sabato 30 giugno 2012

LA RADICE DELLA VITA E' L'AMORE

Per onorare i figli, sarà fondamentale far germogliare questa
consapevolezza: 

la maternità e la paternità non sono soltanto eventi biologici,
ma un’esperienza dell’anima e un’importante possibilità di amore
di crescita, di generosità. 
MADRE e PADRE SONO, infatti, 

PERSONE CHE SI PRENDONO CURA DELLA 
CRESCITA DI UN BAMBINO E LO AMANO, 
lo rispettano, lo tutelano, 
sono per lui un punto di riferimento affettivo, 
una guida amorosa, 
trovano le giuste alleanze e si preparano con la dovuta competenza
ad assolvere a questo compito che è insieme 
un compito d’amore e di formazione.


Maria Rita Parsi

giovedì 28 giugno 2012

GANDHI SU GESU' E LE RELIGIONI


Ricordo che un verso del Gujarati, che da bambino avevo studiato a scuola, rimaneva fisso nella mia mente. In sostanza, esso affermava questo: “Se qualcuno ti dà da bere dell’acqua e tu gli restituisci altrettanto, non è niente. La vera grandezza consiste nel rendere bene per male”.

Nella mia fanciullezza, questo verso ebbe una forte influenza su di me ed io cercai di metterlo in pratica. Poi venne il Discorso della montagna. Ovviamente, conoscevo abbastanza bene la Bhagavad Gita in sanscrito, ma non avevo studiato a fondo il suo insegnamento proprio su quel particolare punto. Fu il Nuovo Testamento a farmi realmente capire la giustezza ed il valore della resistenza passiva.
Quando lessi nel Discorso della montagna passi come questi: “Non resistere al malvagio, ma a chi ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, porgi anche l’altra” e, “Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli”, fui semplicemente invaso da una grandissima gioia. Trovavo conferma alla mia opinione, proprio là dove meno me l’aspettavo. La Bhagavad Gita venne a rinforzare questa mia impressione, ed “Il Regno di Dio è dentro di voi” di L.Tolstoy, diede forma precisa a questa idea. Le idee che stanno alla base dell’inno del Guyjarati e del Discorso della montagna avrebbero rivoluzionato tutta la mia vita.(…)


Devo aggiungere che non mi limitai allo studio della Bibbia, dei suoi commenti e di altri libri sul cristianesimo, fornitimi dai miei amici. Mi dissi che se dovevo trovare soddisfazione attraverso il ragionamento, dovevo studiare anche le scritture di altre religioni e così poter fare la mia scelta. Mi rivolsi al Corano. Cercai anche di capire qualcosa del giudaismo come religione distinta dal cristianesimo, studiai anche la religione di Zoroastro. Giunsi così alla conclusione che tutte le religioni sono giuste, ma che ognuna di esse è imperfetta . Imperfetta naturalmente e necessariamente, perché è interpretata con il nostro povero intelletto, a volte con i nostri poveri cuori ed il più delle volte è interpretata male.
In tutte le religioni scoprii, con dolore, che esistevano interpretazioni diverse ed anche contraddittorie di certi testi e mi dissi: “No, queste cose non fanno per me, se voglio la soddisfazione dello spirito, devo tentare la mia via, devo aspettare Dio in silenzio e chiedergli di guidarmi.” C’è un bel verso in sanscrito che dice: “Dio aiuta solo quando un uomo si sente completamente impotente ed umile.”

venerdì 22 giugno 2012

IL RISPETTO DELLA CREAZIONE

Le gravi catastrofi naturali 
reclamano un cambio di mentalità 
che obbliga ad abbandonare 
la logica del puro consumismo 
e a promuovere il rispetto della creazione. 

Albert Einstein

mercoledì 20 giugno 2012

CAPIRE LA NATURA NEL PROFONDO




Credo che l’uomo abbia già nella natura che lo circonda, o circondava, tutto quello che serve per vivere degnamente e felicemente.
La natura offre cibo in abbondanza, offre ciò che serve per vestirsi e per ripararsi, offre persino di che curarsi.
Tutti conosciamo le piante officinali, e anche gli animali producono alimenti che hanno proprietà terapeutiche, come per esempio il miele prodotto da un’ape senza pungiglione,  il latte d'asina, che noi abbiamo quasi fatto estinguere, e che viene utilizzato anche in campo medico. Sono proprietà conosciute fin dai tempi più antichi quando ancora la scienza non esisteva.
Tanti popoli vivono ancora in stretta simbiosi con la natura e la comprendono più di quanto non facciamo noi occidentali “civilizzati”, conoscono i benefici di ogni elemento anche senza bisogno di ricorrere alla scienza, dovremmo prendere esempio da loro. 
Infatti se c’è già lei che offre tanto per quale motivo dobbiamo sforzarci di trovare nuove soluzioni? Forse per sentirci anche noi, al livello di Dio, onnipotenti?
Penso che niente sia inutile, persino  quelli che noi chiamiamo parassiti hanno di certo una loro utilità.
Chissà quante cose ancora non sappiamo e non conosciamo perché non sappiamo fare tesoro della sapienza antica e non facciamo attenzione a ciò che ci circonda.
Vogliamo sempre ricominciare da capo e così usiamo gli animali come cavie senza pensare che forse potremmo sfruttare le loro potenzialità lasciandoli vivere senza torturarli. Sprechiamo il nostro tempo a fare esperimenti nucleari che magari procurano anche qualche terremoto o maremoto in più e non vediamo che abbiamo a disposizione il sole e il vento.
Abbiamo inventato la psicologia e non ci accorgiamo che vivendo secondo gli insegnamenti della saggezza antica, dei libri sapienziali comuni a tante religioni e il Vangelo dei cristiani riusciremmo a fare a meno di psicologi e psichiatri.
Certo scoprire, dopo lunghi, e probabilmente anche inutili, esperimenti, che nel nostro DNA è scritto che l'uomo può vivere fino a 120 anni, così come era già stato scritto migliaia di anni fa nel libro della Genesi lascia senza parole.

mercoledì 13 giugno 2012

LA GRATUITà


La soddisfazione interiore di un’azione gratuita
non ha eguali.
Ci consente per un attimo di uscire dal binario,
ci fa sentire leggeri ed arricchiti
per quel dono che abbiamo
fatto ad altri.

domenica 10 giugno 2012

A PROPOSITO DI LAVORO E DI FUTURO


Ricorro a Socrate e alla ragazza o al ragazzo dico: "conosci te stesso". 
Certo la realtà occupazionale va considerata ma non al punto di tradire se stessi. 
Ho visto molti percorsi mancati, con conseguenze di insoddisfazione e appiattimento, sono infatti convinta che sia meglio essere ottimi storici che mediocri ingegneri, anche dal punto di vista occupazionale. 
Il mondo può per un istante non rendersene conto ma avrà sempre bisogno di competenze umanistiche. 
Occorre quindi tener salde le passioni e renderle anche socialmente efficaci, perché la vocazione di un singolo è patrimonio di tutti.

Maria Rita Parsi

mercoledì 6 giugno 2012

LASCIA TUTTO Lì


Lascia tutto lì, 
la tavola da sparecchiare, 
i piatti da lavare, 
per una volta puoi rinunciare a qualcosa.. 
Spegni la TV
appoggia quello che hai in mano, 
interrompi quello che stai facendo, 
non rispondere se il telefono continua a squillare... 
Corri , abbraccia il tuo bambino, la tua bambina.... 
fatevi il solletico fino alle lacrime, baciatevi, sorridetevi, 
datevi i morsini nelle manine, sulle guance, nel pancino. 
Cantate a voce alta una canzone impertinente, 
disturbate i vicini, fate la lotta con i cuscini,
 tiratevi i coriandoli anche se è Luglio. 
Poi sedetevi per terra, con le gambe incrociate, 
mangiate pane e cioccolato, 
e con le dita sporche e la musarella, abbracciatevi ancora. 
Nel tempo nessuno ricorderà il disordine di quel giorno, 
ma l'amore di quel momento resterà come un tatuaggio sul cuore. 

C.T. 



sabato 2 giugno 2012

SIGNORE, PERDONA


Signore,
ricordati non solo degli uomini di buona volontà,
ma anche di quelli di cattiva volontà.
Non ricordarti di tutte le sofferenze che ci hanno inflitto;
ricordati, invece, dei frutti che noi abbiamo raccolto grazie al nostro soffrire:
la nostra fraternità,
la lealtà,
l'umiltà,
il coraggio,
la generosità,
la grandezza di cuore,
che sono fioriti da tutto ciò che abbiamo patito.
E quando questi uomini giungeranno al giudizio,
fa che questi frutti che essi, senza saperlo, hanno fatto maturare in noi,
si trasformino, per tutti, in motivo per essere da te perdonati.

(PREGHIERA SCRITTA DA UNO SCONOSCIUTO PRIGIONIERO DEL CAMPO DI STERMINIO DI RAVENSBRùCK E LASCIATA ACCANTO AL CORPO DI UN RAGAZZO MORTO)