sabato 26 luglio 2014

MARIA MADDALENA

Maria di Magdala è una donna passionale che ama molto il Signore e che vuole assolutamente ritrovare il Suo corpo. L'episodio che racconta dell'apparizione di Gesù di fronte al sepolcro vuoto ci mostra quanto Maddalena abbia una reazione tipicamente femminile, quasi irrazionale. Si rivolge agli angeli per chiedere aiuto, poi vede il Signore ma, non riconoscendolo e scambiandolo per il custode del giardino, chiede aiuto anche a Lui, non si dà pace. Un atteggiamento di Gesù nel chiamarla per nome “Maria!” le permette finalmente di riconoscerlo.

La sua reazione ci vuole far comprendere che non possiamo misurare la nostra risposta a Dio in termini di denaro e minuti, ma che dobbiamo rispondere con la stessa esagerazione che ha Dio con noi.
L’amore di Dio non pone misura, è un amore pazzo, incomprensibile, imprevedibile, supera ogni limite. Non si capisce, infatti, per quale motivo voglia assolutamente salvarci sacrificando il suo Unico Figlio e perché voglia attendere il peccatore.

Maddalena esprime questa sovrabbondanza. Esprime la passione per il Signore senza nessun limite. Non calcola il rischio che probabilmente corre recandosi al sepolcro e continuando a cercare il Signore. Il suo amore è talmente grande che la spinge a non desistere, si dona a Dio senza limiti, risponde con la stessa mancanza di misura tipicamente femminile

lunedì 21 luglio 2014

LA SAPIENZA

Presso gli antichi popoli la sapienza era l’insieme delle norme che regolavano l’universo, come erano state stabilite dalla divinità. Solo in seguito divenne il termine per indicare le capacità di buon governo e di saggia amministrazione dei re e dei funzionari di corte.
Nella tradizione biblica il re Salomone è stato sempre considerato il modello del re sapiente, fino ad attribuirgli quella che è stata chiamata “la corrente sapienziale” che ha permeato tutto l’antico mondo orientale.
Riferito all’uomo, il termine sapienza può essere inteso come la dimensione spirituale interiore dell’esistenza, quella che noi chiamiamo dimensione religiosa.
Alla sua luce l’uomo comprende se stesso, gli avvenimenti, le stesse necessità del suo vivere e i rapporti con il prossimo.
La sapienza è la capacità di riferire tutto a Dio e alla sua Parola, più che esprimere l’intelligenza o le molte doti dell’uomo, è l’elemento che distingue un uomo dall’altro.
Nei libri sapienziali, infatti, l’uomo sapiente viene chiamato “giusto”, l’uomo non sapiente “empio”.


Primo Gironi

domenica 13 luglio 2014

10 COMPORTAMENTI STRANI DA ADOLESCENTI NORMALI

Un'età problematica e complessa, disturbata da grandi cambiamenti e spesso resa più difficile dall'atteggiamento educativo e relazionale degli adulti che non riescono a comprenderne le dinamiche. Ecco un decalogo di cose che possono apparire strane a un adulto ma che in realtà rassicurano del fatto che il nostro ragazzo è "del tutto normale"

L'adolescenza è famosa per essere un momento particolarmente delicato della crescita. Detiene il primato di crisi tra i diversi stadi evolutivi, dalla nascita in poi. Un'età problematica e complessa che, forse, non è così critica in sé perché la natura umana lo prevede, ma lo diventa a causa dell'atteggiamento educativo e relazionale di noi adulti. Che non vogliamo vedere soffrire i nostri figli, non sappiamo rispettare e riconoscere l'importanza della sofferenza, richiediamo che si comportino come se avessero esperienza, passandogliela noi, magari. Non sappiamo interpretare i loro segnali di disagio, non riusciamo ad accettare che non possano più trovare voglia di stare con noi, preferendo altro, che non siano soddisfatti di tutto quello che abbiamo dato loro. Che li vorremmo sempre piccoli, per non perdere potere e controllo su di loro. Oppure, al contrario, non accogliamo i loro bisogni di tenerezza e sicurezza, trovandoli fuori luogo per la loro età. Non accettiamo bisogni e desideri inaspettati, insoliti per loro o differenti dagli altri. Abbiamo difficoltà a lasciarli andare oppure li sproniamo per strade per le quali ancora non sono pronti. Li troviamo strani ed estranei, ci disorientano i loro cambiamenti, così come l'idea di quelli che dovremmo affrontare noi stessi. Si stanno separando da noi e noi siamo chiamati a farlo da loro.
Invece spesso tendiamo a fare degli stampi, mettendoci dentro tutte quelle cose che, secondo noi, ad una certa età deve avere ed essere un ragazzino. Uno stampo nel quale, poi, la persona - che è nostro figlio - non ci sta. 

In effetti l'adolescenza è un'età disturbata da grandi cambiamenti - e anche disturbante, spesso, il clima e le relazioni familiari  -  durante la quale vengono fatti gli sforzi psicologici più pazzi, disperati e azzardati per affrontare le tante novità in corso, riguardanti corpo, pensieri, passioni, istinti. Per arrivare a scoprire chi siamo. Una rivoluzione interiore espressa anche dall'instabilità e incoerenza, dal vacillare e ciondolare tra posizioni estreme. Del resto ci vuole tempo prima che si strutturi una personalità adulta. Sensazioni, sentimenti e stati d'animo ingarbugliati che, forse, i genitori tendono a enfatizzare o banalizzare, dimenticando come si sentivano loro, all'età dei figli. Possiamo dire che in adolescenza la normalità (per quanto risulti stretta come parola) è definita da uno stato di disarmonia. Non sempre visibile o costante, perché può anche essere nascosta. Ma spesso espressa da atteggiamenti strambi ed eclatanti. Di seguito alcuni di questi classici adolescenziali (tratti dal libro Distacchi di Judith Viorst, Ed. Frassinelli):

1. Un adolescente normale è così inquieto e distratto da riuscire a farsi male alle ginocchia non giocando a pallone ma cadendo dalla sedia nel mezzo di una lezione di francese.
2. Un adolescente normale ha il sesso nella testa e spesso in mano.
3. Un adolescente normale elenca come obiettivi principali della sua vita: 1) porre fine alla minaccia dell'olocausto nucleare; 2) possedere cinque camicie firmate.
4. Un adolescente normale passa dall'agonia all'estasi e ritorno in meno di trenta secondi.
5. Un adolescente normale può utilizzare cognizioni per meditare su profondi temi filosofici ma può dimenticare regolarmente di vuotare la spazzatura.
6. Un adolescente normale pensa che i propri genitori abbiano sempre torto oppure che non abbiano mai ragione.
7. Un adolescente normale è imbarazzato nel salutare la madre poi però ha bisogno di parlare con lei a cuore aperto.
8. Un adolescente normale imita gli altri, si identifica con i coetanei, desidera, ad esempio, vestirsi come loro ma contemporaneamente cerca la propria identità, vuole essere originale e unico.
9. Un adolescente normale è egocentrico, egoista, calcolatore e allo stesso tempo generoso, idealista e altruista.
10. Un adolescente normale non è un adolescente normale se agisce in modo normale. 

Fonte: http://d.repubblica.it/famiglia/2014/07/11/news/10_stranezze_di_un_adolescente_normale_adolescenza_figli-2208304/?ref=fbpr

giovedì 10 luglio 2014

CHE COSA FATE VOI PER GLI ALTRI?

Ogni uomo deve decidere se camminerà nella luce dell'altruismo creativo o nel buio dell'egoismo distruttivo. 
Questa è la decisione. 
La più insistente ed urgente domanda della vita è: 
"Che cosa fate voi per gli altri?".

Martin Luther King 

venerdì 4 luglio 2014

IL CUORE COMODO E AVARO

Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. 
Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore, non palpita l’entusiasmo di fare il bene. 
Anche i credenti corrono questo rischio, certo e permanente. 
Molti vi cadono e si trasformano in persone risentite, scontente, senza vita.

Papa Francesco