mercoledì 28 dicembre 2011

L'UMILTA'

L’umiltà aiuta a vivere in armonia. Chi è umile solitamente è anche docile. Ha eliminato da sé la presunzione di sapere sempre tutto, di essere capaci di tutto. Troppo spesso, infatti, diamo maggiormente importanza al dimostrare di sapere più e prima degli altri che alla ricerca della giustizia. I tanti “lo so” che si dicono durante una normale conversazione lo dimostrano chiaramente. Chi non è umile preferisce fingere di non capire, a volte addirittura di non sentire, pur di non accettare, con docilità, un suggerimento, un consiglio, una richiesta; poiché, pensa, questo farebbe crollare il mondo che lui ha costruito sulla sua superbia, sul suo orgoglio. Chi non è umile né docile solitamente è una persona poco sicura di sé che impone con la prepotenza le proprie idee.

martedì 27 dicembre 2011

FALLO OGGI

Sempre cè un domani e la vita ci dà un'altra possibilità per fare le cose bene, ma se mi sbagliassi e oggi fosse tutto ciò che ci rimane, mi piacerebbe dirti quanto ti amo, che mai ti dimenticherò.
Il domani non è assicurato per nessuno, giovane o vecchio.
Oggi può essere l'ultima volta che vedi chi ami.
Perciò non aspettare oltre, fallo oggi, perchè se il domani non arrivasse, sicuramente compiangeresti il giorno che non hai avuto tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio e che eri troppo occupato per regalare un ultimo desiderio.
Tieni chi ami vicino a te, digli quanto bisogno hai di loro, amali e trattali bene, trova il tempo per dirgli "mi spiace", "perdonami", "per favore", "grazie" e tutte le parole d'amore che conosci.
Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti.

Gabriel Garcia Marquez

domenica 25 dicembre 2011

BUON NATALE

Questa notte qualcosa di meraviglioso è accaduto.
L'Amore ha ricoperto la terra e
ha reso visibili i suoi effetti.
 
 
 
 
BUON NATALE

BUON NATALE ANCHE AI NOSTRI ANIMALI

PRESCRIZIONI DI SICUREZZA PER GLI ANIMALI DOMESTICI 




Il cane è il vostro migliore amico, sopporterà il travestimento con rassegnazione




Il travestimento del gatto durerà tra i 4 e 6 secondi prima di finire in brandelli.






 

Tutti gli animali domestici hanno una particolare predisposizione al rischio e al rischio elettrico in particolare essendo particolarmente irrequieti, imprevedibili e irrazionali.


Tali caratteristiche si accentuano durante i preparativi (addobbo dell’albero di Natale, impacchettamento regali in carte e scatole attraenti, cenoni a base di cibi a loro proibiti, ecc…)







Adorano le luci di Natale, ma non hanno molta dimestichezza con i cavi e le prese:
che siano da mettere in bocca?

 

L'AUTENTICO NATALE

Chi alla mangiatoia depone finalmente ogni violenza, ogni onore, ogni reputazione, ogni vanità, ogni superbia, ogni ostinazione.
Chi sta dalla parte degli umili e lascia Dio solo essere grande.
Chi, nel bambino della mangiatoia, vede la magnificenza di Dio proprio nell'umiliazione, costui festeggerà l'autentico Natale.

Dietrich Bonhoeffer

venerdì 23 dicembre 2011

IL SILENZIO

Noi sappiamo come siano preziose le parole e come vadano scelte con cura, ma sappiamo anche quanto più prezioso sia il silenzio. E dobbiamo stare attenti che la parola non ci sovrasti, perché le nostre profondità sono ancorate al silenzio.

Il silenzio è il clima necessario per scendere nel profondo di sé, per allacciare rapporti umani veri e duraturi, per capire e stupire delle meraviglie di questo mondo che ci avvolge.

L. Fausto Colecchia

lunedì 19 dicembre 2011

L'ANZIANO

Lascialo parlare,
perché nel suo passato ci sono tante cose vere.
Lascialo vincere nelle discussioni,
perché ha bisogno di sentirsi sicuro di sé.
Lascialo andare tra i suoi vecchi amici,
perché lì si sente rivivere.
Lascialo raccontare storie già ripetute,
perché lui vuole vedere se stai alla sua compagnia.
Lascialo vivere tra le cose che ha amato,
perché soffre di sentirsi spiantato dalla propria vita.
Lascialo gridare quando ha torto,
perché lui e i bambini hanno diritto alla comprensione.
Lascialo salire sull’auto di famiglia quando vai in vacanza,
perché l’anno prossimo proverai rimorso se lui non ci sarà più.
Lascialo invecchiare con lo stesso paziente amore con cui lasci crescere i tuoi bambini,
perché tutto fa parte della natura.
Lascialo pregare come vuole,
perché l’anziano è uno che avverte l’ombra di Dio sulla strada che gli resta da compiere.
Lascialo morire tra braccia pietose,
perché l’amore dei fratelli sulla terra fa meglio presentire quello del Padre nel Cielo.

QUANTO SEI FORTUNATO

E’ quando fuori fa freddo che ti accorgi
quanto sei fortunato ad avere una casa.
E’ quando provi l’arsura che ti accorgi
quanto sei fortunato a potere bere.
E’ quando conosci la miseria che ti accorgi
quanto sei fortunato ad avere qualcosa da mangiare.
E’ quando incontri la solutidine che ti accorgi
quanto sei fortunato ad avere degli amici.
E’ quando comprendi quanto sei fortunato
che puoi provare compassione per chi non lo è.

venerdì 16 dicembre 2011

LO SPLENDORE DELL'AMICIZIA

Lo splendore dell’amicizia
non è la mano tesa
né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l’ispirazione spirituale
quando scopriamo
che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.

Ralph W. Emerson

IL SOLE OGNI GIORNO

Accetta ogni nuovo giorno come un dono e,
se possibile, come una festa.
Non alzarti troppo tardi la mattina.
Guardati allo specchio, sorridi alla tua immagine
e dì a te stesso: “Buongiorno”,
così sarai già allenato per dirlo agli altri.
Se conosci gli ingredienti del sole,
puoi prepararlo tu stesso,
proprio come il pranzo quotidiano.
Prendi una dose abbondante di bontà,
aggiungi una bella presa di pazienza,
pazienza con te stesso e con gli altri.
Non dimenticare un pizzico di umorismo,
per digerire gli insuccessi.
Mescolaci una buona quantità di voglia di lavorare,
versa su tutto un grosso sorriso
e avrai ogni giorno il sole.

Phil Bosmans

LA NOSTRA PAURA PIù PROFONDA

La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite.
E' la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più.
Ci domandiamo "chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso?".
In realtà, chi sei tu per NON esserlo? Siamo figli dell'Universo.
Il nostro giocare in piccolo non serve al mondo.
Non c'è nulla di illuminato nello sminuire se stessi
perchè gli altri non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere, come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta la gloria infinita che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi: è in OGNUNO di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere,
inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso.
Quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza automaticamente libera gli altri.

Marianne Williamson

PENSA AGLI ALTRI




Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri,
non dimenticare il cibo delle colombe.
Mentre fai le tue guerre, pensa agli altri,
non dimenticare coloro che chiedono la pace.
Mentre paghi la bolletta dell'acqua, pensa agli altri,
coloro che mungono le nuvole.
Mentre stai per tornare a casa, casa tua, pensa agli altri,
non dimenticare i popoli delle tende.
Mentre dormi contando i pianeti, pensa agli altri,
coloro che non trovano un posto dove dormire.
Mentre liberi te stesso con le metafore, pensa agli altri,
coloro che hanno perso il diritto di esprimersi.
Mentre pensi agli altri, quelli lontani, pensa a te stesso,
e dì: magari fossi una candela in mezzo al buio.

M. Darwish

SII SEMPRE IL MEGLIO

Se non puoi essere un pino sul monte,
sii un cespuglio di erica nella valle,
ma sii la migliore piccola erica
sulla sponda del ruscello.

Se non puoi essere un albero,
sii un cespuglio.

Se non puoi essere una via maestra,
sii un sentiero.

Se non puoi essere il sole,
sii una stella.

Sii sempre il meglio
di ciò che sei ora.

Cerca di scoprire il disegno
che sei chiamato ad essere,
poi mettiti con passione
a realizzarlo nella vita.

Douglas Malloch

mercoledì 14 dicembre 2011

NOI SIAMO I TEMPI

·         “Sono tempi cattivi” dicono alcune persone.
       Vivano bene e i tempi saranno buoni:
       noi siamo i tempi!  

       Sant'Agostino


(

martedì 13 dicembre 2011

IL REGALO CHE VORREI

IL
NATALE
SI AVVICINA
E SI SENTE PARLARE DI
REGALI E DI COSA COMPRARE.
ECCO IL REGALO CHE IO VORREI:
IO VORREI CHE TUTTE LE PERSONE
AMMALATE GUARISSERO;
IO VORREI CHE TUTTI I BAMBINI SENZA GENITORI E TUTTI GLI ANIMALETTI
SOLI, VENISSERO ADOTTATI,
IO VORREI CHE
FINALMENTE CHI CI GOVERNA PENSASSE ALLA GENTE,
OLTRE CHE AI LORO INTERESSI PERSONALI
ECCO COSA VORREI

lunedì 12 dicembre 2011

DAVVERO FACCIAMO TUTTO PER IL BENE DEI NOSTRI FIGLI?

Siamo certi di non dare la priorità al nostro egoismo? Se:
-          Non rispettiamo le loro opinioni
-          Cerchiamo di imporre le nostre idee e i nostri gusti
-          Anziché incoraggiare le loro aspirazioni le demoliamo, soltanto perché non coincidono con le nostre
-          Non diamo la priorità alle loro esigenze
Se almeno una di queste affermazioni fanno parte del tuo modo di fare allora non stai facendo il bene dei tuoi figli.

venerdì 9 dicembre 2011

I CHIODI

C’era una volta un ragazzo con un brutto carattere. Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno nello steccato del giardino ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno. Il primo giorno il ragazzo piantò 37 chiodi nello steccato. Nelle settimane seguenti, imparò a controllarsi e il numero di chiodi piantati nello steccato diminuì giorno per giorno: aveva scoperto che era più facile controllarsi che piantare i chiodi. Finalmente arrivò un giorno in cui il ragazzo non piantò alcun chiodo nello steccato. Allora andò dal padre e gli affermò che per quel giorno non aveva piantato alcun chiodo. Il padre allora gli disse di levare un chiodo dallo steccato per ogni giorno in cui non aveva perso la pazienza e litigato con qualcuno. I giorni passarono e finalmente il ragazzo poté dire al padre che aveva levato tutti i chiodi dallo steccato. Il padre portò il ragazzo davanti allo steccato e gli disse: "Figlio mio, ti sei comportato bene ma guarda quanti buchi ci sono nello steccato. Lo steccato non sarà più come prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di brutto, gli lasci una ferita come queste. Puoi piantare un coltello in un uomo, e poi levarlo, ma rimarrà sempre una ferita. Non importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà”.

martedì 6 dicembre 2011

COME AIUTARE IL PROPRIO FIGLIO AD AFFRONTARE IL BULLISMO E A NON DIVENTARE UN BULLO?

La montagna più ardua da scalare è quella che mira a guidare i ragazzi al dialogo e a parlare con chi di dovere, infondendo in loro sicurezza e comprensione; questo rimane basilare per poter aiutare i propri figli in modo concreto.
Come aiutare il proprio figlio ad affrontare il bullismo e a non diventare un bullo.
... Diversi siti (come ad esempio quello della Polizia di Stato) mettono a disposizione dei consigli utili per aiutare i genitori ad aiutare i propri figli. Sembra un gioco di parole, ma è un approccio di grande utilità: spesso capita ai genitori di non accogliere dei segnali “comportamentali” che i propri pargoli lanciano inconsciamente nell’ambiente famigliare. Questa non è un’accusa che mette in dubbio la bontà del ruolo del genitore, ma una realtà possibile, in quanto non tutti siamo dei perfetti psicologi, e tantomeno non serve rimanere sempre ansiosi ponendo la prole sotto una campana di vetro.
Quindi alcuni esperti si sono attivati per poter dare una mano a tutti coloro che si trovano a svolgere il ruolo di genitore, aiutando ad identificare nei bambini o ragazzi degli atteggiamenti “sospetti”, che possono essere indice di problemi nella vita sociale fuori da casa. Chi è vittima del bullismo, sia quello classico che quello cyber, tende a non parlare del suo problema, sia perché si vergogna sia perché teme ulteriori ripercussioni di azioni e minacce da parte di chi lo perseguita. Come poter capire se il vostro bambino è vittima del bullismo? Ecco alcuni comportamenti da tenere d’occhio: rifiuto di recarsi a scuola senza motivo apparente, con costante richiesta di:
  • essere accompagnati
  • tensione, pianto “facile”
  • sonni agitati
  • richieste frequenti di denaro
  • presenza di lividi o segni di violenza sul corpo del bambino o del ragazzino
  • assenza di una vita sociale fuori casa, assenza di amicizie
  • rifiuto costante di raccontare quanto avviene a scuola o comunque in altri luoghi di ritrovo per giovani.
La soluzione migliore, se si notano simili atteggiamenti, è quella di cercare di parlare al proprio figlio, facendogli capire che determinate azioni, se da lui ricevute, non devono essere assolutamente accettate in quanto scorrette, incoraggiandolo a confidarsi. Probabilmente potrebbe essere restio, temendo un vostro intervento; meglio, quindi, prendere provvedimenti in momenti in cui non sia presente, ad esempio andando a parlare con le maestre o professoresse a scuola, privatamente, e, se necessario, col preside. La scuola ha infatti una grande responsabilità nell’educazione dei ragazzi, ed è bene che determinati atteggiamenti scorretti, se si verificano in quella sede, siano portati alla luce agli occhi degli insegnanti, e che vengano presi i giusti provvedimenti.
Un secondo passo che il genitore deve assolutamente compiere è quello di rinforzare l’autostima del figlio vittima di bullismo; i bulli, infatti, di ogni tipo, sia cyber che non, minano non solo il senso di sicurezza “fisico” della persona, ma anche la sicurezza interiore, unitamente alla stima di sé, che è una cosa preziosissima da salvaguardare, specie quando un bambino si affaccia all’adolescenza. A questo proposito è da sottolineare, parlando con chi subisce azioni negative, che ciò che gli viene fatto non è a causa sua o del suo modo di essere, e che non c’è niente di sbagliato nella sua persona. Aiutandolo a trovare i propri pregi, infatti, la vittima può riuscire a non dare più credito a quanto gli viene detto dai persecutori, e trovando nuovamente fiducia in sé può ricostruirsi un giro di amicizie, che gli consentiranno di affrontare molto meglio la socialità esterna al nucleo familiare.
Un’altra importante questione di cui bisogna tener conto, è la possibilità che chi è vittima di bullismo divenga a sua volta un bullo. Spesso, infatti, chi è bullo è fragile, e subisce persecuzioni da parte di altri soggetti; in questo modo esercita la sua “forza” rifacendosi su altre persone, apparentemente più fragili. Questo è un comportamento ovviamente e chiaramente sbagliato; per fermare il bullismo bisogna spezzare questa catena.
I genitori sono parte fondamentale nell’insegnare ai propri figli cosa non bisogna fare al prossimo e come ci si comporta civilmente e correttamente. Alcuni studi hanno dimostrato come i bulli siano bambini provenienti da un ambiente familiare troppo permissivo e poco coercitivo, almeno quanto basta per fornire un’adeguata educazione. Oltretutto è fondamentale insegnare al bambino ad esprimere la propria rabbia e aggressività in modo costruttivo, senza nuocere gli altri; fornirgli un buon esempio partendo dal contesto domestico; essere sinceri con se stessi e con gli altri; ma soprattutto aiutarli ad imparare ad identificarsi con gli altri, a “mettersi nei loro panni”, per poter capire meglio quali possono essere le conseguenze dei propri comportamenti.
Per distruggere il bullismo è necessaria la collaborazione continua tra scuole e famiglie; alcuni istituti si sono attivati per affrontare in classe il discorso bullismo, senza presentare solo un modello punitivo per i “peccatori”, ma cercando piuttosto di avanzare un argomento di modo che tutti potessero sentirsi responsabili delle proprie azioni, e che riuscissero a trovare delle soluzioni appropriate al problema, insieme, ragazzi forti e fragili compresi. Discussioni che mettono tutti alla pari, come ragazzi con diversi problemi, chi più o chi meno; con la necessità di creare un ambiente solidale e socievole, che aiuta il prossimo, che non chiude le porte in faccia a nessuno, né ai vincitori né ai vinti.

domenica 4 dicembre 2011

BEAGLE DA LABORATORIO LIBERATI

Il sole, l’erba e l’aria aperta possono fare paura, se hai vissuto tutta la tua vita in una gabbia. Guardate questi beagle, dismessi da poco da un laboratorio di ricerca, mentre imparano cosa vuol dire correre nella natura. Vogliamo restituire la stessa libertà a tutti gli animali che hanno conosciuto solo la vita in laboratorio.




(Video segnalato  su facebook dalla LAV)

CAMMINARE SU UNA FUNE E...VOLARE

Se tracci col gesso una riga sul pavimento, è altrettanto difficile camminarci sopra che avanzare sulla più sottile delle funi. Eppure chiunque ci riesce tranquillamente perché non è pericoloso. Se fai finta che la fune non è altro che un disegno fatto col gesso e l’aria intorno è il pavimento, riesci a procedere sicuro su tutte le funi del mondo. Ciò che conta è tutto dentro di noi; da fuori nessuno ci può aiutare. Non essere in guerra con se stessi, vivere d’amore e d’accordo con se stessi: allora tutto diventa possibile. Non solo camminare su una fune, ma anche volare.

Hermann Hesse

DOPO UN Pò IMPARI

Dopo un po' impari la sottile differenza
tra tenere una mano e incatenare un'anima.
E impari che l'amore non e' appoggiarsi a qualcuno
e la compagnia non e' una sicurezza.
E inizi a imparare che i baci non sono contratti
e i doni non sono promesse.
... E cominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta
e con gli occhi aperti
e la grazia di un adulto,
non con il dolore di un bambino.
E impari a costruire le tue strade oggi
perché il terreno di domani
e' troppo incerto per fare piani.
E impari che il sole scotta se ne prendi troppo
perciò pianta il tuo giardino
e decora la tua anima
invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori.
E impari che puoi davvero sopportare,
che sei forte davvero,
che vali davvero.

Osho

venerdì 2 dicembre 2011

AI POTENTI DELLA TERRA, AI GOVERNANTI, AI POLITICI, AI RICCHI

Ai potenti della terra, che, mai sazi, trascorrono il loro tempo a cercare di spartirsi sempre nuove ricchezze, ai governanti, che usufruiscono di costosi privilegi, ai politici, impegnati a trovare strategie popolari più che soluzioni favorevoli ai popoli, ai ricchi di ogni classe, che trovano sempre nuovi vizi per scialacquare i loro compensi, vorrei dire questo:
Provate la fame

Ecco le ISTRUZIONI:
-Provate per alcuni giorni ad uscire da casa senza fare colazione. 
-Non fermatevi al bar, andate direttamente al lavoro. 
-Non lasciatevi tentare a metà mattinata dal tramezzino o dalla brioche. 
-Mangiate soltanto un panino o un piatto di pasta sia a pranzo che a cena o, meglio, saltate uno dei due pasti.
-Andate avanti così per qualche giorno, continuando le vostre normali attività di sempre. 
-Andate avanti così e prima o poi il vostro organismo crollerà. Comincerete a sentirvi deboli e privi di energia e comincerete a non avere più la forza di svolgere le vostre attività, probabilmente non avrete più la capacità di alzarvi la mattina. 
-A questo punto avrete capito che cosa è la fame e che cosa provano ogni giorno i tanti milioni di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà. Saprete qual’è la sensazione di quei tanti milioni di bambini che forse non riescono neanche a giocare perché hanno lo stomaco vuoto, perchè hanno fame. Riuscirete, forse finalmente, a immaginare cosa un padre sente nel cuore quando non ha di che sfamare i propri figli.

Provate, perché soltanto attraverso l’esperienza diretta si riescono a capire certe cose. 
Provate, per credere e per dare a chi non ha.

Provate, prima di intraprendere nuove iniziative.

giovedì 1 dicembre 2011

DANZA LENTA


Hai mai guardato i bambini in un girotondo?
O ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra?
O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve. La musica non durerà.
Percorri ogni giorno in volo?
Quando dici "Come stai?" ascolti la risposta?
Quando la giornata è finita ti stendi sul tuo letto
con centinaia di questioni successive che ti passano per la testa?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve. La musica non durerà.
Hai mai detto a tuo figlio, "lo faremo domani?"
senza notare, nella fretta, il suo dispiacere ?
Mai perso il contatto, con una buona amicizia
che è poi finita perché tu non avevi mai
avuto tempo di chiamare e dire "Ciao"?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve. La musica non durerà.
Quando corri cosi veloce per giungere da qualche parte
ti perdi la metà del piacere di andarci.
Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno,
è come un regalo mai aperto . . . gettato via.
La vita non è una corsa.
Prendila piano. Ascolta la musica.

(Questa poesia è stata scritta da una adolescente malata terminale di cancro)

mercoledì 30 novembre 2011

SOGNARE TUTTO IL TEMPO

Se sognare un poco è pericoloso,
la sua cura non è sognare meno
ma sognare di più, sognare tutto il tempo.

Marcel Proust

....IL SOGNO E LA LIBERTà

Quando un uomo ha grossi problemi
dovrebbe rivolgersi ad un bambino.
Sono loro, in un modo o nell'altro,
a possedere il sogno e la libertà.

Feodor Dostoevskij

sabato 26 novembre 2011

LOTTA CONTRO LA VIOLENZA SULLA DONNA

La scelta del 25 novembre, come data internazionale della lotta contro la violenza sulla donna nacque da un accordo delle partecipanti all'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi - Bogotà 1981-, quando accettarono il sollecito della delegazione della Repubblica Dominicana che proponeva di rendere omaggio alle sorelle Mirabal, tre dissidenti politiche della Repubblica Dominicana, brutalmente assassinate nel 1960 per ordine del dittatore Trujillo.
Con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 25 novembre Giornata Mondiale per l’Eliminazione delle Violenza sulle Donne, invitando governi, organizzazioni internazionali e ONG ad organizzare attività ed eventi per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica su questo tema.
In Italia solo dal 2005 diversi Centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty international festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali in contrasto alla violenza alle donne.

IN PIEDI, SIGNORI, DAVANTI A UNA DONNA

Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete imbavagliato,
per le ali che le avete tarpato,
per tutto questo :
“In piedi, Signori, davanti a una Donna !”
William Shakespeare

domenica 20 novembre 2011

PER OGNI DONNA...ESISTE UN UOMO

Per ogni donna stanca di fingere debolezza
esiste un uomo stanco di dover dimostrare la sua forza.
Per ogni donna stanca di fingersi stupida
esiste un uomo stanco di dover sempre agire da modello.
Per ogni donna stanca di essere tenuta a piangere per dimostrare d’essere donna
esiste un uomo che non può esprimere i propri sentimenti.
Per ogni donna sportiva la cui femminilità viene messa in discussione
esiste un uomo costretto a competere per dimostrare la propria virilità.
Per ogni donna stanca di essere considerata solo per il suo corpo
esiste un uomo preoccupato di essere giudicato solo per le sue prestazioni sessuali.
Per ogni donna a cui non è concesso un salario dignitoso
esiste un uomo costretto a lavorare di più per poterla sfamare.
Per ogni donna che non sa cambiare una ruota
esiste un uomo che non riesce a cucinare nemmeno un uovo.
Per ogni donna che cammina verso la sua libertà
esiste un uomo che ne riscopre il vero significato.
L’umanità è un uccello con due ali,
una è femminile, l’altra maschile.
Fino a che le due ali non potranno spiegarsi in maniera uguale,
l’umanità non sarà mai in grado di volare.

B. Boutros Ghali

IO, PICCOLA SCIMMIA DA LABORATORIO



Buongiorno, non ci conosciamo, non ci siamo mai visti. So che sei molto occupato e che hai un sacco di cose da fare, ma vorrei che mi concedessi qualche istante, ho qualcosa da raccontarti.  
Mi hanno separato da mia madre poco tempo dopo la mia nascita. Degli psicologi mi hanno rinchiusa in un "pozzo della disperazione": un cilindro alto e stretto di metallo in cui mi hanno lasciato per 45 giorni. Sono rimasta lì da sola, tutta raggomitolata, col braccio intorno al corpo... gli psicologi volevano arrivare a delle conclusioni sull'impotenza e la disperazione che caratterizzano la depressione umana.
Mi hanno rinchiusa con una finta mamma (madre sostitutiva), che prendevo lo stesso fra le braccia, per sentirmi meno sola... ma, ogni tanto, senza preavviso, la mia finta mamma mi lanciava delle scariche (choc elettrici)... allora, mi allontanavo per proteggermi, piangendo....
e aspettavo nel mio angolino che il formicolio sparisse prima di appallottolarmi di nuovo nelle sue braccia. Gli psicologi volevano trarre delle conclusioni sul comportamento di un bambino in situazione di rigetto materno.

Certo, so che molta gente sulla terra vive grandi sofferenze; per esempio, dei bambini sono separati dalle loro madri, delle donne vengono picchiate, i nonni vengono abbandonati, molte persone sono vittime della guerra!...e quello che voglio dire non toglie nulla alle loro pene.   Ma mi fa bene parlarti di me...
Mi hanno fatto correre per molto tempo in una ruota, come quella degli scoiattoli, sai, dovevo imparare a correre a una certa velocità e non di meno... se non andavo abbastanza veloce mi somministravano delle scosse elettriche. Poi mi hanno somministrato dei prodotti tossici e delle dosi di irradiamento radioattivo, mi ha fatto star male, ho vomitato.
Allora ho smesso di correre...mi davano delle scosse elettriche più forti... allora ricominciavo a correre nel mio vomito... tanto quanto ho potuto... tutto perchè gli scienziati potessero tirare le loro conclusioni sugli effetti delle radiazioni sulla capacità di lavoro.
Mi hanno messo una scatola di metallo sulla testa, e ci hanno picchiato sopra con il martello per causarmi dei traumi cranici e esaminare lo stato dei miei riflessi dopo questa tortura. Altri colpi di martello erano necessari per togliermi quell'inferno di metallo... I ricercatori volevano sapere in che stato si trovassero i riflessi umani dopo aver subìto un trauma cranico.
Molti membri della nostra famiglia sono massacrati così inutilmente e con crudeltà.
Tutto questo nell'indifferenza più totale.  Ecco, volevo solo dirtelo, perchè tu sapessi... perchè questi martìri cessino un giorno... un po' grazie a te. Mi ha fatto bene raccontarti la mia miseria e quella di tante altre piccole scimmie. Potrei continuare a raccontarti le torture che ci sono inflitte...la lista è lunga. Fortunatamente alcuni di noi hanno la fortuna di vivere in paesi in pace con la natura, con la loro famiglia. Sembra che sia molto bella la natura... sono contenta per loro. Ho comunque buone speranze per l'avvenire... queste parole sono nelle tue mani, nel tuo cuore, e non c'è posto migliore per me, piccola scimmia di laboratorio!
Grazie di avermi letto fino alla fine.

Se ami le scimmiette come me e gli altri animali, per favore, tu e i tuoi cari, AIUTATECI, PROTESTATE, SCRIVETE AI GOVERNI, INFORMATEVI...