mercoledì 31 ottobre 2012

UNA LACRIMA DI TROPPO E UNA CAREZZA DI MENO


Se la morte mi spaventa ancora un po’, è perché sono come Don Chisciotte e vorrei che 
ciascuno potesse essere se stesso per poter poi morire in pace. 
Quello che mi atterrisce è di sparire da un momento all’altro, improvvisamente, senza essere 
riuscita a sapere chi era veramente la Magnani o, meglio, chi era la piccola Anna. 
Ma lo so chi era.
Una piccola bugiarda che viveva nel sogno per non dover affrontare la realtà.

Senza madre, senza padre, mi sono trasformata in formica.

Ho recitato la parte dell’aggressiva, ma non lo ero. Di qui le mie collere.

Ho recitato la parte della pavida quando ero invece un leone. Di qui le mie collere.

Ho recitato la parte della coraggiosa quando invece ero un agnello. Di qui, ancora, le mie 
collere.

Povera pazza!

Se oggi dovessi morire, sappiate che muoio ricca perché ho capito tutto questo.

Sappiate che le mie collere erano solo rivolte contro di me.

Ho anche capito che non ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una 
lacrima di troppo e una carezza di meno.

Per tutta la vita ho urlato con tutta me stessa per quella lacrima, ho implorato quella carezza.

Se oggi dovessi morire, sappiate che ci ho rinunciato.

Ma mi ci sono voluti tanti anni, tanti errori. Ho lavorato molto per prepararmi.

Ho lottato, ho urlato alla vita, e oggi posso sorridere alla morte.

Non mi inchinerò all’ultimo momento davanti a un Crocifisso. Lo guarderò come un altro me 
stesso che è morto solo perché un giorno su questa terra nessuno possa più mentire.


Anna Magnani

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