martedì 30 dicembre 2014

LE API



Si dice che il giorno in cui non ci saranno più api il mondo finirà. 
Le api sono l’ultima società in cui esistono ancora i valori primordiali, coesione, solidarietà, operosità, buoni frutti.
E noi le mettiamo a morte! Una morte atroce, le 
bruciamo vive per debellare un unico parassita che, di fronte al fuoco, fugge e si salva, pronto ad attaccare un altro alveare.
Un parassita che non fa ammalare le api, forse guasta soltanto il miele.
Allora non sarebbe più logico eliminare il miele e usarlo come trappola per il parassita, se proprio ci teniamo ad eliminarlo?
Perché magari il parassita è lì soltanto per rubare il miele e mangiarlo. 

domenica 28 dicembre 2014

NATALE E' UNA FESTA RUMOROSA: CI FAREBBE BENE UN Pò DI SILENZIO PER ASCOLTARE LA VOCE DELL'AMORE

Natale sei tu, quando decidi di nascere di nuovo ogni giorno e lasciare entrare Dio nella tua anima. 
L' albero di natale sei tu quando resisti vigoroso ai venti e alle difficoltà della vita. 
Gli addobbi di natale sei tu quando le tue virtù sono i colori che adornano la tua vita. 
La campana di Natale sei tu quando chiami, congreghi e cerchi di unire.
Sei anche luce di Natale quando illumini con la tua vita il cammino degli altri con la bontà, la pazienza, l' allegria e la generosità. 
Gli angeli di Natale sei tu quando canti al mondo un messaggio di pace di giustizia e di amore. 
La stella di Natale sei tu quando conduci qualcuno all'incontro con il Signore. 
Sei anche i re magi quando dai il meglio che hai senza tenere conto a chi lo dai. 
La musica di Natale sei tu quando conquisti l'armonia dentro di te. 
Il regalo di Natale sei tu quando sei un vero amico e fratello di tutti gli esseri umani.
Gli auguri di Natale sei tu quando perdoni e ristabilisci la pace anche quando soffri. 
Il cenone di Natale sei tu quando sazi di pane e di speranza il povero che ti sta di fianco.
Tu sei la notte di Natale quando umile e cosciente ricevi nel silenzio della notte il Salvatore del mondo senza rumori né grandi celebrazioni; tu sei sorriso di confidenza e tenerezza nella pace interiore di un Natale perenne che stabilisce il regno dentro di te.
Un buon Natale a tutti coloro che assomigliano al Natale.
Papa Francesco

mercoledì 24 dicembre 2014

IL NATALE E' DELLE PERSONE

Non si può affrontare lo scandalo della povertà promuovendo strategie di contenimento che unicamente tranquillizzano e trasformano i poveri in esseri addomesticati e inoffensivi. 
Che triste vedere che, dietro a presunte opere altruistiche, si riduce l’altro alla passività, lo si nega o, peggio ancora si nascondono affari o ambizioni personali: Gesù le definirebbe ipocrite. Che bello invece quando vediamo in movimento popoli e soprattutto i loro membri più poveri e i giovani. 
Allora sì, si sente il vento di promessa che ravviva la speranza di un mondo migliore. 
Che questo vento si trasformi in uragano di speranza. 
Questo è il mio desiderio.

Papa Francesco

E noi ti auguriamo che si avveri

domenica 21 dicembre 2014

LE MIGLIORI INTENZIONI



A volte le persone si presentano a noi 
con le migliori intenzioni; 
ma noi con i nostri sospetti, 

incomprensioni, preconcetti; 
le allontaniamo 
e spesso le facciamo morire.

lunedì 15 dicembre 2014

LA MISERICORDIA

Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà avuto misericordia. 
La misericordia ha sempre la meglio sul giudizio. 

Dalla lettera di Giacomo

mercoledì 10 dicembre 2014

ANDREA LORIS STIVAL

Dovremmo imparare a prevenire i mali,
anziché essere pronti a giudicare e condannare poi.
Quando vediamo qualcuno comportarsi in
modo non "usuale", male per intenderci,
dobbiamo avere il coraggio di correggere
quella persona, prima che succeda
l'irreparabile.
E' assolutamente inutile accendere candele
virtuali dopo, e magari soltanto per un giorno.

giovedì 27 novembre 2014

Non perdere più tempo: 
comincia ad amare, 
ad accorgerti degli altri, 
delle loro sofferenze, 
apriti.

lunedì 24 novembre 2014

LAVORO E LIBERTA'

L'attività lavorativa oggi è totalizzante e ruba energie psicofisiche ai lavoratori, che di ritorno a casa dopo una lunga giornata d'inutile asservimento non hanno più forza e volontà per dedicarsi alle proprie vere passioni. 
Non è solo una questione psicofisica, anche volendo i lavoratori non avrebbero effettivamente tempo a disposizione per fare nulla. 
Per un subordinato esiste solo il tempo per lavorare, per alimentarsi e per riposare. 
Chi lavora non ha il tempo necessario per veder crescere i propri figli, non ha tempo per praticare assiduamente uno sport all'aria aperta, non ha tempo per studiare, per dipingere o per suonare uno strumento. 
Il tutto deve essere svolto sporadicamente sfruttando rari momenti di lucidità mentale, in ancor più rari momenti di libertà.

martedì 11 novembre 2014

LASCIA UN SEGNO

Perché permetti alle tante avversità della vita di spegnere i tuoi sogni? 
Solo chi continua a sperare contro ogni, 
chi continua a sognare 
quando i sogni sembrano infrangersi contro la dura realtà, 
diventerà capace di realizzare grandi cose 
e lasciare un segno nella storia.

Chiara Amirante

lunedì 3 novembre 2014

LO STRANO CASO RUDOLF FENZ

Ad un uomo di nome Rudolf Fenz è accaduta una cosa incredibile e tragica allo stesso tempo, è stato il primo ed unico involontario viaggiatore del tempo. 
Rudolf Fenz scomparve nel 1876 e ricomparve all'improvviso il 15 06 1950, ben 74 anni dopo, per venire travolto e ucciso da un'auto in Times Square a New York.  
La polizia e le persone accorse sul luogo dell'incidente, rimasero stupite nel vedere la vittima vestita in modo antiquato, alla moda in gran voga nell'ottocento. Quest'uomo aveva in tasca dollari ormai fuori corso da molto tempo.  
Fra gli effetti personali c'erano alcuni biglietti da visita con alcune ricevute che si riferivano alla manutenzione di una carrozza, rilasciate al signor Rudolf Fenz. 
Dalle indagini che ne seguirono, emerse che di un certo Rudolf Fenz ne era stata denunciata la scomparsa nel lontano 1876 riportata agli atti e inserita nella lista delle persone scomparse. La moglie, all'epoca della scomparsa, aveva descritto l'abbigliamento che indossava il marito, ed era esattamente uguale a quello che indossava il poverino morto investito in Times Square. 
Il caso è tuttora irrisolto. Ma gli interrogativi rimangono. L'uomo può aver attraversato la barriera del tempo e dello spazio?

martedì 28 ottobre 2014

ALBERT EINSTEIN - LA SUA LETTERA PER LA FIGLIA

Quando proposi la teoria della relatività, pochissimi mi capirono,
e anche quello che rivelerò a te ora, perché tu lo trasmetta all’umanità,
si scontrerà con l’incomprensione e i pregiudizi del mondo.
Comunque ti chiedo che tu lo custodisca per
tutto il tempo necessario, anni, decenni,
fino a quando la società sarà progredita abbastanza
per accettare quel che ti spiego qui di seguito.
Vi è una forza estremamente potente per la quale
la Scienza finora non ha trovato una spiegazione formale.
È una forza che comprende e gestisce tutte le altre,
ed è anche dietro qualsiasi fenomeno
che opera nell’universo e che non è stato ancora individuato da noi.
Questa forza universale è l’Amore.
Quando gli scienziati erano alla ricerca di una teoria unificata dell’universo, dimenticarono la più invisibile e potente delle forze.
L’amore è Luce, visto che illumina chi lo dà e chi lo riceve.
L’amore è Gravità, perché fa in modo
che alcune persone si sentano attratte da altre.
L’amore è Potenza, perché moltiplica
il meglio che è in noi, e permette che l’umanità
non si estingua nel suo cieco egoismo.
L’amore svela e rivela. Per amore si vive e si muore.
Questa forza spiega il tutto e dà un senso maiuscolo alla vita.
Questa è la variabile che abbiamo ignorato per troppo tempo,
forse perché l’amore ci fa paura,
visto che è l’unica energia dell’universo che l’uomo
non ha imparato a manovrare a suo piacimento.
Per dare visibilità all’amore, ho fatto una semplice
sostituzione nella mia più celebre equazione.
Se invece di E = mc2 accettiamo che l’energia per guarire il mondo
può essere ottenuta attraverso
l’amore moltiplicato per la velocità della luce al quadrato,
giungeremo alla conclusione che l’amore è
la forza più potente che esista, perché non ha limiti.
Dopo il fallimento dell’umanità nell’uso e il controllo
delle altre forze dell’universo,
che si sono rivolte contro di noi, è arrivato il momento
di nutrirci di un altro tipo di energia.
Se vogliamo che la nostra specie sopravviva,
se vogliamo trovare un significato alla vita,
se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita,
l’amore è l’unica e l’ultima risposta.
Forse non siamo ancora pronti per fabbricare una bomba d’amore,
un artefatto abbastanza potente da distruggere tutto l’odio,
l’egoismo e l’avidità che affliggono il pianeta.
Tuttavia, ogni individuo porta in sé un piccolo ma potente generatore d’amore la cui energia aspetta solo di essere rilasciata.
Quando impareremo a dare e ricevere questa energia universale, Lieserl cara,
vedremo come l’amore vince tutto,
trascende tutto e può tutto, perché l’amore è la quintessenza della vita.
Sono profondamente dispiaciuto di non averti potuto esprimere
ciò che contiene il mio cuore,
che per tutta la mia vita ha battuto silenziosamente per te.
Forse è troppo tardi per chiedere scusa, ma siccome il tempo è relativo,
ho bisogno di dirti che ti amo e che grazie a te sono arrivato all’ultima risposta.
Tuo padre Albert Einstein

lunedì 27 ottobre 2014

LA GIOIA PIU' BELLA

Mi domando: qual è stata la gioia più bella che io ho provato nella mia vita? E credo che la risposta sia: quando sono riuscito a fare felice qualcuno. Dona gioia a una persona e la ritroverai moltiplicata sul volto dell'altro.
Ermes Ronchi 

sabato 25 ottobre 2014

UN PROGETTO PER OGNI UOMO

Ognuno di noi sente dentro di sé una inclinazione, un carisma.
Un progetto che rende ogni uomo unico e irripetibile.
Questa chiamata, questa vocazione è il segno dello Spirito Santo in noi.
Solo ascoltare questa voce può dare senso alla nostra vita.
Beato Pino Puglisi

sabato 11 ottobre 2014

PERCHE' DIRE NO ALL'EUTANASIA - SI RISVEGLIA DOPO 15 ANNI

La vita può toglierla solo Dio», fu così che il padre di Miguel impedì ai medici di “staccare la spina” al figlio in coma. E fu così che per 15 anni lo curò insieme alla moglie e alla nipote. Fino a quando Miguel si svegliò improvvisamente dal coma. Miguel Parrondo ha raccontato la sua storia il 30 giugno scorso al giornale online ForumLibertas.com, per spiegare come mai è «contrario all’eutanasia».
«SEI MIA FIGLIA?». Il ragazzo finì in coma nel 1987, quando aveva 32 anni, a causa di un incidente in auto che uccise una delle due ragazze con cui stava tornando da una festa. Miguel fu portato all’ospedale di Juan Canalejo di La Coruna. Le condizioni del giovane erano gravissime e secondo i dottori non esistevano possibilità di recupero. Ma suo il padre, dermatologo presso lo stesso ospedale, riunì lo staff medico per chiarire che nessuno poteva disporre della vita, se non chi la crea: «Se non fosse stato per lui – racconta oggi Miguel – non sarei qui, perché non mi davano alcuna chance. Mio padre ebbe fede». E così per 15 anni Miguel non fu mai lasciato solo, nemmeno un giorno. La madre lo accudì insieme alla figlia, Almudena.
Finché non accadde l’impossibile. Nessuno avrebbe mai pensato che un bel giorno, d’improvviso, all’età di 47 anni, l’uomo si sarebbe svegliato dal coma: «Non capivo nulla. Aprii gli occhi e davanti a me c’erano mia madre e mia figlia. Guardai mia figlia e le chiesi se era Almudena, perché mi ricordavo di avere una figlia con quel nome». La ragazza rispose di sì e mentre la madre piangeva e il padre era incredulo, Miguel le disse: «E io sono tuo padre».
IL CELLULARE E L’EURO. «Fu come addormentarsi e svegliarsi il giorno dopo», ha raccontato. «Vedendo mia figlia mi emozionai. Con lei ho recuperato il tempo perduto e ora sono nonno». Per questo oggi non osa pensare a «come sarei se mio padre, un medico, avesse detto al prete di darmi l’estrema unzione». Anche se Miguel è stato operato molte volte e ha subito un’emiparesi è felice: «È come se avessi 12 anni, perché sono nato due volte», ha spiegato raccontando l’impressione che gli fece il mondo al risveglio. «È cambiato parecchio. Quando ho cominciato ad andare per strada pensavo: la gente è matta, para da sola, invece parava al cellulare». Per Miguel era assurdo anche vedere una donna al volante della macchina della polizia: «Pensavo fosse carnevale». Fu incredibile persino leggere il giornale e scoprire che non c’era più l’Unione Sovietica, ma «la Repubblica Ceca, il Montenegro, la Slovenia». Quando poi «andai in banca la prima volta», Miguel chiese dove fosse il computer, perché «ai miei tempi erano giganti, mentre ora sono piccolissimi». Poi la scoperta dei cd sostituiti alle cassette e dell’euro al posto delle pesetas.
SPERARE CONTRO TUTTO. Adesso l’uomo, che lavorava come programmatore presso il Banco Pastor, ha una casa e buone disponibilità finanziarie, sempre grazie alla fede del padre che «metteva via ogni mese la pensione». Ecco perché Miguel ha ripetuto che «non si deve perdere mai la fede».
fonte Tempi.it

giovedì 9 ottobre 2014

SOGNARE AD OCCHI APERTI




Quelli che sognano ad occhi aperti
sono a conoscenza di molte cose
che sfuggono a chi sogna addormentato.

Edgar Allan Poe

domenica 5 ottobre 2014

I BAMBINI CHE ERAVAMO

Sarebbe bello parlare 
con i bambini che eravamo
e chiedere loro cosa ne pensano 
degli adulti che siamo diventati

Juan Felipe Gabanhia

lunedì 29 settembre 2014

LA MIGLIORE CONVERSAZIONE

Ho imparato che la miglior specie d'amico 
è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico 
e camminarci insieme senza dire una parola, 
e quando vai via senti 
che è stata la miglior conversazione mai avuta.

Paulo Coelho

venerdì 26 settembre 2014

OGGI, CI SONO ANCORA UOMINI GIUSTI SULLA TERRA DISPOSTI A INVOCARE DIO CON SINCERITÀ?

I sogni, secondo la psicologia, riflettono il nostro vissuto, le nostre esperienze, i nostri desideri. Spesso sono messaggi che riceviamo da Dio, avvertimenti che Lui ci vuole dare, profezie.

La profezia è un fenomeno comune a molte religioni e suppone sempre un contatto con la divinità. Nella Bibbia l’iniziativa è sempre di Dio che investe e, sempre all’interno della storia, rivela ciò che vuole comunicare, così che la storia dell’uomo possa essere cambiata.

Nella Bibbia stessa troviamo molti esempi.

In Genesi 41,25-36 Giuseppe così interpretò i sogni del faraone: “Il sogno del faraone è uno solo: Dio ha indicato al faraone quello che sta per fare. Le sette vacche belle rappresentano sette anni e le sette spighe belle rappresentano sette anni: si tratta di un unico sogno. Le sette vacche magre e brutte, che salgono dopo quelle, rappresentano sette anni e le sette spighe vuote, arse dal vento d'oriente, rappresentano sette anni: verranno sette anni di carestia. È appunto quel che ho detto al faraone: Dio ha manifestato al faraone quanto sta per fare. Ecco, stanno per venire sette anni in cui ci sarà grande abbondanza in tutta la terra d'Egitto. A questi succederanno sette anni di carestia; si dimenticherà tutta quell'abbondanza nella terra d'Egitto e la carestia consumerà la terra. Non vi sarà più alcuna traccia dell'abbondanza che vi era stata nella terra, a causa della carestia successiva, perché sarà molto dura. Quanto al fatto che il sogno del faraone si è ripetuto due volte, significa che la cosa è decisa da Dio e che Dio si affretta a eseguirla.
Il faraone pensi a trovare un uomo intelligente e saggio e lo metta a capo della terra d'Egitto. Il faraone inoltre proceda a istituire commissari sul territorio, per prelevare un quinto sui prodotti della terra d'Egitto durante i sette anni di abbondanza. Essi raccoglieranno tutti i viveri di queste annate buone che stanno per venire, ammasseranno il grano sotto l'autorità del faraone e lo terranno in deposito nelle città. Questi viveri serviranno di riserva al paese per i sette anni di carestia che verranno nella terra d'Egitto; così il paese non sarà distrutto dalla carestia”.
Egli stesso, poi, fu messo ad amministrare il progetto che aveva fatto conoscere al faraone, così che si potessero avverare i sogni che aveva fatto prima di essere venduto dai fratelli e che vengono raccontati in Genesi 37,1-11.

Un altro esempio di profezia lo troviamo in Isaia 38,1-8 dove si racconta che il re Ezechia “Si ammalò mortalmente. Il profeta Isaia, figlio di Amoz, si recò da lui e gli disse: «Così dice il Signore: «Da' disposizioni per la tua casa, perché tu morirai e non vivrai». Ezechia allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore dicendo: «Signore, ricòrdati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho compiuto ciò che è buono ai tuoi occhi». Ed Ezechia fece un gran pianto.
Allora la parola del Signore fu rivolta a Isaia dicendo: «Va' e riferisci a Ezechia: «Così dice il Signore, Dio di Davide, tuo padre: Ho udito la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni. Libererò te e questa città dalla mano del re d'Assiria; proteggerò questa città. Da parte del Signore questo ti sia come segno che il Signore manterrà questa promessa che ti ha fatto. Ecco, io faccio tornare indietro di dieci gradi l'ombra sulla meridiana, che è già scesa con il sole sull'orologio di Acaz». E il sole retrocesse di dieci gradi sulla scala che aveva disceso”. Ezechia, quindi, per mezzo della preghiera, ottenne di allungare la propria vita.

E’ per questo motivo che Dio a volte ci fa conoscere i suoi progetti, perché noi possiamo intervenire, magari, se necessario, cambiando la direzione della nostra vita.
Come? Abbiamo appena visto due esempi che possiamo senza dubbio seguire: Ezechia ha pregato, Giuseppe si è dato da fare.
L’una cosa non esclude l’altra, la preghiera qui è esaudita senza un apparente azione da parte di Ezechia ma, se guardiamo meglio, vediamo che “Ezechia allora voltò la faccia verso la parete e pregò…. Ed Ezechia fece un gran pianto”. Quindi la preghiera è unita all’azione.

Anche durante l’azione bisogna sempre pregare per evitare che Dio si allontani da noi. Infatti in Genesi 39,2 si legge che “Il Signore fu con Giuseppe, così che questi divenne un uomo a cui tutto riusciva” ed è mettendoci in preghiera che il Signore si avvicina a noi perché “Il Signore è vicino a chiunque lo invoca, a quanti lo invocano con sincerità.” (Sal 145,18).

Giuseppe ed Ezechia, quindi, pregavano e seguivano le leggi del Signore. “Ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho compiuto ciò che è buono ai tuoi occhi” dice Ezechia in Isaia 38,3; e Giuseppe in Genesi 42,18 dice ai suoi fratelli “Anch’io temo il Signore”.
Erano, pertanto, uomini giusti, e Dio ascolta i giusti, così come possiamo leggere nel Salmo 36:

Confida nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore.

Affida al Signore la tua via,
confida in lui ed egli agirà:
farà brillare come luce la tua giustizia,
il tuo diritto come il mezzogiorno.

Sta’ lontano dal male e fa’ il bene
e avrai sempre una casa.
Perché il Signore ama il diritto
e non abbandona i suoi fedeli.

La salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati.


Oggi ci chiediamo se ancora Dio ascolta le preghiere dei giusti ed è disposto ad interviene per cambiare la storia. Ma la vera domanda che ci dobbiamo porre è questa: oggi, ci sono ancora uomini giusti sulla terra disposti a invocare Dio con sincerità?

giovedì 25 settembre 2014

UN METODO EDUCATIVO AFRICANO

C'è una tribù africana che ha un costume molto bello.
Quando qualcuno fa qualcosa di sbagliato e nocivo, prendono la persona al centro del villaggio, arriva tutta la tribù e lo circonda. Per due giorni, dicono all'uomo, tutte le cose buone che ha fatto.
La tribù crede che ogni essere umano viene al mondo come un bene. Ognuno è desideroso di amore, pace, sicurezza, felicità. Ma a volte, nel perseguimento di queste cose, commettiamo degli errori.
La comunità vede quegli errori come un grido di aiuto. Essi si uniscono per sollevarlo e per ricollegarlo con la sua vera natura, per ricordargli fino a quando non si ricorda pienamente la verità dalla quale era stato temporaneamente disconnesso,

martedì 23 settembre 2014

LE PERIFERIE IRRAGGIUNGIBILI DEL “NON ADESSO, PER FAVORE”

Le periferie non sono solo luoghi fisici, geografici. Sono anche la distanza che noi prendiamo da noi stessi, da una parte di noi che ci crea fastidio, paura, noia.
I luoghi e le persone che si incontrano sono quelle a cui non vogliamo pensare, appartengono alla grande famiglia del “Non adesso, per favore”. 
I problemi e le necessità di cui son portatori non trovano attualità nelle nostre vite.
Il nostro qui e ora, sempre più simile a un lì e dopo, rischia di non coincidere mai con quello di chi sta sulla nostra soglia in attesa di un cenno per poter entrare.


Andrea Serra

MEDITATE GENTE...



Molti di noi si sentono migliori dei propri figli
soltanto per il fatto di essere adulti. 

domenica 21 settembre 2014

IL MATRIMONIO


La relazione tra uomo e donna dipende dalla maturazione psicologica sessuale, lì si gioca tutta la capacità di volere veramente bene agli altri. 
Perché questa abbia una buona riuscita bisogna imparare ad intendersi, aiutarsi e guarirsi a vicenda, portare avanti un progetto di vita insieme.

SII

Sii forte che nessuno ti sconfigga, 
nobile che nessuno ti umili 
e te stesso che nessuno ti dimentichi!!!


P. Coelho

giovedì 18 settembre 2014

COME SI FA A NON PORTARE RANCORE?

Quando una persona ti ferisce non irritarti,
Pensa solo che dietro quel comportamento 
c'è una incapacità di amare dovuta alla 
presenza di una ferita di una mancanza di amore.
Così perdonerai e pregherai 
per quella persona senza portare rancore.

Madre Teresa di Calcutta

mercoledì 17 settembre 2014

LA SPERANZA

La speranza si articola praticamente 
nella virtù della pazienza, 
che non vien meno nel bene 
neanche di fronte all'apparente insuccesso, 
ed in quella dell'umiltà, 
che accetta il mistero di Dio 
e si fida di Lui anche nell'oscurità. 

Papa Benedetto XVI 

martedì 16 settembre 2014

LENTAMENTE MUORE...

...chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.

METTIAMO IMPEGNO NEL FARE IL BENE

Facciamo per il bene delle anime almeno 
quanto il demonio fa per farle perdere. 
Mettiamo nel fare il bene, 
l’impegno che Satana mette nel fare il male. 
Dobbiamo seminare tanto grano, 
almeno quanta è la zizzania che semina il demonio.

San Vincenzo Pallotti

domenica 14 settembre 2014

UMILTA' E GRANDEZZA

Vuoi essere un grande? 
Comincia con l'essere piccolo.
Vuoi erigere un edificio che arrivi fino al cielo? 

Costruisci prima le fondamenta dell'umiltà. 

Sant'Agostino

sabato 13 settembre 2014

METTI AMORE IN OGNI COSA

Non importa quante cose fai 
ma quanto amore metti in ogni cosa che fai.

Madre Teresa di Calcutta

mercoledì 10 settembre 2014

GLI ILLUMINATI




Non si diventa illuminati 
immaginando scenari luminosi 
ma portando alla luce 
le proprie oscurità interiori.

Carl Gustav Jung 

domenica 24 agosto 2014

L'AVVERSITA'

L'avversità restituisce agli uomini tutte le virtù
che la prosperità toglie loro.

Eugène Delacroix

domenica 17 agosto 2014

CAMMINO, 675

È vero che fu peccatore. 
Però non ti fare di lui quel giudizio irreformabile. 
Abbi viscere di pietà, e non dimenticare 
che ancora può essere un Agostino, 
mentre tu resti solo un mediocre.


Josemaria Escrivà


mercoledì 6 agosto 2014

L'UMILTA' VINCE IL MALIGNO

Vidi tutte le reti del Maligno distese sulla terra e dissi gemendo: 
– Chi mai potrà scamparne? 
E udii una voce che mi disse: 
– L'umiltà.

Sant’Antonio abate 

lunedì 4 agosto 2014

LA SFORTUNA

Alcune persone, pur avendo gli stessi problemi di tanti 
più mezzi per risolverli, si sentono più sfortunati degli altri.

domenica 3 agosto 2014

L'ESSENZA DELL'AMORE

L'essenza dell'amore scambievole non consiste nel fatto che nessuno ci rechi dispiaceri ma che impariamo a perdonarci l'un l'altro in modo sempre più perfetto. 

San Massimiliano Kolbe

sabato 2 agosto 2014

LA FELICITà

Se l'uomo vorrà riacquistare l'antica armonia, nonché la felicità,
dovrà smettere di cercare di approfittare di tutto ciò che lo
circonda e apprezzare di più ciò che ha. 
Questo cosiddetto "accontentarsi" lo farà sentire più appagato.

sabato 26 luglio 2014

MARIA MADDALENA

Maria di Magdala è una donna passionale che ama molto il Signore e che vuole assolutamente ritrovare il Suo corpo. L'episodio che racconta dell'apparizione di Gesù di fronte al sepolcro vuoto ci mostra quanto Maddalena abbia una reazione tipicamente femminile, quasi irrazionale. Si rivolge agli angeli per chiedere aiuto, poi vede il Signore ma, non riconoscendolo e scambiandolo per il custode del giardino, chiede aiuto anche a Lui, non si dà pace. Un atteggiamento di Gesù nel chiamarla per nome “Maria!” le permette finalmente di riconoscerlo.

La sua reazione ci vuole far comprendere che non possiamo misurare la nostra risposta a Dio in termini di denaro e minuti, ma che dobbiamo rispondere con la stessa esagerazione che ha Dio con noi.
L’amore di Dio non pone misura, è un amore pazzo, incomprensibile, imprevedibile, supera ogni limite. Non si capisce, infatti, per quale motivo voglia assolutamente salvarci sacrificando il suo Unico Figlio e perché voglia attendere il peccatore.

Maddalena esprime questa sovrabbondanza. Esprime la passione per il Signore senza nessun limite. Non calcola il rischio che probabilmente corre recandosi al sepolcro e continuando a cercare il Signore. Il suo amore è talmente grande che la spinge a non desistere, si dona a Dio senza limiti, risponde con la stessa mancanza di misura tipicamente femminile

lunedì 21 luglio 2014

LA SAPIENZA

Presso gli antichi popoli la sapienza era l’insieme delle norme che regolavano l’universo, come erano state stabilite dalla divinità. Solo in seguito divenne il termine per indicare le capacità di buon governo e di saggia amministrazione dei re e dei funzionari di corte.
Nella tradizione biblica il re Salomone è stato sempre considerato il modello del re sapiente, fino ad attribuirgli quella che è stata chiamata “la corrente sapienziale” che ha permeato tutto l’antico mondo orientale.
Riferito all’uomo, il termine sapienza può essere inteso come la dimensione spirituale interiore dell’esistenza, quella che noi chiamiamo dimensione religiosa.
Alla sua luce l’uomo comprende se stesso, gli avvenimenti, le stesse necessità del suo vivere e i rapporti con il prossimo.
La sapienza è la capacità di riferire tutto a Dio e alla sua Parola, più che esprimere l’intelligenza o le molte doti dell’uomo, è l’elemento che distingue un uomo dall’altro.
Nei libri sapienziali, infatti, l’uomo sapiente viene chiamato “giusto”, l’uomo non sapiente “empio”.


Primo Gironi

domenica 13 luglio 2014

10 COMPORTAMENTI STRANI DA ADOLESCENTI NORMALI

Un'età problematica e complessa, disturbata da grandi cambiamenti e spesso resa più difficile dall'atteggiamento educativo e relazionale degli adulti che non riescono a comprenderne le dinamiche. Ecco un decalogo di cose che possono apparire strane a un adulto ma che in realtà rassicurano del fatto che il nostro ragazzo è "del tutto normale"

L'adolescenza è famosa per essere un momento particolarmente delicato della crescita. Detiene il primato di crisi tra i diversi stadi evolutivi, dalla nascita in poi. Un'età problematica e complessa che, forse, non è così critica in sé perché la natura umana lo prevede, ma lo diventa a causa dell'atteggiamento educativo e relazionale di noi adulti. Che non vogliamo vedere soffrire i nostri figli, non sappiamo rispettare e riconoscere l'importanza della sofferenza, richiediamo che si comportino come se avessero esperienza, passandogliela noi, magari. Non sappiamo interpretare i loro segnali di disagio, non riusciamo ad accettare che non possano più trovare voglia di stare con noi, preferendo altro, che non siano soddisfatti di tutto quello che abbiamo dato loro. Che li vorremmo sempre piccoli, per non perdere potere e controllo su di loro. Oppure, al contrario, non accogliamo i loro bisogni di tenerezza e sicurezza, trovandoli fuori luogo per la loro età. Non accettiamo bisogni e desideri inaspettati, insoliti per loro o differenti dagli altri. Abbiamo difficoltà a lasciarli andare oppure li sproniamo per strade per le quali ancora non sono pronti. Li troviamo strani ed estranei, ci disorientano i loro cambiamenti, così come l'idea di quelli che dovremmo affrontare noi stessi. Si stanno separando da noi e noi siamo chiamati a farlo da loro.
Invece spesso tendiamo a fare degli stampi, mettendoci dentro tutte quelle cose che, secondo noi, ad una certa età deve avere ed essere un ragazzino. Uno stampo nel quale, poi, la persona - che è nostro figlio - non ci sta. 

In effetti l'adolescenza è un'età disturbata da grandi cambiamenti - e anche disturbante, spesso, il clima e le relazioni familiari  -  durante la quale vengono fatti gli sforzi psicologici più pazzi, disperati e azzardati per affrontare le tante novità in corso, riguardanti corpo, pensieri, passioni, istinti. Per arrivare a scoprire chi siamo. Una rivoluzione interiore espressa anche dall'instabilità e incoerenza, dal vacillare e ciondolare tra posizioni estreme. Del resto ci vuole tempo prima che si strutturi una personalità adulta. Sensazioni, sentimenti e stati d'animo ingarbugliati che, forse, i genitori tendono a enfatizzare o banalizzare, dimenticando come si sentivano loro, all'età dei figli. Possiamo dire che in adolescenza la normalità (per quanto risulti stretta come parola) è definita da uno stato di disarmonia. Non sempre visibile o costante, perché può anche essere nascosta. Ma spesso espressa da atteggiamenti strambi ed eclatanti. Di seguito alcuni di questi classici adolescenziali (tratti dal libro Distacchi di Judith Viorst, Ed. Frassinelli):

1. Un adolescente normale è così inquieto e distratto da riuscire a farsi male alle ginocchia non giocando a pallone ma cadendo dalla sedia nel mezzo di una lezione di francese.
2. Un adolescente normale ha il sesso nella testa e spesso in mano.
3. Un adolescente normale elenca come obiettivi principali della sua vita: 1) porre fine alla minaccia dell'olocausto nucleare; 2) possedere cinque camicie firmate.
4. Un adolescente normale passa dall'agonia all'estasi e ritorno in meno di trenta secondi.
5. Un adolescente normale può utilizzare cognizioni per meditare su profondi temi filosofici ma può dimenticare regolarmente di vuotare la spazzatura.
6. Un adolescente normale pensa che i propri genitori abbiano sempre torto oppure che non abbiano mai ragione.
7. Un adolescente normale è imbarazzato nel salutare la madre poi però ha bisogno di parlare con lei a cuore aperto.
8. Un adolescente normale imita gli altri, si identifica con i coetanei, desidera, ad esempio, vestirsi come loro ma contemporaneamente cerca la propria identità, vuole essere originale e unico.
9. Un adolescente normale è egocentrico, egoista, calcolatore e allo stesso tempo generoso, idealista e altruista.
10. Un adolescente normale non è un adolescente normale se agisce in modo normale. 

Fonte: http://d.repubblica.it/famiglia/2014/07/11/news/10_stranezze_di_un_adolescente_normale_adolescenza_figli-2208304/?ref=fbpr

giovedì 10 luglio 2014

CHE COSA FATE VOI PER GLI ALTRI?

Ogni uomo deve decidere se camminerà nella luce dell'altruismo creativo o nel buio dell'egoismo distruttivo. 
Questa è la decisione. 
La più insistente ed urgente domanda della vita è: 
"Che cosa fate voi per gli altri?".

Martin Luther King 

venerdì 4 luglio 2014

IL CUORE COMODO E AVARO

Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. 
Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore, non palpita l’entusiasmo di fare il bene. 
Anche i credenti corrono questo rischio, certo e permanente. 
Molti vi cadono e si trasformano in persone risentite, scontente, senza vita.

Papa Francesco

martedì 24 giugno 2014

L'ABORTO

Un video sull'aborto ci  dà l'occasione per discutere di questo problema.
Il video è forse un pugno nello stomaco, ma dà la possibilità di vedere da vicino cosa è un aborto e di rifletterci sopra.


lunedì 23 giugno 2014

LE PERSONE PIU' INCANTEVOLI

Le persone più incantevoli al mondo hanno sempre un vissuto complesso.
Sono spesso le più difficili ma anche quelle che sanno dare di più. 
Chi ha fardelli di dolori interiori ma non si è arreso riserva a chi ama i sorrisi migliori, quelli ancora vivi. 
Perché le persone incantevoli hanno vinto il disincanto e per vincere il disincanto ci vuole tanto coraggio, lo stesso che serve per i sentimenti.

Massimo Bisotti

domenica 22 giugno 2014

LA STORIA DEL BRUCO E DELLA FARFALLA

C’era una volta un piccolo bruco che camminava verso una grande montagna. 
Lungo la strada incontro’ una coccinella che gli chiese “dove vai”? 
Il bruco rispose “Ieri ho fatto un sogno nel quale mi trovavo sulla cima di una montagna e da lì potevo vedere tutta la valle . Oggi voglio realizzare il mio sogno”. 
Sorpresa, la coccinella gli disse: “Devi essere pazzo! Tu sei solo un piccolo bruco. Per te, un sassolino sara’ una montagna, una pozzanghera sara’ un mare e ogni cespuglio sara’ una barriera impossibile da oltrepassare”. 
Ma il piccolo bruco era gia’ lontano e non la senti’.  La stessa cosa accadde con la rana, la talpa e il topo. Tutti gli consigliarono di fermarsi, dicendo: “Non arriverai mai…!”. 
Ma il piccolo bruco, determinato e coraggioso, continuo’ a camminare. Stremato e senza forze, ad un tratto decise di fermarsi a riposare. 
Con un ultimo sforzo si preparo’ un posto per dormire quella notte. “Cosi’ mi sentiro’ meglio” disse il piccolo bruco. 
Ma morì. Per giorni, gli animali si avvicinarono a vedere i suoi resti. Lì c’era l’animale piu’ pazzo del mondo, lì c’era l’ultimo rifugio di un piccolo bruco morto per aver inseguito un sogno. 
All’improvviso pero’ quel bocciolo grigiastro, si ruppe. Comparvero due occhioni, due antenne e due bellissime ali dai colori stupendi. Era una farfalla! Gli animali restarono senza parole, meravigliati da quella stupenda creatura che in un istante prese il volo e raggiunse la cima della montagna. 
Il sogno del bruco, diventato farfalla, si realizzo’. 
Il sogno per il quale aveva vissuto, per il quale aveva lottato, era finalmente diventato realta’.


sabato 21 giugno 2014

UNA RAZZA ALIENA HA PRESO IL CONTROLLO DEL PIANETA TERRA

Il loro organismo non necessita delle nostre carni, ma qualcuno le ha assaggiate e le ha trovate davvero gustose.
Così hanno deciso di rinchiuderci dentro enormi lager e liberarci solo al momento dell'uccisione.
Le giornate passate in spazi ristretti, senza potersi muovere, senza sapere se e quando questo incubo finirà, sono eterne.
Nessuna spiegazione, parlano una lingua diversa dalla nostra.
Sappiamo solo che molti di noi, dopo qualche mese, vengono portati via.
Facciamo lunghi viaggi dentro grandi veicoli, siamo ammassati, schiacciati, vediamo per l'ultima volta il mondo attraverso alcune fessure.
Dobbiamo stare in fila ed attendere il nostro turno per essere sgozzati, sentiamo le urla di quelli che ci precedono, e sappiamo che tra poco toccherà a noi.
Non c'è pietà, i nostri corpi vengono trattati come prodotti industriali;
le nostre emozioni non valgono nulla, perchè qualcuno ha deciso che noi non le proviamo.
Qualcuno ha deciso chi può provare emozioni, e chi no.
Le donne della nostra specie vengono ingravidate, e dopo 9 mesi non possono nemmeno avere il piacere di poter accudire il proprio figlio, poichè quest'ultimo viene allontanato da loro.
Il latte che era destinato allo svezzamento del neonato, viene estratto dalle mammelle delle donne, attraverso appositi macchinari, tutti i giorni.
Appena il latte prodotto dalla donna inizia a scarseggiare, viene ingravidata nuovamente, e la storia si ripete.
Quando arriva la menopausa, la donna non viene mandata in pensione dopo una vita di abusi e sfruttamenti, ma viene macellata e le sue carni vendute e divorate da questi ingordi alieni.
Tutti i suoi figli, che lei non ha potuto crescere, sono stati macellati dopo pochi mesi.
Poi esistono degli sport, nei quali alcuni alieni armati fino ai denti, vanno in casa delle poche persone libere e fortunate, uccidendole a colpi di arma da fuoco, e facendosi fotografare coi trofei di caccia, mettendosi in posa vicino ai corpi straziati.
Molti di noi vengono scuoiati vivi, perché con la nostra pelle si realizzano dei capi di alta moda.  Ho visto persone a cui veniva asportato lo scalpo, sempre da vive, perché i nostri capelli sono utilizzati per produrre pellicce.
Altri umani sono rinchiusi dentro a degli stabulari, e sono sperimentate su di loro delle sostanze, oppure vengono fatti ammalare appositamente.
Nessuna specie vivente può essere modello sperimentale per altre specie a causa delle enormi differenze genetiche, anatomiche, biologiche, metaboliche, psichiche, etologiche che le contraddistinguono: ciò che risulta innocuo negli umani può essere tossico per l'alieno.
All'interno di questa civiltà aliena, c'è un gruppo di loro che sa bene di poter vivere senza schiavizzare ed uccidere esseri umani, e per questo motivo ha deciso di liberarli.
La maggioranza degli alieni è contraria a questo movimento, perchè da quando sono giunti sulla Terra è sempre stato così. Inoltre gli umani sono dannosi, quindi meglio regolarne le nascite.
Non c'è nulla di male in tutto questo: gli esseri umani vengono nutriti, hanno un riparo anche se misero, e quando arriva il momento, beh....li si macella. E' la natura.
Una parte degli alieni ha capito di non avere nessun diritto sulla vita e la morte di altri esseri senzienti, e sta proprio in questo la loro consapevolezza.
Hanno la possibilità di schiavizzare ed uccidere miliardi di esseri umani, ma non lo fanno nonostante sia una pratica consentita.
Troppo facile accampare scuse banali, quando il culo non è il vostro.

mercoledì 18 giugno 2014

PAURA DELLA MATURITA'?

Figurati: se hai provato una biopsia midollare, alla parola paura impari a dare il giusto significato». 
Gli amici della scuola, invece, si sono quasi tutti dileguati, persi: ma non è facile stare vicino ad una persona ammalata di tumore. 
Si è spesso arrabbiati, scontrosi, deboli: è una cosa che richiede tempo, tanto tempo.
Oggi sono un’altra persona, non so se migliore o peggiore: di sicuro diversa. E averne consapevolezza penso sia la mia vera prova di maturità.
Sì, gli sguardi delle persone che ti fissano e si etichettano come “quella ammalata” sono mortali. Ma il tumore e le terapie modificano il corpo, bisogna imparare ad accettare anche quello. La mia testa rasata era il segno della mia battaglia, del mio essere guerriera.


http://www.lastampa.it/2014/06/17/cultura/scuola/giulia-alla-maturit-porter-la-mia-battaglia-contro-il-linfoma-IY2yMDBowksTLylfnIiQ9H/pagina.html

sabato 14 giugno 2014

IL PENSIERO DECRESCENTE DEL DALAI LAMA

Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole;
più comodità, ma meno tempo;
più lauree, ma meno buon senso;
più conoscenza, ma meno giudizio;
più esperti, ma più problemi;
più medicine, ma meno salute.

Abbiamo fatto tutta la strada fino alla luna e indietro,
ma abbiamo problemi ad attraversare la strada per incontrare il nuovo vicino.

Costruiamo più computer per contenere più informazioni
e produrre più copie che mai, ma abbiamo meno comunicazione.

Siamo migliorati sulla quantità, ma peggiorati sulla qualità.

Questi sono i tempi dei fast-food e della digestione lenta;
dei grandi uomini, ma dai piccoli caratteri;
profitti veloci ma relazioni di poco valore.

E' un tempo in cui c'è molto fuori dalla finestra,
ma poco nella stanza.


mercoledì 11 giugno 2014

SCUOLA O OSPEDALE

Se si perdono i ragazzi più difficili, 
la scuola non è più scuola. 
È un ospedale che cura i sani 
e respinge i malati.

Don Lorenzo Milani