sabato 3 maggio 2025

ALCUNE REGOLE DI VITA

 Alcune regole di vita da imprimere nella mente.
 
1. Avrai sempre problemi. Impara a goderti la vita mentre li risolvi. 
2. Le persone non decidono il loro futuro, decidono le loro abitudini, e le loro abitudini determinano il loro futuro. 
3. Nella vita puoi controllare solo due cose: il tuo impegno e il tuo atteggiamento. 
4. Non chiederti come iniziare. Inizia, e poi chiediti come migliorare. 
5. La felicità dipende meno dal piacere e più dal trovare un senso nella vita. 
6. La vita diventa più difficile quando ti aspetti troppo dagli altri e poco da te stesso. 
7. La vita diventa più semplice quando pretendi molto da te stesso e poco dagli altri. Poni standard elevati, ma mantieni basse aspettative. 
8. La metà dei tuoi problemi esiste solo nella tua testa: a volte ingigantisci cose che in realtà sono piccole. 
9. Non cercare scorciatoie o segreti: quello che ti serve è la costanza. 
10. Non permettere a tre cose di controllare la tua vita: le persone, i soldi e il passato. 
11. Ogni sfida, persino una tragedia, nasconde un’opportunità. Se impari a cercarla, puoi trasformare una situazione negativa in qualcosa di positivo o, almeno, trarne qualcosa di utile. 
12. Sii grato ogni giorno, perché anche quando pensi di non avere nulla per cui ringraziare, la tua vita “normale” potrebbe essere il sogno di qualcun altro. 

Autore ignoto

 

OTTIMA RIFLESSIONE

 

Quando l’uccello è vivo,
si nutre di formiche.
Quando muore,
sono le formiche a nutrirsi di lui.
Il tempo e le circostanze
cambiano senza preavviso,
ricordandoci che nulla è eterno.
Non ferire né disprezzare nessuno,
perché oggi puoi essere forte,
ma il tempo sarà sempre più forte di te.
Un albero può dare vita a mille fiammiferi,
ma basta un solo fiammifero
per bruciare mille alberi.
Per questo, scegli la bontà,
fai del bene senza guardare a chi.


AVEVA SOLO 12 ANNI ED ERA PAKISTANO

 

30 anni fa, il 16 aprile 1995, viene ucciso, a soli 12 anni un bambino pakistano: Iqbal Masih.
 
Ma perché uccidere un bambino? Perché Iqbal è molto di più di un ragazzino: operaio prima, sindacalista e attivista poi, è diventato un simbolo della lotta contro il lavoro infantile.
 
Iqbal lavora da quando aveva soli 4 anni in una fabbrica di mattoni e, per ripagare un debito familiare, è stato ceduto a un fabbricante di tappeti per soli 12 dollari. Picchiato, sgridato e incatenato al suo telaio, Iqbal lavora per più di dodici ore al giorno. Era uno dei tanti bambini che tessono tappeti in Pakistan; le loro piccole mani sono abili e veloci, i loro salari ridicoli.
Inoltre i bambini sono più facili da controllare e troppo deboli per ribellarsi.
 
Nel 1992 Iqbal riesce però a uscire di nascosto dalla fabbrica e partecipa insieme ad altri bambini a una manifestazione del Bonded Labour Liberation Front (BLLF). Ritornato nella manifattura, si rifiuta di continuare a lavorare nonostante le percosse.
 
Il padrone del ragazzo decide di disfarsene accusandolo di aver aumentato il suo debito a causa di supposti errori di lavorazione, costringendo la famiglia di Iqbal ad abbandonare il villaggio. Finalmente libero, Iqbal viene ospitato in un ostello dalla BLLF e ha l'occasione di ricominciare a studiare.
 
Dal 1993 comincia a viaggiare e a partecipare a conferenze internazionali, sensibilizzando l'opinione pubblica sui diritti negati dei bambini lavoratori pakistani contribuendo al dibattito sulla schiavitù mondiale e sui diritti internazionali dell'infanzia. E' l'inizio della piccola rivoluzione di Iqbal, che riesce a colpire il mondo intero con la sua storia e le sue parole.
 
"Non ho più paura di lui - dice riferendosi al suo ex padrone - è lui che ha paura di me, di noi, della nostra ribellione. Da grande voglio diventare avvocato e lottare perché i bambini non lavorino troppo".
 
Nel frattempo, sia per la pressione internazionale che per l'attivismo locale, le autorità pakistane hanno iniziato a prendere i primi provvedimenti, tra cui la chiusura di decine di fabbriche di tappeti e l'attivismo di Iqbal, con la sua potenza, è chiaramente diventato un problema.
 
Le testimonianze circa gli avvenimenti dell'ultima giornata della sua vita, il 16 aprile 1995 (giorno di Pasqua), sono in buona parte imprecise e contraddittorie. Iqbal è in bicicletta con due cugini quando un lavoratore agricolo, a seguito di una breve lite, esplode alcuni colpi di pistola che feriscono uno dei ragazzi e uccidono Iqbal. Per la BLLF però non ci sono dubbi e accusa subito dell'accaduto la "mafia dei tappeti". 
 
A distanza di tempo permangono diversi dubbi sull'accaduto e mentre i suoi assassini sono liberi, il giornalista che ne ha raccontato la storia e' stato accusato di un grave reato: "Danneggia il commercio estero della nazione".
 
A seguito della sua morte, il tema del lavoro minorile, in special modo nell'industria pakistana dei tappeti, ha ricevuto ancora maggior attenzione, rendendo Iqbal un vero e proprio simbolo di tale causa.

«Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite.»

LA RESILIENZA DEL SECONDOGENITO

E' proprio vero che quando nasce un nuovo bambino l'amore si moltiplica.


Un attimo prima pensi, riuscirò ad amarli allo stesso modo?
Poi lo guardi per la prima volta negli occhi e, con un suono simile allo scoppiettio dei popcorn, il tuo cuore diventa più grande.. 'POP!'

Ma non si può dire che l'esperienza del primogenito e del secondogenito siano uguali, anzi...

Le differenze iniziano ancor prima di nascere, 
NELLA PANCIA DELLA MAMMA:

Il primo vive la gravidanza in un limbo ovattato, al massimo sente la voce del papà che lo chiama dolcemente e le sinfonie di Mozart, la mamma non alza pesi e si riposa il più possibile.

Il secondo vive in una specie di ambiente schizofrenico in cui si passa dal silenzio assoluto a urla improvvise e stridule "che cosa stai facendooo, adesso rimetti tutto apposto sennò niente cartoniii!!"
Per tutti i nove mesi sente la presenza del fratellone, nel senso che la sente proprio addosso, perché ovviamente al secondo giro la mamma non può permettersi di evitare pesi e manco di riposarsi! Quanto alle sinfonie.. più probabile che senta le sigle di Rai Yo-yo. 

IL CORREDINO
Al primo giro il neonato ancor prima di nascere ha un guardaroba da fare invidia a Lapo Elkann, tra camiciole della fortuna, 10 berrettini, 20 paia di scarpine taglia zero, salopette, pagliaccetti, bretelle e papillon (tutta roba completamente inutile ovviamente).

Il secondogenito invece verrà rigorosamente vestito con i vestitini del fratello maggiore. Gli si comprano un paio di tutine nuove giusto per non fare brutta figura in sala parto. E se la maggiore è una sorella.. oh ma chi l'ha detto che il rosa è solo da femmina scusa..

IL BAGNETTO
Con il primo bimbo il bagnetto è un'attività quotidiana imprescindibile. 
"Dai venite a farvi un aperitivo, portate anche il piccolo.."
"Ma sei matto? A quell'ora abbiamo pappa+bagnetto+ninna nanna+lettura libro+coccole+sonnifero!!!"
Sembra che senza il bagnetto, tutto l'equilibrio psicofisico del piccolo ne risentirà e da grande potrebbe fare il serial killer. 

Con il secondo..
"Quando hai detto che è l'aperitivo? Ah ok tanto il bagnetto l'ha già fatto ieri, per un po’ di giorni è a posto"

Non voglio immaginare con il terzo.. spero per loro che sia un inverno abbastanza piovoso.

LE CADUTE
Si sa, ogni bambino prima di imparare a deambulare come si deve prenderà la sua dose di craniate. È la reazione dei genitori che cambia..
Al primo giro.. BOOM!
Parte la procedura d'emergenza: manuale di primo soccorso, messaggino allarmato al gruppo WhatsApp delle mamme, corsa al pronto soccorso in corsia preferenziale con busta di piselli surgelati sulla testa, svegli tutta la notte per controllare che respiri.

Con il secondo... BOOM!
"Niente amore, niente.. bravooo (con battito di mani)"

Ma c'è una cosa su cui i secondogeniti non possono proprio lamentarsi, nascono già con un amico... uno di quegli amici con cui ci si scambiano confidenze, schiaffoni, risate e sventure, uno di quegli amici che sai già che te ne combineranno di tutti i colori, ma su cui sai di poter contare per tutta la vita.

E questo li ripaga di tutto il resto. 

Perché un fratello è per sempre.

Fonte: Guida senza patente

MIO FIGLIO NON OBBEDISCE

“Sono stufa di mio figlio! Non obbedisce, non fa quello che gli dico, sono stufa di ripetere sempre le stesse cose!”
 
Invece di passare al ruolo di vittima, quando tuo figlio non ti obbedisce, prova a chiederti il perché lo fa, perché diventa disobbediente e oppositivo.
Prova a chiederti cosa sta cercando di dirti tuo figlio con quegli atteggiamenti, perché quello è il suo modo di comunicare.
Magari hai dato degli ordini in modo cieco e freddo, magari non hai visto che lui voleva attenzione e considerazione, o anche rispetto, ma la tua fretta di voler fare le cose ti ha reso più insensibile alle sue reali necessità interiori.
Dobbiamo prenderne atto: i figli hanno dei bisogni interiori da soddisfare, i figli ci chiedono alte prestazioni in questi termini e noi non ce ne accorgiamo.
La genitorialità non è fatta di ordini e disposizioni e poi imprecazioni e arrabbiature.
È facile essere genitori così e farsi vittime della presunta cattiveria e disobbedienza dei figli.
Ma prova a modificare il tuo freddo modo di fare, prova a guardare negli occhi tuo figlio, non darlo per scontato, non rendere banale il vostro rapporto che banale non è.
Lui è un essere di luce che ti sta mostrando il tuo lato oscuro e tu sei il tramite che glielo passerà, se non lo rielabori.
Allora, aumenta la tua presenza quando ti relazioni con lui, aumenta l’aspetto dell’affetto e dell’amore anche negli ordini o nella reazione alla sua disobbedienza.
C’è tutto un linguaggio, una comunicazione che sta avvenendo a livello sottile fra te e lui.
Magari a livello sottile glielo stai dando tu l’ordine di disobbedire (per il tuo karma…)
Svegliati e risvegliati alla profondità di quello che sta avvenendo fra voi.
Prova ad essere più amorevole e ad accompagnarlo con dolcezza nella sua crescita, senza giocare al massacro.
Hai un essere umano, non un burattino, tra le mani e stanno avvenendo delle cose a livello sottile che ti perdi, se ti fai vittima...
 
Dal web