Prima
di sposarsi il 29 gennaio 1958, l'attore PaulNewman (26 gennaio 1925 – 26 settembre 2008) scrisse una lettera alla
sua futura moglie, Joanne Woodward, anche lei attrice, delineando un "decalogo" per
costruire un matrimonio solido e duraturo:
"La
felicità nel matrimonio non è qualcosa che accade per caso. Un buon
matrimonio va costruito, passo dopo passo. Nell'arte del matrimonio, le
piccole cose sono in realtà le più grandi. Non si è mai troppo vecchi
per tenersi per mano. Bisogna ricordarsi di dire 'Ti amo' almeno una
volta al giorno. Mai andare a letto arrabbiati. Non bisogna mai dare
nulla per scontato: il corteggiamento non deve finire con la luna di
miele, ma continuare per tutta la vita. Un matrimonio felice è avere
obiettivi comuni e affrontare il mondo insieme, fianco a fianco.
È
creare un cerchio di amore che abbraccia tutta la famiglia. È fare
gesti per l'altro, non come sacrificio, ma con gioia. È dire parole di
apprezzamento e mostrare gratitudine in modi sinceri e ponderati.
Non
è aspettarsi che il marito sia l'uomo perfetto o che la moglie sia la
compagna ideale. Non si cerca la perfezione, ma si coltivano
flessibilità, pazienza, comprensione e senso dell'umorismo. È avere la
capacità di perdonare e dimenticare. È una ricerca comune del buono e
del bello. Significa stabilire una relazione dove l’indipendenza è
equilibrata, la dipendenza è reciproca e l’impegno è condiviso. Non si
tratta solo di sposare la persona giusta, ma di essere il partner
giusto."
Con affetto,
Paul
Joanne
Woodward vinse l'Oscar per il film "Le tre facce di Eva" (1957),
diretto da Nunnally Johnson, prima del matrimonio con Paul Newman.

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