sabato 1 settembre 2012

LIBERTà O SCHIAVITù?


La pornografia e la pornocinematografia hanno inondato il mondo. 
I risultati li vediamo: divorzio, aborto, violenza, mafia, droga, libertinaggio sfacciato, bestemmia e turpiloquio anche alla TV.
In nome della libertà si arriva a farsi schiavi delle proprie passioni.
Ecco un esempio di un caso che da un'idea di ciò che succede attorno a noi:
Lui il «padrone» e lei la «schiava». Legati da un contratto di schiavitù stipulato dopo un anno di conoscenza e che obbligava lei, di dieci anni più piccola, a esaudire i desideri del suo padrone. Una storia iniziata quando i due padovani (lei commessa, lui lavoratore saltuario ma anche gestore di locali) si sono conosciuti. E subito hanno unito la loro passione per il gioco erotico. Passione che hanno messo per iscritto in dieci punti sotto l’intestazione di un «contratto di schiavitù consensuale e a tempo indeterminato». In poche parole lei era soggetta a qualsiasi volontà di quello che soli due anni dopo, nel 2006, sarebbe diventato prima suo marito e in seguito padre di suo figlio. Tanti altri contratti di questo tipo esistono, anche se formalizzati su carta.

(Tratto da http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/28-agosto-2012/maltratta-moglie-dieci-anni-ma-c-contratto-schiavitu-2111598987873.shtml#.UD3IjGnyYjg.facebook)

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