L'attività lavorativa oggi è totalizzante e ruba energie psicofisiche ai lavoratori, che di ritorno a casa dopo una lunga giornata d'inutile asservimento non hanno più forza e volontà per dedicarsi alle proprie vere passioni.
Non è solo una questione psicofisica, anche volendo i lavoratori non avrebbero effettivamente tempo a disposizione per fare nulla.
Per un subordinato esiste solo il tempo per lavorare, per alimentarsi e per riposare.
Chi lavora non ha il tempo necessario per veder crescere i propri figli, non ha tempo per praticare assiduamente uno sport all'aria aperta, non ha tempo per studiare, per dipingere o per suonare uno strumento.
Il tutto deve essere svolto sporadicamente sfruttando rari momenti di lucidità mentale, in ancor più rari momenti di libertà.