“Dov’è tuo fratello?”, la voce del suo sangue grida fino a
me, dice Dio
Questa domanda è rivolta a me, a te, a ciascuno di noi.
Quei
nostri fratelli e sorelle cercavano di uscire da situazioni difficili per
trovare un po’ di serenità e di pace; cercavano un posto migliore per sé e per
le loro famiglie, ma hanno trovato la morte.
Chi è il responsabile di questo
sangue?...Nessuno!
Tutti noi rispondiamo: non sono io, io non c’entro.
Ma Dio
chiede a ciascuno di noi: “Dov’è il sangue di tuo fratello che grida fino a
me?”.
Oggi nessuno si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso
della responsabilità fraterna; siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del
sacerdote e del servitore dell’altare, di cui parla Gesù nella parabile del
Buon Samaritano: guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada e
continuiamo per la nostra strada e ci sentiamo a posto.
La cultura del
benessere ci rende insensibili alle grida degli altri. Ci siamo abituati alla
sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!
“Adamo dove sei?”, “Dov’è tuo fratello?”, sono le domande che Dio pone
all’inizio della storia dell’umanità e che rivolge anche a tutti gli uomini del
nostro tempo, anche a noi.
Papa Francesco a Lampedusa 08/07/2013
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