PASSA A MIGLIOR VITA
sabato 25 ottobre 2025
sabato 12 luglio 2025
18 REGOLE PER L'USO DEL CELLULARE

Un’iniziativa simpatica che fa riflettere e può essere presa come esempio.
Un docente universitario di Macerata, Emanuele Frontoni, ha deciso di comprare il cellulare alla figlia di dodici anni, ma ad una condizione: tutto è stato subordinato alla firma di un vero e proprio accordo unilaterale.
L’accordo e le regole
A comunicarlo lui stesso, nella sua pagina Facebook. Ecco il contenuto dell’accordo, firmato dal docente e dalla moglie, che consiste in un elenco di regole e osservazioni, ben diciotto.
1. Il telefono appartiene ai tuoi genitori. L’ abbiamo acquistato noi. Te lo stiamo prestando.
2. Saremo sempre a conoscenza della password.
3. Se suona, rispondi. È un telefono. Di’ «pronto», rispondi educatamente. Non ignorare mai una telefonate se sullo schermo c’è scritto «mamma» o «babbo». Mai.4. Consegna il telefono ad uno dei tuoi genitori ogni sera alle nove e mezza se il giorno dopo c’è scuola, alle dieci se è festa. Rimarrà spento per tutta la notte e potrai riaverlo il mattino dopo alle 7.30. Se non è un orario appropriato per chiamare qualcuno al telefono fisso, non è ora di chiamare al cellulare né di inviare messaggi. Ascolta il tuo istinto e rispetta le altre famiglie come noi desideriamo essere rispettati.
5. Il telefono non viene a scuola. Parla con i tuoi amici di persona. È importante. [Gite scolastiche e attività extrascolastiche verranno considerate di volta in volta].
6. Se finisce in acqua, cade per terra o svanisce come per magia, sarai responsabile per i costi di riparazione o sostituzione. Chiedici un prestito, lavora come baby-sitter, usa i tuoi risparmi. Succederà, tieniti pronta.
7. Non usare la tecnologia per mentire, imbrogliare, deludere un altro essere umano. Non partecipare a conversazioni che possono ferire qualcuno. Comportati da amico o stai lontano dai conflitti.
8. Non dire o scrivere nulla con questo dispositivo che non diresti in faccia al tuo interlocutore.
9. Non dire o scrivere nulla che non diresti ad alta voce all’altra persona se i suoi genitori fossero nella stanza. Impara a censurarti.10. Niente porno. Cerca in rete solo informazioni che potresti tranquillamente condividere con me. Se hai domande a proposito di qualunque argomento, chiedi ad una persona – preferibilmente a me o a tuo padre.
11. Spegnilo, disattiva la suoneria, mettilo via. Specialmente al ristorante, al cinema, o quando stai parlando con un altro essere umano. Sei una persona educata. Non lasciare che l’iPhone ti cambi.
12. Non inviare o ricevere foto delle tue parti intime o di quelle di chiunque altro. Non ridere. Prima o poi sarai tentato di farlo, nonostante tu sia una persona molto intelligente. Si tratta di un comportamento rischioso che può rovinare la tua vita di adolescente/giovane/adulto. È sempre una cattiva idea. Il web è infinitamente più grande e potente di te. Una volta compromessa la tua reputazione, non potrai più tornare indietro.
13. Non fare migliaia di foto e video. Non c’è bisogno di documentare ogni cosa. Vivi le tue esperienze. Saranno immagazzinate nella tua memoria, per sempre.
14. Lascialo a casa ogni tanto, e stai tranquilla. Non è un essere vivente né un’estensione del tuo corpo. Impara a vivere senza. Sii più grande e più forte della paura di non averlo con te.
15. Scegli musica, nuova o classica, diversa da quella che ascoltano tutti i tuoi coetanei. La tua generazione ha accesso alla musica come mai prima d’ora. Approfitta di questa opportunità. Espandi i tuoi orizzonti.16. Scegli giochi istruttivi, di tanto in tanto.
17. Tieni gli occhi bene aperti. Guarda il mondo che ti circonda. Affacciati alla finestra. Ascolta gli uccelli. Fai una passeggiata. Fatti dei nuovi amici. Cerca altrove che su un motore di ricerca.
18. Infrangerai le regole. Ti confischeremo il telefono. Ci metteremo tranquilli e ne parleremo. Ricominceremo. Impareremo insieme. Noi stiamo dalla tua parte. Facciamo parte della stessa strada. Molte delle questioni elencate qui sopra si applicano non solo al telefono cellulare, ma alla vita in generale. Stai crescendo in un mondo che cambia ad una velocità incredibile. Le novità sono sempre eccitanti. Cerca la semplicità ogni volta che puoi. Fidati della tua mente e del tuo cuore più che di qualunque macchina.
Ti vogliamo bene! Mamma e Babbo.
lunedì 26 maggio 2025
GRETA THUNBERG
Nata a Stoccolma il 3 gennaio 2003, Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg vanta una madre cantante d’opera e un padre attore, ma anche una lontana parentela con Svante Arrhenius, studioso dell’effetto serra e Premio Nobel nel 1903.1
A soli 15 anni, dopo un’estate caratterizzata da caldo record, siccità e incendi boschivi, Greta prende definitivamente coscienza dell’emergenza ambientale in cui versa il Pianeta e decide che non può più aspettare che “i grandi” facciano qualcosa. Così il 20 agosto 2018, anziché recarsi a scuola, si presenta davanti al Riksdag, la sede del Parlamento svedese, con un cartello dal messaggio chiaro e forte: Skolstrejk för klimatet, “sciopero scolastico per il pianeta”.
La sua assenza scolastica dura fino al 9 settembre dello stesso anno, in occasione delle elezioni politiche, con la richiesta al governo di adottare serie misure contro il global warming e le emissioni di anidride carbonica.
Negli anni, Greta Thunberg ha continuato a portare avanti il suo messaggio attraverso discorsi, interviste e partecipazione a eventi internazionali, affinché ogni singolo individuo si rendesse conto di avere un impatto globale attraverso la passione, la determinazione e la consapevolezza dell’importanza di un problema come il cambiamento climatico. Ha spinto così la collettività verso azioni immediate per affrontare concretamente il cambiamento climatico e ha criticato duramente le politiche di diversi paesi.
Per diminuire l'impronta ecologica della sua famiglia ha insistito perché i suoi congiunti diventassero vegani,come lo è diventata lei. È autrice, insieme alla sua famiglia, del libro La nostra casa è in fiamme, in cui viene raccontata la sua vita con alcuni aneddoti della sua famiglia.
Anche in seguito alle elezioni, Greta ha continuato a manifestare ogni venerdì, lanciando così il movimento studentesco internazionale Fridays for Future. Ha partecipato alla manifestazione Rise for Climate davanti al Parlamento Europeo a Bruxelles e ha parlato alla manifestazione organizzata da Extinction Rebellion a Londra (31 ottobre 2018). Il suo sciopero del venerdì ha attirato l'attenzione dei media in diverse nazioni e manifestazioni simili sono state organizzate in altri paesi, tra cui i Paesi Bassi, l'Italia, la Germania, la Finlandia, la Danimarca e l'Australia. In Australia migliaia di studenti sono stati ispirati da lei ad intraprendere lo sciopero del venerdì, ignorando l'appello del loro primo ministro Scott Morrison, che ha dichiarato al Parlamento «ciò che vogliamo è l'apprendimento nelle scuole e meno attivismo».
Il 4 dicembre 2018 Greta ha parlato alla COP24, vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutosi a Katowice, in Polonia. Greta ha spiegato così la gravità del problema:
In occasione dell'ultima giornata ufficiale di lavori, il 14 dicembre, ha dichiarato dalla tribuna della COP24, parlando ai leader mondiali riuniti con parole durissime:
Il 25 gennaio 2019 è intervenuta con un discorso molto duro al Forum economico mondiale di Davos, volto a far comprendere il panico che si dovrebbe provare di fronte ai cambiamenti climatici. Nei mesi successivi è intervenuta in altre manifestazioni in diverse città europee, alcune delle quali hanno avuto una certa attenzione mediatica, come quella a Bruxelles del 21 febbraio o quella di Amburgo del 1º marzo.[23]
Il 15 marzo 2019 si è tenuto lo sciopero mondiale per il futuro, al quale hanno partecipato moltissimi studenti in 1700 città in oltre 100 paesi del mondo (un milione solo in Italia); Greta è intervenuta nella manifestazione organizzata a Stoccolma, ricordando come sia necessario che i politici agiscano, dando ascolto ai moniti degli scienziati sul clima. Tra le risposte alla manifestazione c'è stata quella della Commissione europea, che ha affermato di ascoltare la richiesta dei giovani e di stare agendo in quella direzione.[27]
Il 16 aprile 2019 ha parlato alla commissione Ambiente del Parlamento europeo, invitando i politici europei a prendere decisioni nette e rapide per contrastare il cambiamento climatico, seguendo quanto affermato dagli scienziati; in particolare, guardando alle imminenti elezioni europee, ha invitato i giovani ad andare alle urne e i politici ad ascoltare l'appello per il clima di tanti ragazzi che non potranno votare. Il giorno dopo ha partecipato all'udienza generale di Papa Francesco in piazza San Pietro a Roma, a seguito della quale ha avuto un breve scambio di battute con il pontefice.
Tra il 14 e il 28 agosto 2019 ha attraversato l'oceano Atlantico da Plymouth a New York (dove è stata accolta da attivisti locali come Alexandria Villaseñor e Xiye Bastida) a bordo dello yacht a vela Malizia II, provvisto di pannelli solari e turbine subacquee. Il viaggio è stato annunciato come una traversata atlantica carbon neutral, per dimostrare l'importanza della riduzione delle emissioni sostenuta da Thunberg. Scopo del viaggio è stata la partecipazione al Vertice delle Nazioni Unite sull'azione per il clima di New York e alla conferenza sul cambiamento climatico COP 25 a Santiago del Cile. Il 20 settembre ha guidato a New York lo sciopero mondiale per il clima, mentre il giorno successivo ha parlato al Palazzo di vetro al Vertice dei giovani per il clima. Il 23 settembre ha parlato all'apertura del Climate Action Summit a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, cui partecipavano diverse decine di capi di stato e di governo, usando parole assai dure contro la loro inazione:
Ha presenziato, assieme a Vanessa Nakate, alla conferenza Youth4Climate tenutasi a Milano dal 28 al 30 settembre 2021. In tale frangente, l'attivista ha criticato nuovamente l'approccio non pragmatico, dato dalla politica, all'emergenza climatica.
Il 17 gennaio 2023 l'attivista è stata fermata dalla polizia di Aquisgrana durante le proteste dei manifestanti ambientalisti contro l’espansione della miniera di carbone di Garzweiler, presso Lüzerath, nello stato tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia; dopo essere stata identificata è stata immediatamente rilasciata, potendo così recarsi a Davos, in Svizzera, per partecipare insieme ad altre attiviste a una manifestazione contro il World Economic Forum Il 17 ottobre 2023 è stata arrestata a Londra, in Inghilterra, per una protesta contro i giganti del petrolio. Il 6 aprile 2024 viene arrestata nuovamente nei Paesi Bassi.
Quando avevo circa otto anni, ho sentito parlare per la prima volta di qualcosa chiamato cambiamento climatico o riscaldamento globale. Apparentemente, era qualcosa che gli umani avevano creato con il nostro modo di vivere. Mi è stato detto di spegnere le luci per risparmiare energia e di riciclare la carta per risparmiare risorse.
Nel 2078 festeggerò il mio 75esimo compleanno. Se avrò dei bambini forse passeranno quel giorno con me. Forse mi chiederanno di voi. Forse mi chiederanno perché non avete fatto niente, quando c’era ancora tempo per agire. Dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, eppure state rubando il loro futuro proprio davanti ai loro occhi. Finché non vi concentrerete su cosa deve essere fatto, anziché su cosa sia politicamente possibile, non c’è alcuna speranza.
Non abbiamo un pianeta B. Non abbiamo un pianeta bla – bla bla bla… Non parliamo di un costoso gesticolare di correttezza politica green e accarezza-cuccioli o bla bla bla… Ripartiamo col Recovery bla bla bla… Economia green bla bla bla… Zero netto al 2050 bla bla bla… Zero netto bla bla bla…Impatto zero bla bla bla… Sono queste le cose che sentiamo dalle bocche dei nostri presunti “leader”. Parole, tante parole, tutte ad effetto, ma che finora hanno portato a zero fatti. Annegano i nostri sogni e speranze nel loro oceano di parole e promesse vuote. Certo, occorre ingaggiare un dialogo, ma siamo ormai a trent’anni di bla bla bla, e a cosa è servito?
È chiaro a tutti che la Cop26 è un fallimento. Dovrebbe essere ovvio che non possiamo risolvere una crisi con gli stessi metodi che l’hanno provocata. Le persone al potere possono continuare a vivere nella loro bolla piena di fantasie, come la possibilità di una crescita infinita su un pianeta finito e una soluzione tecnologica che apparirà improvvisamente dal nulla e cancellerà immediatamente tutte queste crisi. Tutto questo mentre il mondo sta letteralmente bruciando, va a fuoco, e mentre le persone che vivono in prima linea stanno subendo gli effetti della crisi climatica.
Fonti: Wikipedia; Accendi Coop
domenica 25 maggio 2025
Severn Suzuki, la bambina che zittì il mondo per sei minuti (ma nulla cambiò)
È il 1992 e a Rio De Janeiro si sta svolgendo il Summit della Terra organizzato dall’ONU. Si tratta di un evento cruciale in quanto è il primo nel suo genere a portare all’attenzione dei principali leader mondiali la protezione dell’ambiente.
Alla conferenza partecipano 108 capi di Stato o di Governo, 2.400 rappresentanti di organizzazioni non governative e lei: Severn Cullis-Suzuki, 12 anni, ancora oggi ricordata come “la bambina che zittì il mondo per 6 minuti”.
Rileggendo il suo messaggio non potrai fare a meno di notare alcune somiglianze con il discorso che Greta Thunberg ha tenuto durante la Conferenza delle Nazioni Unite COP24.
Severn all'età di 9 anni, mentre frequentava la scuola elementare Lord Tennyson, fondò l'Environmental Children's Organization (ECO), un gruppo di bambini interessato a sensibilizzare i propri coetanei verso le problematiche ambientali. Nel 1992, all'età di 12 anni, Cullis-Suzuki raccolse fondi sufficienti per partecipare al Vertice della Terra a Rio de Janeiro. Nel 1993 fu insignita del Global 500 Roll of Honour dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente. Nello stesso anno ha pubblicato un libro per famiglie, Tell the World, riguardante la salvaguardia ambientale. Oggi è una scrittrice, attivista e conduttrice televisiva sempre molto impegnata sul fronte ambientale.
Il discorso di Severn Suzuki all’ONU: la reprimenda dell’allora 12enne.
“Salve, sono Severn Suzuki e parlo a nome di ECO, l’Organizzazione dei Bambini per l’Ambiente. Siamo un gruppo di ragazzi di 12 e 13 anni che cerca di fare la differenza; Vanessa Suttie, Morgan Geisler, Michelle Quaigg e la sottoscritta. Abbiamo raccolto tutti i soldi per venire in questo posto lontano 5000 miglia, per dire alle Nazioni Unite che dovete cambiare il vostro modo di agire.
Venendo a parlare qui oggi non ho un’agenda nascosta, sto lottando per il mio futuro. Perdere il mio futuro non è come perdere un’elezione o qualche punto sul mercato azionario. Sono qui per parlare a nome di tutte le generazioni future. Sono qui per parlare a nome dei bambini che stanno morendo di fame in tutto il Pianeta e le cui grida restano inascoltate. Sono qui per parlare a nome del numero infinito di animali che stanno morendo nel Pianeta, perché non hanno alcun posto dove andare.
Ho paura di andare fuori al sole ora, a causa dei buchi nell’ozono. Ho paura di respirare l’aria, perché non so quali sostante chimiche contiene. Ero solita andare a pesca a Vancouver, la mia casa, con mio papà, fino a quando pochi anni fa abbiamo trovato un pesce pieno di tumori. E ora sentiamo di animali e piante andare verso l’estinzione, ogni giorno, sparendo per sempre. Nella mia vita ho sognato di vedere grandi mandrie di animali selvatici, giungle e foreste pluviali piene di uccelli e farfalle, ma ora mi chiedo se i miei figli potranno mai vedere tutto ciò.
Vi siete mai preoccupati di queste cose quando avevate la mia età? Tutto questo sta accadendo sotto ai nostri occhi, e tuttavia agiamo come se avessimo a disposizione tutto il tempo che vogliamo e tutte le soluzioni.
Sono solo una bambina e non ho tutte le soluzioni, ma voglio che realizziate che non le avete nemmeno voi.
Voi non sapete come riparare i buchi nello strato di ozono.
Non sapete come riportare indietro i salmoni in un fiume inquinato.
Non sapete come far tornare una specie animale estinta. E non potete restituirci le foreste che una volta crescevano là dove ora c’è il deserto.
Se non sapete come sistemare tutto ciò, smettete di distruggerlo.
Qui potete essere presenti in qualità di delegati dei vostri governi, gente d’affari, amministratori di organizzazioni, giornalisti o politici, ma in verità siete madri e padri, fratelli e sorelle, zie e zii, e tutti voi siete anche figli di qualcuno.
Sono solo una bambina, tuttavia so che siamo parte di una famiglia che conta 5 miliardi di persone; per la verità, 30 milioni di specie. E nessun governo o confine potrà cambiare ciò.
Sono solo una bambina, tuttavia so che siamo tutti coinvolti in questo e dovremmo agire come un solo mondo verso un unico obiettivo.
La mia rabbia non mi acceca e la mia paura non mi fa temere di dire al mondo come mi sento.
Nel mio Paese produciamo così tanti rifiuti; compriamo e buttiamo, compriamo e buttiamo, compriamo e buttiamo e tuttavia i Paesi del nord non condividono con quelli che hanno bisogno. Anche quando abbiamo più del necessario, siamo spaventati dal condividere, siamo spaventati dal lasciare un po’ della nostra ricchezza. In Canada viviamo una vita privilegiata, ricca di cibo, acqua e ripari. Abbiamo orologi, biciclette, computer e televisori e la lista potrebbe andare avanti per due giorni. Due giorni fa qui in Brasile siamo rimasti scioccati quando abbiamo passato un po’ di tempo con alcuni bambini che vivono per strada. Questo è ciò che ci ha detto un bambino: “Vorrei essere ricco e se lo fossi darei a tutti i bambini di strada cibo, vestiti, medicine, una casa, amore e affetto”. Se un bambino di strada che non ha niente è disposto a condividere, perché noi che abbiamo tutto siamo ancora così avidi? Non riesco a smettere di pensare che quei bambini hanno la mia stessa età, che il posto dove nasci fa un’enorme differenza, che io avrei potuto essere una di quei bambini che abitano nelle favelas di Rio. Potrei essere una bambina che muore di fame in Somalia, o una vittima di guerra in Medio Oriente, o una mendicante in India.
Sono solo una bambina, tuttavia so che se tutti i soldi spesi in guerre fossero spesi per cercare risposte ambientali, fermare la povertà e siglare accordi, che posto magnifico sarebbe questa Terra!
A scuola, fin dall’asilo, ci insegnate come comportarci nel mondo. Ci insegnate a non litigare con gli altri, risolvere i problemi, rispettare gli altri, rimettere a posto il nostro casino, non ferire altre creature, condividere e non essere avari. Allora perché voi fate le cose che dite a noi di non fare?
Non dimenticate perché state partecipando a queste conferenze, per chi le state facendo. Noi siamo i vostri figli. Voi state decidendo in che tipo di mondo noi stiamo crescendo. I genitori dovrebbero poter consolare i propri figli dicendo che tutto andrà a posto, che non è la fine del mondo e che stanno facendo il meglio che possono. Ma non penso che voi lo possiate ancora dire. Siamo davvero nella vostra lista delle priorità?
Mio padre mi dice sempre: “Sei quello che fai, non quello che dici”. Bene, quello che voi state facendo mi fa piangere la notte. Continuate a dire che ci amate. Ma vi sfido, per favore, a far in modo che le vostre azioni riflettano le vostre parole. Grazie.”
FRANCA VIOLA
LA FELICITà NEL MATRIMONIO
sabato 3 maggio 2025
ALCUNE REGOLE DI VITA
OTTIMA RIFLESSIONE
AVEVA SOLO 12 ANNI ED ERA PAKISTANO
LA RESILIENZA DEL SECONDOGENITO
E' proprio vero che quando nasce un nuovo bambino l'amore si moltiplica.
MIO FIGLIO NON OBBEDISCE
domenica 23 marzo 2025
DA INCORNICIARE.. e rileggere ogni tanto per se stessi e per i propri figli…
Il talento per me non esiste, bisogna guadagnarselo. Puoi avere capacità leggermente migliori, ma solamente se lavori andrai più in alto.
Io esco dal campo distrutto, ma carico a mille e orgoglioso grazie alle lezioni che ho imparato dai maestri.
Ho un senso del dovere molto forte, che mi hanno insegnato i genitori. Mamma cameriera e papà cuoco in un rifugio, entrambi hanno fondato il loro mestiere sulla disciplina ferrea e mi hanno educato a portare a termine con impegno e onestà ciò che inizio. Costi quel che costi.
Un insegnante
Mentre stava davanti alla sua classe di quinta elementare il primo giorno di scuola, disse ai bambini una bugia. Come la maggior parte degli insegnanti, guardò i suoi studenti e disse che li amava tutti allo stesso modo. Tuttavia, ciò era impossibile, perché lì, in prima fila, curvo sul suo banco, c’era un bambino di nome Teddy Stoddard.
I bambini amati diventano adulti capaci di amare.
lunedì 16 ottobre 2023
QUANDO I GENITORI INVECCHIANO...
quando eri bambino...



