma che è stata riscontrata con i medici che l’hanno operata e che Graciela H, nome della giovane,  ha condiviso sul sito Near Death Experience Research Foundation. Questo il suo racconto:
“Ho visto i medici che lavoravano velocemente su di me. … Erano agitati. Hanno guardato i miei segni vitali e mi hanno fatto una rianimazione cardiopolmonare. Ognuno di loro ha cominciato a lasciare lentamente la stanza. Non ho capito perché si comportavano così. Tutto era tranquillo. Ho deciso di alzarmi. Solo il mio medico si trovava ancora sul posto, guardava il mio corpo. Ho deciso di avvicinarmi, ero in piedi vicino a lui, sentivo che era triste e che la sua anima soffriva. Ricordo che gli ho toccato la spalla, poi se n’è andato. In quel momento il mio corpo ha cominciato ad elevarsi ed elevarsi, posso dire di essere stata trasportata da una strana forza. È stato fantastico, il mio corpo stava diventando più leggero. Mentre passavo attraverso il tetto della sala operatoria, ho scoperto che riuscivo a muovermi ovunque volessi. Sono stata portata in un posto dove le nuvole erano brillanti, una stanza o uno spazio. Tutto intorno a me era chiaro, molto luminoso e il mio corpo si riempiva d’energia, gonfiando il mio petto di felicità. Ho guardato le mie braccia, avevano la stessa forma degli arti umani, ma composte da una materia differente. La materia era come un gas bianco mescolato con un bagliore bianco, un bagliore argenteo, bagliore perla intorno al mio corpo. Ero bella. Non avevo uno specchio per guardarmi in faccia, ma io potevo sentire che il mio viso era carino, ho visto le mie braccia e le mie gambe, avevo un abito bianco, semplice, lungo, fatto di luce. La mia voce era come quella di un adolescente mischiata con il tono di voce di un bambino. All’improvviso una luce più chiara del mio corpo si è avvicinata. La sua luce mi abbagliava. Egli ha detto con una voce molto bella: «Non sarai in grado di continuare». Ricordo che parlavo la sua stessa lingua con la mente, anche lui parlava con la sua mente. Ho pianto perché non volevo tornare indietro, allora mi ha presa, mi ha abbracciata. È rimasto tranquillo tutto il tempo, mi ha dato forza. Sentivo amore ed energia. Non esiste un amore e una forza in questo mondo comparabile a quella. Egli ha detto: «Sei stata mandata qui per sbaglio, lo sbaglio di qualcuno. Hai bisogno di tornare indietro. Per venire qui, è necessario realizzare molte cose. Cerca di aiutare più persone».
E qui finisce il racconto del suo momento “nell’aldilà” per poi riprendere con l’esperienza nell’obitorio.
“Ho aperto gli occhi, tutto intorno c’erano porte metalliche, persone su tavoli di metallo, un corpo aveva un altro corpo sulla parte superiore. Riconobbi il posto: ero nella camera mortuaria. Sentivo il ghiaccio sulle ciglia, il mio corpo era freddo. Non riuscivo a sentire nulla. Non ero nemmeno in grado di muovere il collo o parlare. Mi sentivo assonnata. Due o tre ore dopo, ho sentito delle voci e ho riaperto gli occhi. Ho visto due infermieri. Sapevo cosa avrei dovuto fare, un contatto visivo con uno di loro. Avevo appena la forza di sbattere un paio di volte le palpebre e l’ho fatto. Mi è costata tanta fatica. Una delle infermiere mi ha guardata spaventata dicendo al suo collega: «Guarda, guarda, sta muovendo gli occhi». Ridendo lui ha risposto: «Andiamo, questo posto fa paura». Dentro di me stavo urlando ‘Per favore , non lasciatemi!’. Non ho chiuso gli occhi fino a quando non sono venute delle infermiere e dei medici. Tutto quello che ho sentito è qualcuno dire: «Chi ha fatto questo? Chi ha mandato questo paziente all’obitorio? I medici sono pazzi». Ho chiuso gli occhi quando sono stata sicura di essere lontano da quel posto. Mi sono svegliata solo tre o quattro giorni dopo. Ho dormito molto per un po’ di tempo. Non riuscivo a parlare. Il quinto giorno ho cominciato a muovere le braccia e le gambe di nuovo. I medici mi hanno spiegato che ero stata mandata  all’obitorio per errore… Mi hanno aiutata a camminare di nuovo, con la terapia. Una delle cose che ho imparato è che non c’è tempo da perdere a fare cose sbagliate,dobbiamo fare tutto il bene per il nostro bene… dall’altra parte, è come una banca, più si mette, più si otterrà alla fine”.

Fonte: http://www.retenews24.it/rtn24/inchieste/sociale/studentessa-muore-ma-si-risveglia-obitorio-il-racconto-choc-ho-visto-un-angelo-che-mi-ha-mandato-indietro/

mercoledì 12 febbraio 2014

BELLA E' LA PIETA'




Bella è sempre la pietà verso gli infelici; 
sino verso i rei. 
La legge può aver diritto di condannarli; 
l'uomo non ha mai diritto 
d'esultare del lor dolore, 
né di dipingerli con colori più neri del vero.

Silvio Pellico

lunedì 10 febbraio 2014

IL CANTO DEL BAMBINO

C'è una tribù in Africa, dove la data di nascita di un figlio non viene conteggiato da quando nasce, né da quando è concepito, ma dal giorno in cui il bambino era un pensiero nella mente di sua madre. 
E quando una donna decide che avrà un bambino, va fuori e si siede sotto un albero, da sola , e ascolta fino a quando può sentire il canto del bambino che vuole venire. 
E dopo aver sentito la canzone di questo bambino, lei torna da colui che sarà il padre del bambino, e la insegna a lui. 
E poi, quando fanno l'amore per concepire fisicamente il bambino, per un po' di tempo cantano la canzone del bambino, come un modo per invitarlo.
E poi, quando la madre è incinta, insegna la canzone del bambino alle levatrici e alle vecchie donne del villaggio, in modo che quando il bambino è nato, le donne anziane e le persone intorno a lei cantino la canzone del bambino per accoglierlo. 

E poi, come il bambino cresce, agli altri abitanti del villaggio viene insegnata la canzone del bambino. 
Se il bambino cade, o si fa male al ginocchio, qualcuno lo raccoglie e gli canta il suo canto. 
O se il bambino fa qualcosa di meraviglioso, o partecipa ai riti della pubertà, allora come un modo per onorare questa persona, la gente del villaggio canta la sua canzone.
Nella tribù africana c'è un'altra occasione su cui gli abitanti del villaggio cantano al bambino. Se in qualsiasi momento durante la sua vita, la persona commette un crimine o un atto sociale aberrante, l'individuo è chiamato al centro del paese e le persone della comunità formano un cerchio intorno a lui o lei e poi gli cantano la sua canzone. 

La tribù riconosce che la correzione per un comportamento antisociale non è la punizione, ma è l'amore e il ricordo della propria identità. 
Quando si riconosce la propria canzone, sparisce la voglia o il bisogno di fare cose che possano ferire un altro.
E va così la loro vita. Nel matrimonio, le canzoni sono cantate, insieme. E infine, quando questo bambino è sdraiato sul letto, pronto a morire, tutti gli abitanti del villaggio conoscono il suo canto, e cantano, per l'ultima volta, il canto a quella persona.

giovedì 6 febbraio 2014

LA LIBERTA' CHE DISTRUGGE TUTTE LE ALTRE




Io non ho fatto la scelta della politica. 
Io ho fatto la scelta della lotta 
per una società socialista 
che rispetti tutte le libertà meno una: 
quella dello sfruttamento di altri esseri umani, 
perché questa libertà 
tutte le altre distrugge e rende vane.

Enrico Berlinguer

mercoledì 5 febbraio 2014

IL BAMBINO E I PENSIERI DEL PARADISO





Il bambino è uscito dalle mani di Dio, 
con tutti gli insegnamenti 
e i pensieri del Paradiso 
impressi da poco in lui.

John Henry Newman

PER CONOSCERE IL MONDO GUARDA I BAMBINI

Una donna che tira su dodici bambini 
impara qualcosa in più dell'alfabeto. 
I bambini sono più utili dell'aritmetica, 
per farti conoscere il mondo.

Frances Hodgson Burnett 

martedì 4 febbraio 2014

LA BUGIA HA DAVVERO LE GAMBE CORTE?

Direi di si, intanto chi ascolta spesso capisce subito che si tratta di una bugia, ricordate il naso di Pinocchio, certo è soltanto una esagerazione di ciò che succede, ma è proprio vero: il nostro corpo parla e il suo atteggiamento non sempre è d'accordo con ciò che dice la bocca, magari non allunga il naso ma... 
Inoltre la bugia non fa molta strada, prima o poi viene scoperta, e appena viene scoperta la persona che l'ha detta non fa certo una bella figura di fronte agli altri, presto si perderà fiducia in quella persona.
Ditemi allora, vale la pena allora dire bugie?

Abituiamoci a dire sempre la verità, dunque!



sabato 1 febbraio 2014