giovedì 31 gennaio 2013

NON SENTITEVI SUPERIORI

Non sentitevi mai superiori o diversi 
dagli altri uomini e donne che vi circondano. 
Non sentitevi migliori per il colore della vostra pelle
o per la religione che professate 
o per le scarpe che indossate. 
Pensate che ognuno di voi ha diritto di vivere 
alla pari di ogni altro
e che l’unico primato a cui dovete ambire nella vita 
è quello dell’amore per la vita e per il futuro.

giovedì 24 gennaio 2013

L'ANIMA è IMMORTALE

L'anima dell' uomo è immortale
e che talora termina la vita terrena 
ciò che si chiama morire, 
e talora di nuovo rinasce, 
ma che non perisce mai: 
per questa ragione, 
bisogna vivere la vita 
nel modo più santo possibile. 

Socrate

mercoledì 23 gennaio 2013

COSCIENZA E SOFFERENZA


Non c'è presa di coscienza senza sofferenza. 
In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell'assurdo 
per evitare di confrontarsi con la propria anima. 
Non si raggiunge l'illuminazione 
immaginando figure di luce, 
ma portando alla coscienza l'oscurità interiore.
Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.

Carl Gustav Jung

venerdì 18 gennaio 2013

La carità apre le braccia
e chiude gli occhi.

S. Vincenzo de' Paoli

giovedì 17 gennaio 2013

CHI DI NOI NON HA MAI SBAGLIATO?


Capita spesso, però, che chi commette un errore cerca di scaricare la colpa su altri.
Capita anche che chi, non avendo il coraggio di dire apertamente di no a qualcosa che gli viene proposto, cerca scuse varie arrivando, anche qui, a sostenere che non lui, ma altri impediscono di realizzare il progetto.
Pochi si chiedono che cosa succede quando si agisce in questo modo, cioè quando non si è capaci di dire la verità.
Ecco cosa succede:
  1. La persona che non ha detto la verità non fa certo una bella figura, non soltanto le parole parlano durante una conversazione, parla anche il nostro corpo. Chi non dice la verità assume sempre degli atteggiamenti che, anche se non in modo palese, denotano che qualcosa non è del tutto chiaro. Non tutti, certo, sono subito in grado di capire che quella persona sta mentendo ma, prima o poi, la verità viene davvero sempre a galla, così come recita un vecchio proverbio.
  2. La persona su cui viene scaricata la responsabilità viene subito guardata negativamente, spesso la persona in questione paga per colpe non sue, spesso una vita intera viene rovinata da una mancata verità apparentemente innocua.
Quindi, da oggi, abbiamo sempre il coraggio di assumerci le nostre responsabilità di fronte agli altri. Otterremo più facilmente il perdono, non macchieremo nessun innocente e potremo camminare a testa alta.
Dimenticavo: anche la società migliorerà, perché la società siamo noi.

  

mercoledì 16 gennaio 2013

L'ONESTA'



La disperazione
più grande 
che possa 
impadronirsi 
di una società 
è il dubbio 
che essere onesti 
sia inutile.

C. Alvaro

sabato 12 gennaio 2013

SIAMO NOI


I nomi collettivi servono a fare confusione: 
"Popolo, pubblico...". 
Un bel giorno ti accorgi che siamo noi; 
invece credevi che fossero gli altri.

Ennio Flaiano

mercoledì 9 gennaio 2013

VIVI

Perché aspetti?
Aspetti che la vita ti faccia un miracolo?
Che le circostanze cambino in tuo favore ?
...aspetti chi? perche? quanto aspetti?
Se non ti alzi e diventi il tuo Dio
... non puoi sperare che qualcosa cambi
Se non cominci, niente si compierà
Se non bussi, nessuna porta si aprirà
Se non percorri la tua strada
nessuna mappa ti porterà da nessuna parte .
I miracoli accadono solo quando fai il primo passo verso la tua realizzazione... verso un tuo sogno.
Nessuno ti porterà un pacco regalo,
nessuno ti rendera felice.. se non tu stesso,
perciò alzati.. mettiti in viaggio
il viaggio della tua felicità..
Naviga il mare delle tue emozioni
Vivi !
..non rimandare niente..non aspettare nessuno
La tua mano è capace di disegnare i tuoi sogni,
di scrivere il tuo destino....

Colette Haddad 

venerdì 4 gennaio 2013

mercoledì 2 gennaio 2013

CHE COSA FAREBBE ORA L'AMORE

In qualunque momento della tua vita chiediti sempre:
Che cosa farebbe ora l'amore?




IL VUOTO DENTRO

A quali orrori, umiliazioni, violenze, a quale emarginazione e diseducazione deve essere stata sottoposta la donna che – contro natura, disumanamente – ha partorito il suo bambino nel water di un bagno pubblico e, poi, lo ha lasciato lì, immerso nell’acqua, con il rischio di annegare senza soccorso? 

Quella donna, da non definire belva per non offendere le belve, ha, certamente, tanto odio dentro di sé e intorno a sé. Il suo bambino – che ora sta bene perché è stato salvato in extremis – ha, però, avuto un inizio di vita e, ancor prima, una vita prenatale che lo hanno già precocemente segnato. E’, infatti, un bambino violato dal rifiuto iniziale della madre, concretizzatosi nell’atto di partorirlo in un water e, poi, di andare via, lasciando, dietro di sé, tracce di sangue e di placenta. 

Dov’è, adesso, quella donna? E chi è costei? Quale assenza di sostegno, di aiuto, di cultura, di legalità l’ha ridotta così? Contro questo vuoto – affettivo, culturale, assistenziale, giuridico – si eleva, oggi, lo sdegno di tutte quelle donne che, nel mondo, si organizzano, si oppongono, si battono contro ogni ripetuta forma di femminicidio, anche quando esso viene perpetrato proprio attraverso l’infanticidio. Non può, infatti, che essere morta “dentro” la donna che ha partorito il suo bambino, chiusa in un angusto bagno pubblico, per poi abbandonarlo, fuggendo via. Quella donna è un’altra vittima della violenza che dice “no” alla vita.

Prof.ssa Maria Rita Parsi