Dice la mamma al suo bambino:
"Guarda, mio caro, quel piccolo gobbo: com'è buffo!"
Diceva il figlio: "Gobbo, vieni qui che ti tocco la gobba portafortuna!".
E il piccolo gobbo chinava il capo e poi scappava via.
E così ogni giorno, per tanti anni.
Eppure il suo cuore non conosceva l'odio.
Diceva il figlio: "Gobbo, vieni qui che ti tocco la gobba portafortuna!".
E il piccolo gobbo chinava il capo e poi scappava via.
E così ogni giorno, per tanti anni.
Eppure il suo cuore non conosceva l'odio.
Desiderava soltanto essere normale, come gli altri.
Era invece gobbo.
"Gobbo, gobbo..." sentiva di giorno, sognava di notte.
Allora volle dormire, per dimenticare.
S'è avvelenato.
Raoul Follereau
"Gobbo, gobbo..." sentiva di giorno, sognava di notte.
Allora volle dormire, per dimenticare.
S'è avvelenato.
Raoul Follereau
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