martedì 24 dicembre 2013
BUON NATALE
A chi aspetta ancora di essere felice,
ma non ha neppure idea di cosa possa renderlo felice.
A chi si guarda ancora indietro
a ricordare i momenti felici.
A chi ha capito che la felicità
si trova solo guardando in avanti.
A chi ha sacrificato troppo spesso la sua felicità
per quella delle persone che amava.
A chi si accontenterebbe anche di un po' di serenità,
ma non trova neanche quella.
A chi un tempo è stato felice,
ma è durata troppo poco.
A chi è stato felice
e poi l'ha pagata cara.
A chi pensava che in due fosse più facile essere felici,
poi invece tutto si complica.
A chi ha imparato a star bene da solo
e ha capito che la felicità comincia proprio da lì.
A chi ha capito che la felicità
è solo un'eccezione e non la regola.
Buon Natale a chi ha capito
che non si può vivere sempre felici,
ma bisogna sempre esser felici di vivere.
A. Curnetta
ma non ha neppure idea di cosa possa renderlo felice.
A chi si guarda ancora indietro
a ricordare i momenti felici.
A chi ha capito che la felicità
si trova solo guardando in avanti.
A chi ha sacrificato troppo spesso la sua felicità
per quella delle persone che amava.
A chi si accontenterebbe anche di un po' di serenità,
ma non trova neanche quella.
A chi un tempo è stato felice,
ma è durata troppo poco.
A chi è stato felice
e poi l'ha pagata cara.
A chi pensava che in due fosse più facile essere felici,
poi invece tutto si complica.
A chi ha imparato a star bene da solo
e ha capito che la felicità comincia proprio da lì.
A chi ha capito che la felicità
è solo un'eccezione e non la regola.
Buon Natale a chi ha capito
che non si può vivere sempre felici,
ma bisogna sempre esser felici di vivere.
A. Curnetta
sabato 21 dicembre 2013
REGALA LA GIOIA
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giovedì 19 dicembre 2013
IL MAGICO NATALE
S’io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.
Gianni Rodari
mercoledì 18 dicembre 2013
NON L'UOMO MA IL DENARO
Quello che comanda oggi non è l'uomo, ma il denaro.
Se qui muore una persona in piazza,
se muoiono i senza tetto,
se in tante parti del mondo non hanno da mangiare:
tutto questo non è notizia,
sono cose che entrano nella norma.
Ma l'abbassamento di dieci punti nelle borse,
quella si che è considerata tragedia.
Papa Francesco
Se qui muore una persona in piazza,
se muoiono i senza tetto,
se in tante parti del mondo non hanno da mangiare:
tutto questo non è notizia,
sono cose che entrano nella norma.
Ma l'abbassamento di dieci punti nelle borse,
quella si che è considerata tragedia.
Papa Francesco
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lunedì 16 dicembre 2013
QUESTO E' IL MIO AUGURIO
Quello che conta non sarà sotto l'albero...
non verrà incartato e non ha prezzo..
Quello che conta lo troverai nell'aria
in un abbraccio, in un semplice sorriso
in uno sguardo o un bacio..
Questo è il mio augurio:
un Natale colmo di cose che contano
che possano arrivare al cuore
ed abbracciare la nostra anima..
non verrà incartato e non ha prezzo..
Quello che conta lo troverai nell'aria
in un abbraccio, in un semplice sorriso
in uno sguardo o un bacio..
Questo è il mio augurio:
un Natale colmo di cose che contano
che possano arrivare al cuore
ed abbracciare la nostra anima..
domenica 15 dicembre 2013
IL VERO PERDONO
Un vero perdono è qualcosa del tutto diverso da un debole "lasciar correre".
Il perdono è esigente e chiede ad entrambi - a chi lo riceve ed a chi lo dona - una presa di posizione che concerne l'intero loro essere.
Benedetto XVI
Il perdono è esigente e chiede ad entrambi - a chi lo riceve ed a chi lo dona - una presa di posizione che concerne l'intero loro essere.
Benedetto XVI
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LA FILOSOFIA DEI GIOCATTOLI
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mercoledì 11 dicembre 2013
lunedì 9 dicembre 2013
NON SAI COSA REGALARE A NATALE?
venerdì 6 dicembre 2013
A 95 ANNI SI SPEGNE NELSON MANDELA
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giovedì 5 dicembre 2013
SOFFERENZA E AMORE
Vicino ad un uomo che soffre
ci dovrebbe essere sempre un uomo che ama.
Giovanni Paolo II
ci dovrebbe essere sempre un uomo che ama.
Giovanni Paolo II
mercoledì 4 dicembre 2013
martedì 3 dicembre 2013
JOSHUA BELL ALLA STAZIONE METRO DI NEW YORK
A volte nella vita ci capitano cose straordinarie
e non ce ne accorgiamo neanche.
COME SI FORMA LA COSCIENZA?
Conoscere le sofferenze
che ci sono nel mondo
è un buon mezzo
per formare
la propria coscienza
che ci sono nel mondo
è un buon mezzo
per formare
la propria coscienza
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sabato 30 novembre 2013
FEDE, AMORE, SPERANZA
La fede, l'amore e la speranza
camminano nella notte:
esse credono l'incredibile,
amano ciò che si sottrae e li abbandona,
sperano contro ogni speranza.
Hans Urs Von Balthasar
camminano nella notte:
esse credono l'incredibile,
amano ciò che si sottrae e li abbandona,
sperano contro ogni speranza.
Hans Urs Von Balthasar
venerdì 29 novembre 2013
QUANDO...
Quando siamo troppo allegri,
in realtà siamo infelici.
Quando parliamo troppo,
in realtà siamo a disagio.
Quando urliamo,
in realtà abbiamo paura.
In realtà,
la realtà non è quasi mai come appare.
Nei silenzi, negli equilibri, nelle "continenze",
si trovano la vera realtà e la vera forza.
Virginia Woolf
IL VERO ASCOLTO
Il vero ascolto è molto raro,
perché sono rare le persone
disponibili a rinunciare
al narcisismo
che le separa dagli altri
e a ricontattare il senso
di unità e di umana grandezza.
perché sono rare le persone
disponibili a rinunciare
al narcisismo
che le separa dagli altri
e a ricontattare il senso
di unità e di umana grandezza.
sabato 23 novembre 2013
LE CATASTROFI NATURALI
Le gravi catastrofi naturali
reclamano un cambio di mentalità
che obbliga ad abbandonare
la logica del puro consumismo
e a promuovere il rispetto della creazione.
Albert Einstein
reclamano un cambio di mentalità
che obbliga ad abbandonare
la logica del puro consumismo
e a promuovere il rispetto della creazione.
Albert Einstein
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giovedì 21 novembre 2013
IL CUORE INDURITO
Nessuna consapevolezza ci aiuterà
se avremo perduto la capacità di essere toccati
dalla sventura di un altro essere umano,
dallo sguardo amichevole di un’altra persona,
dal canto di un uccello,
dal verde dell’erba.
Allora veramente il suo cuore si sarà indurito
a tal punto che la sua "vita" sarà finita.
Erich Fromm
se avremo perduto la capacità di essere toccati
dalla sventura di un altro essere umano,
dallo sguardo amichevole di un’altra persona,
dal canto di un uccello,
dal verde dell’erba.
Allora veramente il suo cuore si sarà indurito
a tal punto che la sua "vita" sarà finita.
Erich Fromm
giovedì 14 novembre 2013
CHE NESSUNA FAMIGLIA
Che nessuna famiglia cominci
per caso
che nessuna famiglia finisca
per mancanza d'amore
che gli sposi siano l'uno
per l'altra
con il corpo e con la mente
e che nessuno al mondo
separi una coppia che sogna.
Che nessuna famiglia si
ripari sotto i ponti
che nessuno si intrometta
nella vita dei due sposi e
nel loro focolare
che nessuno li obblighi
a vivere senza orizzonti
e che vivano del passato nel
presente
in funzione del futuro.
Che la famiglia cominci e
finisca
seguendo la sua strada
e che l'uomo porti sulle
spalle
la grazia di essere padre
che la sposa sia un cielo di
tenerezza
di accoglienza e di calore
e che i figli conoscano la
forza che nasce dall'amore.
Che il marito e la moglie
abbiano la forza
di amare senza misura
e che nessuno si addormenti
senza aver chiesto perdono e
senza averlo dato
che i bambini apprendano al
collo il senso della vita
e che la famiglia celebri la
condivisione
dell'abbraccio e del pane.
Che il marito e la moglie
non si tradiscano
e non tradiscano i figli
che la gelosia non uccida la
certezza
dell'amore tra i due sposi
che nel firmamento la stella
più luminosa
sia la speranza di un cielo
qui adesso e dopo.
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giovedì 7 novembre 2013
TECNOLOGIA E UMANITà
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mercoledì 6 novembre 2013
IL MIRACOLO DELL'AMORE
Una storia che dimostra che la vita inizia già nell'utero.
Una giovane madre era in attesa del secondo figlio.
Quando seppe che era una bambina, insegnò al suo bambino primogenito, che sichiamava Michele, ad appoggiare la testolina sulla sua pancia tonda e cantare insieme a lei una ninna nanna alla sorellina che doveva nascere.
La canzoncina che faceva:"Stella stellina, la notte si avvicina…" piaceva tantissimo al bambino, che la cantava più volte.
Il parto però fu prematuro e complicato. La neonata fu messa in una incubatrice per cure intensive. I genitori trepidanti furono preparati al peggio: la loro bambina aveva pochissime probabilità di sopravvivere.
Il piccolo Michele li supplicava: "Voglio vederla! Devo assolutamente vederla!".
Dopo una settimana, la neonata si aggravò ancor di più. La mamma allora decise di portare Michele nel reparto di terapia intensiva della maternità. Un’infermiera cercò di impedirlo, ma la donna era decisa e accompagnò il bambino vicino al lettino ingombro di fili e tubicini dove la piccola lottava per la vita.
Vicino al lettino della sorellina, Michele istintivamente avvicinò il suo volto a quello della neonata e cominciò a cantare sottovoce: "Stella stellina…".
La neonata reagì immediatamente. Cominciò a respirare serenamente, senz'affanno.
Con le lacrime agli occhi, la mamma disse: "Continua, Michele, continua!".Il bambino continuò. La bambina cominciò a muovere le minuscole braccine. La mamma e il papà piangevano e ridevano nello stesso tempo, mentre l’infermiera incredula fissava la scena a bocca aperta.
Qualche giorno dopo, la piccola entrò in casa in braccio alla mamma, mentre Michele manifestava rumorosamente la sua gioia.
I medici della clinica, imbarazzati, lo definirono con parole difficili.
La mamma e il papà sapevano che era stato semplicemente un miracolo. Il miracolo dell’amore di un fratello per una sorellina tanto attesa.
Bruno Ferrero
Una giovane madre era in attesa del secondo figlio.
Quando seppe che era una bambina, insegnò al suo bambino primogenito, che sichiamava Michele, ad appoggiare la testolina sulla sua pancia tonda e cantare insieme a lei una ninna nanna alla sorellina che doveva nascere.
La canzoncina che faceva:"Stella stellina, la notte si avvicina…" piaceva tantissimo al bambino, che la cantava più volte.
Il parto però fu prematuro e complicato. La neonata fu messa in una incubatrice per cure intensive. I genitori trepidanti furono preparati al peggio: la loro bambina aveva pochissime probabilità di sopravvivere.
Il piccolo Michele li supplicava: "Voglio vederla! Devo assolutamente vederla!".
Dopo una settimana, la neonata si aggravò ancor di più. La mamma allora decise di portare Michele nel reparto di terapia intensiva della maternità. Un’infermiera cercò di impedirlo, ma la donna era decisa e accompagnò il bambino vicino al lettino ingombro di fili e tubicini dove la piccola lottava per la vita.
Vicino al lettino della sorellina, Michele istintivamente avvicinò il suo volto a quello della neonata e cominciò a cantare sottovoce: "Stella stellina…".
La neonata reagì immediatamente. Cominciò a respirare serenamente, senz'affanno.
Con le lacrime agli occhi, la mamma disse: "Continua, Michele, continua!".Il bambino continuò. La bambina cominciò a muovere le minuscole braccine. La mamma e il papà piangevano e ridevano nello stesso tempo, mentre l’infermiera incredula fissava la scena a bocca aperta.
Qualche giorno dopo, la piccola entrò in casa in braccio alla mamma, mentre Michele manifestava rumorosamente la sua gioia.
I medici della clinica, imbarazzati, lo definirono con parole difficili.
La mamma e il papà sapevano che era stato semplicemente un miracolo. Il miracolo dell’amore di un fratello per una sorellina tanto attesa.
Bruno Ferrero
domenica 3 novembre 2013
I TRE SETACCI
Nell'antica Grecia Socrate aveva una grande reputazione di saggezza.
Un giorno venne qualcuno a trovare il grande filosofo, e gli disse:
- Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico?
- Un momento - rispose Socrate - Prima che me lo racconti, vorrei farti un test, quello dei tre setacci.
- I tre setacci?
- Ma sì, - continuò Socrate - Prima di raccontare ogni cosa sugli altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo chiamo il test dei tre setacci. Il primo setaccio è la verità. Hai verificato se quello che mi dirai è vero?
- No... ne ho solo sentito parlare...
- Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono?
- Ah no! Al contrario
- Dunque - continuò Socrate - vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere. Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell'utilità. E' utile che io sappia cosa mi avrebbe fatto questo amico?
- No davvero.
- Allora, - concluse Socrate - quello che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo? Se ciascuno di noi potesse meditare e metter in pratica questo piccolo test... forse il mondo sarebbe migliore.
Un giorno venne qualcuno a trovare il grande filosofo, e gli disse:
- Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico?
- Un momento - rispose Socrate - Prima che me lo racconti, vorrei farti un test, quello dei tre setacci.
- I tre setacci?
- Ma sì, - continuò Socrate - Prima di raccontare ogni cosa sugli altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo chiamo il test dei tre setacci. Il primo setaccio è la verità. Hai verificato se quello che mi dirai è vero?
- No... ne ho solo sentito parlare...
- Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono?
- Ah no! Al contrario
- Dunque - continuò Socrate - vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere. Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell'utilità. E' utile che io sappia cosa mi avrebbe fatto questo amico?
- No davvero.
- Allora, - concluse Socrate - quello che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo? Se ciascuno di noi potesse meditare e metter in pratica questo piccolo test... forse il mondo sarebbe migliore.
giovedì 31 ottobre 2013
LA MORTE NON E' NIENTE
La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per
l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato,
che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre
usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole
cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi,
pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra
vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di
prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori
dai tuoi pensieri e dalla tua mente,
solo perché sono fuori dalla tua
vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la
tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.
Henry Scott Holland
lunedì 14 ottobre 2013
SARO' IN GRADO
Sarò in grado di amare al di sopra di ogni delusione.
A dare anche quando sarò spogliato di tutto.
Ad asciugare lacrime anche quando starò ancora piangendo.
A credere anche quando sarò nel dubbio.
Paulo Coelho
A dare anche quando sarò spogliato di tutto.
Ad asciugare lacrime anche quando starò ancora piangendo.
A credere anche quando sarò nel dubbio.
Paulo Coelho
giovedì 3 ottobre 2013
NON TI AUGURO LA RICCHEZZA
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mercoledì 2 ottobre 2013
SIAMO LA CAUSA DI NOI STESSI

Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi.
Nascendo in questo mondo,
cadiamo nell'illusione dei sensi;
crediamo a ciò che appare.
Ignoriamo che siamo ciechi e sordi.
Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini,
che possiamo modificare il corso degli eventi,
persino lo Zodiaco.
GIORDANO BRUNO
martedì 1 ottobre 2013
IL BENE DEI FIGLI
Il bene dei vostri figli sarà quello che sceglieranno: non sognate per loro i vostri desideri. Basterà che sappiano amare il bene e guardarsi dal male e che abbiano in orrore la menzogna.
Non pretendete dunque di disegnare il loro futuro: siate fieri piuttosto che vadano incontro al domani con slancio, anche quando sembrerà che si dimentichino di voi.
S. Ambrogio
S. Ambrogio
lunedì 30 settembre 2013
IL CAPITALE SPIRITUALE
Nella definizione di Zohar capitale spirituale è la dotazione di sense making e ispirazione che attiva produttività, cooperazione e fertilità economica degli individui.
Il deterioramento del capitale spirituale è a mio avviso responsabile dell’accorciamento degli orizzonti, della perdita di speranza che porta cittadini, imprese dell’economia reale e finanziaria a
virare su azzardo e speculazione piuttosto che su investimento di lungo periodo minando alla radice tutti gli elementi che contribuiscono al senso e significato della vita.
L. Becchetti
martedì 17 settembre 2013
ANCHE GLI ANIMALI PIANGONO

Soccorso e trasferito in un altro ambiente, lontano dalla mamma, il cucciolo di elefante ha cominciato a piangere. Si è calmato solo dopo cinque ore.
GUERRA
Guerra è dapprima la speranza che dopo si stia meglio;
poi l'attesa che l'altro stia peggio;
poi la soddisfazione che anche l'altro non stia meglio;
ed alla fine la sorpresa che tutti e due stanno peggio.
Karl Kraus
poi l'attesa che l'altro stia peggio;
poi la soddisfazione che anche l'altro non stia meglio;
ed alla fine la sorpresa che tutti e due stanno peggio.
Karl Kraus
venerdì 6 settembre 2013
LE OPERE DI MISERICORDIA
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lunedì 26 agosto 2013
L'ONESTA'
Penso che non esista un settore in cui non si dia la priorità ad alti guadagni più che al bene degli altri. Costruzioni assicurazioni, banche, ecc.... La confessione di un ex dirigente di una industria farmaceutica che vedrete in questo video è soltanto una piccola punta di un grosso iceberg. Dobbiamo essere noi consumatori a verificare tutto ciò che ci viene detto e a lavorare perché l'onestà invada il mondo. Ma per fare questo occorre che anche noi diventiamo sempre più onesti.
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SENTIMENTI DEGLI ANIMALI
Ad avvalorare la tesi secondo cui anche gli animali proverebbero sentimenti c'è questo bel video di un gatto che non si rassegna alla perdita del suo compagno.
mercoledì 21 agosto 2013
LA FRETTA
L’eccessivo valore che diamo ai minuti,
la fretta, che sta alla base del nostro vivere,
è senza dubbio il peggior nemico del piacere.
Hermann Hesse
la fretta, che sta alla base del nostro vivere,
è senza dubbio il peggior nemico del piacere.
Hermann Hesse
lunedì 12 agosto 2013
SAPER DARE
sabato 10 agosto 2013
IL PREZZO PIU' ALTO
Il gioielliere era seduto alla scrivania e guardava distrattamente la strada attraverso la vetrina del suo elegante negozio.
Una bambina si avvicinò al negozio e schiacciò il naso contro la vetrina. I suoi occhi color del cielo si illuminarono quando videro uno degli oggetti esposti.
Entrò decisa e puntò il dito verso uno splendido collier di turchesi azzurri.
“E per mia sorella. Può farmi un bel pacchetto regalo?”.
Il padrone del negozio fissò incredulo la piccola cliente e le chiese: “Quanti soldi hai?”.
Senza esitare, la bambina, alzandosi in punta di piedi, mise sul banco una scatola di latta, la aprì e la svuotò. Ne vennero fuori qualche biglietto di piccolo taglio, una manciata di monete, alcune conchiglie, qualche figurina.
“Bastano?”, disse con orgoglio. “Voglio fare un regalo a mia sorella più grande. Da quando non c’è più la nostra mamma, è lei che ci fa da mamma e non ha mai un secondo di tempo per se stessa. Oggi è il suo compleanno e sono certa che con questo regalo la farò molto felice. Questa pietra ha lo stesso colore dei suoi occhi”.
L’uomo entra nel retro e ne riemerge con una stupenda carta regalo rossa e oro con cui avvolge con cura l’astuccio.
“Prendilo” disse alla bambina. “Portalo con attenzione”.
La bambina partì orgogliosa tenendo il pacchetto in mano come un trofeo.
Un’ora dopo entrò nella gioielleria una bella ragazza con la chioma color miele e due meravigliosi occhi azzurrì. Posò con decisione sul banco il pacchetto che con tanta cura il gioielliere aveva confezionato e dichiarò:
“Questa collana è stata comprata qui?”.
“Sì, signorina”.
“E quanto è costata?”.
“I prezzi praticati nel mio negozio sono confidenziali: riguardano solo il mio cliente e me”.
“Ma mia sorella aveva solo pochi spiccioli. Non avrebbe mai potuto pagare un collier come questo”.
Il gioielliere prese l’astuccio, lo chiuse con il suo prezioso contenuto, rifece con cura il pacchetto regalo e lo consegnò alla ragazza.
“Sua sorella ha pagato. Ha pagato il prezzo più alto che chiunque possa pagare: ha dato tutto quello che aveva”.
Una bambina si avvicinò al negozio e schiacciò il naso contro la vetrina. I suoi occhi color del cielo si illuminarono quando videro uno degli oggetti esposti.
Entrò decisa e puntò il dito verso uno splendido collier di turchesi azzurri.
“E per mia sorella. Può farmi un bel pacchetto regalo?”.
Il padrone del negozio fissò incredulo la piccola cliente e le chiese: “Quanti soldi hai?”.
Senza esitare, la bambina, alzandosi in punta di piedi, mise sul banco una scatola di latta, la aprì e la svuotò. Ne vennero fuori qualche biglietto di piccolo taglio, una manciata di monete, alcune conchiglie, qualche figurina.
“Bastano?”, disse con orgoglio. “Voglio fare un regalo a mia sorella più grande. Da quando non c’è più la nostra mamma, è lei che ci fa da mamma e non ha mai un secondo di tempo per se stessa. Oggi è il suo compleanno e sono certa che con questo regalo la farò molto felice. Questa pietra ha lo stesso colore dei suoi occhi”.
L’uomo entra nel retro e ne riemerge con una stupenda carta regalo rossa e oro con cui avvolge con cura l’astuccio.
“Prendilo” disse alla bambina. “Portalo con attenzione”.
La bambina partì orgogliosa tenendo il pacchetto in mano come un trofeo.
Un’ora dopo entrò nella gioielleria una bella ragazza con la chioma color miele e due meravigliosi occhi azzurrì. Posò con decisione sul banco il pacchetto che con tanta cura il gioielliere aveva confezionato e dichiarò:
“Questa collana è stata comprata qui?”.
“Sì, signorina”.
“E quanto è costata?”.
“I prezzi praticati nel mio negozio sono confidenziali: riguardano solo il mio cliente e me”.
“Ma mia sorella aveva solo pochi spiccioli. Non avrebbe mai potuto pagare un collier come questo”.
Il gioielliere prese l’astuccio, lo chiuse con il suo prezioso contenuto, rifece con cura il pacchetto regalo e lo consegnò alla ragazza.
“Sua sorella ha pagato. Ha pagato il prezzo più alto che chiunque possa pagare: ha dato tutto quello che aveva”.
martedì 6 agosto 2013
IL POTERE DELL'AMORE
Mia moglie si è ammalata. Era sempre nervosa a causa dei problemi sul lavoro, con i bambini, nella vita personale e dei suoi fallimenti. Aveva perso 14 kg, arrivando a pesare circa 41 kg a 35 anni. Era davvero scheletrica e piangeva sempre. Non era una donna felice. Soffriva di continui mal di testa, fitte al cuore e masticava nervoso, che le causava mal di schiena e fitte al costato. Non dormiva bene, si addormentava solo il mattino e si stancava molto velocemente durante il giorno. La nostra relazione stava per rompersi. La sua bellezza stava svanendo, aveva le borse sotto gli occhi, stava uscendo di testa e aveva smesso di prendersi cura di sé. Rifiutava di girare film e rigettava ogni ruolo. Avevo perso le speranze e pensavo che avremmo divorziato presto.
Ma poi decisi di agire. Dopo tutto, avevo la donna più bella sulla Terra. Lei è l’idolo di più di metà della popolazione maschile e femminile sulla faccia della Terra, ed ero l’unico cui era concesso addormentarsi al suo fianco e stringerla a sé. Iniziai a coccolarla con fiori, baci e complimenti. Le facevo sorprese e l’assecondavo in ogni momento. Le facevo un sacco di regali e vivevo solo per lei. Parlavo in pubblico solo di lei. Indirizzavo tutti gli argomenti su di lei. La lodavo davanti a lei e ai nostri amici. Non ci crederete, ma è rifiorita. Fu anche meglio rispetto a prima. Prese peso, non era più nervosa e mi amava anche più di prima. Non credevo potesse amarmi così tanto. E allora ho realizzato una cosa: la donna è il riflesso del suo uomo. Se la ami fino quasi ad impazzire, lei impazzirà per te.
BRAD PITT
Ma poi decisi di agire. Dopo tutto, avevo la donna più bella sulla Terra. Lei è l’idolo di più di metà della popolazione maschile e femminile sulla faccia della Terra, ed ero l’unico cui era concesso addormentarsi al suo fianco e stringerla a sé. Iniziai a coccolarla con fiori, baci e complimenti. Le facevo sorprese e l’assecondavo in ogni momento. Le facevo un sacco di regali e vivevo solo per lei. Parlavo in pubblico solo di lei. Indirizzavo tutti gli argomenti su di lei. La lodavo davanti a lei e ai nostri amici. Non ci crederete, ma è rifiorita. Fu anche meglio rispetto a prima. Prese peso, non era più nervosa e mi amava anche più di prima. Non credevo potesse amarmi così tanto. E allora ho realizzato una cosa: la donna è il riflesso del suo uomo. Se la ami fino quasi ad impazzire, lei impazzirà per te.
BRAD PITT
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L'AMORE INCONDIZIONATO
Non è la scienza che redime l'uomo. L'uomo viene redento mediante l'amore.
Ciò vale già nell'ambito puramente intramondano. Quando uno nella sua vita fa l'esperienza di un grande amore, quello è un momento di «redenzione» che dà un senso nuovo alla sua vita.
Ma ben presto egli si renderà anche conto che l'amore a lui donato non risolve, da solo, il problema della sua vita. È un amore che resta fragile. Può essere distrutto dalla morte. L'essere umano ha bisogno dell'amore incondizionato.
Lettera Enciclica SPE SALVI
Ciò vale già nell'ambito puramente intramondano. Quando uno nella sua vita fa l'esperienza di un grande amore, quello è un momento di «redenzione» che dà un senso nuovo alla sua vita.
Ma ben presto egli si renderà anche conto che l'amore a lui donato non risolve, da solo, il problema della sua vita. È un amore che resta fragile. Può essere distrutto dalla morte. L'essere umano ha bisogno dell'amore incondizionato.
Lettera Enciclica SPE SALVI
giovedì 1 agosto 2013
lunedì 29 luglio 2013
IPPOCRATE
Ancora ai nostri giorni si considera Ippocrate il padre della medicina. Egli ha lasciato un’opera meravigliosa sulla medicina della sua epoca, che era, beninteso, naturale, ma che non è stata perfettamente compresa, benché si citino sovente i suoi aforismi.
Egli non teneva in nessun conto il nome della malattia, ma al contrario prendeva in considerazione l’unità della malattia che, secondo lui, si manifesta « sotto caratteristiche diverse ». Invece dava molta importanza al malato e sopratutto ai suoi « movimenti reazionari ».
Il malato era per lui una vera « entità morbosa » che bisognava studiare in tutte le sue reazioni.
Ecco le direttive generali della sua terapeutica, che costituivano le basi della vera cura naturale.
1. Primum non nocere: innanzi tutto non nuocere. Non fare alcuna violenza all’organismo; non impiegare altro che mezzi naturali e vitali, che non nuocciono mai.
2. Deinde purgare: dopo purgare. Esattamente ciò che noi sosteniamo: la causa di tutte le malattie è un cattivo funzionamento dell’intestino. Dunque il primo rimedio per guarire è: digiuno, dieta, purga naturale.
3. Natura medicatrix: la Natura è il vero e solo medico, essa agisce senza strumenti e senza istruzione come meglio conviene.
4. Contraria contrariis curantur: i contrari sono i rimedi dei contrari. La fame è guarita dal nutrimento, la sete dalle bevande, il caldo è rimedio al freddo, il freddo al caldo. Effettivamente si applica il bagno freddo sulle parti congestionate od infiammate. Si fanno impacchi caldi o si applicano borse calde per vincere il freddo. Il riposo è rimedio alla stanchezza, eccetera. Saper agire per contrasti è una regola fondamentale della buona salute.
5. Similia similibus curantur: i simili guariscono i simili. l’affermazione di Hahnemann, il fondatore dell’Omeopatia, che cura con dosi infinitesime di rimedi « simili » al male, diluite all’ennesima potenza.
domenica 21 luglio 2013
E VOI GENITORI
State attenti a ciò che insegnate ai vostri figli
nei primi anni di vita, sarà difficile poi tornare indietro.
Non date cattivi esempi, siate coerenti coi vostri insegnamenti.
Non sgridate, ascoltateli spesso sono loro ad avere ragione.
Non ostinatevi a pretendere ciò che per loro è impossibile,
lasciate che sviluppino le loro potenzialità liberamente.
Ricordate che i primi anni, soprattutto i primi mesi,
sono determinanti per la loro vita.

Non date cattivi esempi, siate coerenti coi vostri insegnamenti.
Non sgridate, ascoltateli spesso sono loro ad avere ragione.
Non ostinatevi a pretendere ciò che per loro è impossibile,
lasciate che sviluppino le loro potenzialità liberamente.
Ricordate che i primi anni, soprattutto i primi mesi,
sono determinanti per la loro vita.
sabato 20 luglio 2013
IL DIALOGO
Ho visto due uomini parlarsi,
ognuno di loro di un argomento diverso,
e quando uno diceva qualcosa
l'altro dava una risposta
totalmente estranea all'argomento,
eppure continuavano a parlarsi senza ascoltarsi,
ognuno immerso nei propri pensieri,
nessuno dei due si accorgeva
che quel dialogo non aveva senso.
ognuno di loro di un argomento diverso,
e quando uno diceva qualcosa
l'altro dava una risposta
totalmente estranea all'argomento,
eppure continuavano a parlarsi senza ascoltarsi,
ognuno immerso nei propri pensieri,
nessuno dei due si accorgeva
che quel dialogo non aveva senso.
venerdì 19 luglio 2013
NEL MONDO C'è PIù BENE CHE MALE...
..basta saper ascoltare il silenzio del bene
e non lasciarsi ingannare dal boato del male.
Miguel Cavalle Puig
e non lasciarsi ingannare dal boato del male.
Miguel Cavalle Puig
giovedì 18 luglio 2013
IL MONDO SAREBBE MIGLIORE....
...se tutti facessimo a gara
per aiutarci vicendevolmente....
per aiutarci vicendevolmente....
mercoledì 17 luglio 2013
IL MIO AMICO TEDESCO
Era soltanto un numero 1 nelle statistiche,
l'unico che leggeva il mio blog dalla Germania.
Puntuale, ad ogni nuovo post c'era lui:
numero 1 collegamenti dalla Germania.
Da qualche tempo non ti vedo più,
amico tedesco, non conosco il motivo
ma sento la tua mancanza.
l'unico che leggeva il mio blog dalla Germania.
Puntuale, ad ogni nuovo post c'era lui:
numero 1 collegamenti dalla Germania.
Da qualche tempo non ti vedo più,
amico tedesco, non conosco il motivo
ma sento la tua mancanza.
sabato 13 luglio 2013
DIO IN TE
Quanto tempo vi serve per diventare felici?
Tanto quanto vi serve per pensare gioia, e subito comincerete a essere raggianti.
Quanto tempo vi serve per diventare disperati?
Tanto quanto vi serve per pensare disperazione, e lo diventerete.
Che verità si nasconde in ciò?
Che in qualunque momento avete la possibilità di scegliere di diventare l’una cosa o l’altra, e che potete cambiare il vostro modo di esprimervi ogni volta che lo desiderate.
Questa è la libertà con cui il Padre vi ama.
Se riconoscerete questa libertà dentro il vostro essere trascenderete la limitatezza per raggiungere la vostra divinità.
Ramtha
Tanto quanto vi serve per pensare gioia, e subito comincerete a essere raggianti.
Quanto tempo vi serve per diventare disperati?
Tanto quanto vi serve per pensare disperazione, e lo diventerete.
Che verità si nasconde in ciò?
Che in qualunque momento avete la possibilità di scegliere di diventare l’una cosa o l’altra, e che potete cambiare il vostro modo di esprimervi ogni volta che lo desiderate.
Questa è la libertà con cui il Padre vi ama.
Se riconoscerete questa libertà dentro il vostro essere trascenderete la limitatezza per raggiungere la vostra divinità.
Ramtha
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martedì 9 luglio 2013
mercoledì 3 luglio 2013
L'AMORE E' COME UN ALBERO
L’amore è come un albero:
cresce da solo,
spinge profondamente le sue radici
in tutto il nostro essere,
e spesso continua a verdeggiare
sopra un cuore in rovina.
E l’inesplicabile è questo:
più la passione è cieca,
più è tenace;
non è mai tanto solida
come quando non ha ragione di essere.
V. Hugo
cresce da solo,
spinge profondamente le sue radici
in tutto il nostro essere,
e spesso continua a verdeggiare
sopra un cuore in rovina.
E l’inesplicabile è questo:
più la passione è cieca,
più è tenace;
non è mai tanto solida
come quando non ha ragione di essere.
V. Hugo
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